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A differenza della puntata di domenica scorsa, stavolta il diretto interessato è presente: Chiambretti side in studio in completo azzurro chiaro.
La televisione è in stato comatoso, esordisce: “Prima era in sala, dopo si è spostata nella camera e poi, ora, in bagno”. Colta la prima provocazione ironica, Giletti inizia l’excursus sulla carriera di Chiambretti partendo dal Sanremo 1997: era la prima edizione senza Pippo Baudo. Vestito da angelo, l’ospite di Giletti aveva rotto la liturgia della manifestazione canora: “Dopo 11 anni in cui si erano dimenticati di Mike, l’ho riportato io in tv”, ricorda. Vengono riproposte alcune immagini di quella edizione, che Chiambretti racconta svelando di una redazione quasi a lutto, convinta che senza Pippo Baudo non si potesse realizzare un Festival all’altezza.
In collegamento, la “sirena” Cristiano Malgioglio. Nel 1992, durante Il portalettere, Chiambretti riuscì a intervistare al Pincio il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che gli assicurò non lo avrebbe querelato per una battuta. Pochi mesi dopo ci sarebbe stato il crollo della prima Repubblica e del “picconatore”. Quella era la prima volta in cui, senza mediatori, un comico riuscì ad avvicinare un uomo di Stato: da quel momento, nacque anche un rapporto tra i due. Chiambretti non risparmia nemmeno l’aneddoto di una telefonata ricevuta da Cossiga mentre si trovava a Ibiza, su una spiaggia di nudisti.
Segue anche il ricordo di quando, spinto da un amico, Chiambretti andò a imbucare una busta per la selezione Rai. Convinto che fosse tutto truccato, era molto scettico ma si lasciò comunque convincere: peccato che, nell’esatto momento in cui stava imbucando la richiesta, una folata di vento portò via la lettera, facendola precipitare sui bisogni di un cane. A un certo punto, la busta venne presa in mano dall’amico. In quella selezione vennero scelti Cecchi Paone e Fabio Fazio; Chiambretti si presentò in mutande davanti alla giuria.
Si collega a questo punto Cecchi Paone. Giletti ripesca l’intervista nel letto a Loredana Berté: anno 1993, programma Telegionale zero. Si trattò di un momento completamente improvvisato: il comico aveva citofonato, si era fatto aprire dalla domestica e si era infilato nel letto della cantante, trovandola ancora in dormiveglia. Pare fosse nuda sotto le coperte, “distraendo” così Chiambretti, per la prima volta in difficoltà dall’imbarazzo.
Viene riproposta una dichiarazione di Angelo Guglielmi, all’epoca direttore di Rai 3: “Io non so se Chiambretti è bravo o no, Chiambretti è unico”. Fu proprio Gugliemi, prosegue Chiambretti, a dargli totale libertà, consentendogli di toccare temi che altri non gli avrebbero permesso di esplorare.
Interviene la madre Felicia, che una volta venne coinvolta in un divertente sketch televisivo. Era una mamma single, una condizione non facile ai suoi tempi: la donna scrive poesie, in cui si prende la sua rivincita dalle difficoltà affrontate.
Da piccolo, il conduttore e comico torinese mostrò subito attitudine allo spettacolo: già a sette anni scriveva racconti gialli con la Olivetti della mamma, imitava i personaggi famosi. Quando il figlio scelse di andare in Inghilterra appena 15enne, lei approvò: al contrario, quando più che 60enne è stata Felicia a d andare in Inghilterra come “ragazza alla pari” per imparare la lingua, Chiambretti era contrario. Adesso però, dopo aver appreso l’inglese, la signora vuole dedicarsi al giapponese.
Salutata la signora, la celebrazione dell’opsite prosegue replicando un vecchio servizio realizzato in miniera, nonostante la claustrofobia. Entra quindi la moglie.
Con la complicità di Malgioglio, viene ricordata una stizzita Sharon Stone, sottrattasi a un’intervista per via di un traduttore che aveva sbagliato a tradurre la domanda di Chiambretti: lui voleva sapere se tutto il cachet di Basic Instinct fosse andato davvero a Michael Douglas lasciandola senza mutande, mentre lei si sentì chiedere se davvero non indossasse le mutande. La puntata si conclude con i saluti di Gianluigi Buffon.
Appuntamento a domenica prossima.