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Conti e la Tatangelo aprono la serata annunciando Rita Pavone, che canta Cuore. Era l’anno 1963. Si va subito in pubblicità, per poi ritornare ed entrare nel vivo della puntata: in scena è ancora Rita Pavone, al ritmo de Il ballo del mattone. Carlo Conti la intrattiene tra vecchi spezzoni e ricordi delle apparizioni televisive da ragazza: già che c’è, il conduttore le ventila anche l’ipotesi di partecipare a Tale e Quale Show.
L’artista si congeda esibendosi con Come te non c’è nessuno.
Arriva quindi Elisabetta Viviani, voce della sigla di Heidi: per lei i migliori anni sono quelli che sta vivendo, perché ha riniziato a recitare a teatro.
Nel 1964 invece, il 16enne Robertino conquistava il successo Con un bacio piccolissimo; ed eccolo a riproporre la sua hit dell’epoca.
Ubaldo Pantani entra in scena nei panni di Roberto Benigni. Il suo sketch prevede un inizio riguardante l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, per poi proseguire con battute che hanno riferimenti vecchi rispetto all’attualità: Berlusconi e Dudù, il voltafaccia di Razzi e Scilipoti. Il comico imita Benigni nelle sue alte lezioni su Divina Commedia e 10 Comandamenti, ma stavolta i testi sono di Orietta Berti e Renato Zero.
Il prossimo ospite è Giovanni Togni, con l’indimenticabile Luna. Togni è impressionante: ha la stessa identica voce dell’epoca, che riascoltiamo poi in Giulia, canzone del 1984. Sempre seduto al pianoforte, esegue Per noi innamorati.
Si prosegue con Viola Valentino: per lei una breve apparizione con Comprami. Quindi Luciano Perozzi per ripercorrere i tempi del film Amici miei.
È ora di Sandy Marton: in studio si balla al ritmo di People from Ibiza.
Dopo la pubblicità, la puntata va avanti con l’intervista a Gabriel Garko. Il conduttore gli propone alcune foto da commentare, fino all’esperienza sanremese. Viene trasmessa anche una clip con le varie battute riservate all’attore da Frassica e la Raffaele-Fracci. Infine, Conti gli mostra le foto di alcune ex: Eva Grimaldi, Serena Autieri e Manuela Arcuri, con cui c’è stata una “storiella”.
Salutato l’attore, ascoltiamo Carl Douglas nella hit Kung fu fighting. Ritorniamo all’Italia: nel 1977 gli Homo Sapiens vinsero il Festival con il brano Bella da morire. Il gruppo è in studio, ma si esibisce esclusivamente con questo pezzo.
Al rientro dalla pubblicità, il palco è di Anna Tatangelo: la cantante propone un medley dei successi di Madonna, spaziando tra Frozen, Vogue e La isla bonita. La prossima settimana invece, il segmento sarà dedicato a Whitney Houston.
Nel 1963 Michele cantava Se mi vuoi lasciare. La musica lascia presto spazio al cinema: arriva Linda Blair, che nel 1974 ha terrorizzato gli spettatori di tutto il mondo come bambina posseduta nel film horror L’esorcista. L’attrice racconta di essere stata educata in un ambiente protestante, perciò di non aver compreso fino in fondo le implicazioni del suo personaggio: per lei, si trattava solo di trasformarsi in mostro. La difficoltà invece consisteva nel trucco e nel sottoporsi alla preparazione per la recitazione.
Da bambina la Blair sognava di diventare veterinaria. Ora, produttrice teatrale, gestisce uno dei più grandi centri d’accoglienza per cani. Prima di congedarla, Conti ricorda la parodia di Franco e Ciccio.
Dopo la performance di Dino, torna Pantani, adesso nei panni di Roberto D’Agostino: “Tutta archelogia stasera, stamo a raschià il fondo: Dino sta per dinosauro”.
Ci spostiamo ora negli anni ’80 con gli Alphaville: il gruppo è quello di Forever young, a cui poi fa seguito Big in Japan.
Gli ultimi minuti scorrono con una clip sul 1992, anno in cui debuttò la Nazionale Cantanti. Infine, il nostalgico “noi che”, elenco di vecchie consuetudini e comportamenti che ora sono passati di moda.
La giuria dei ragazzi ha decretato che vince il decennio degli anni ’80. Appuntamento a venerdì prossimo.