Vengono raccontate quattro figure che hanno lasciato segno della loro attività nella lotta alla criminalità organizzata e in difesa della legalità. I quattro personaggi sono: Libero Grassi, Renata Fonte, Mario Francese ed Emanuela Loi.
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Persone comuni la cui opera nella società ha lasciato un segno indelebile. Libero Grassi è stato un imprenditore siciliano caduto sotto i colpi di Cosa Nostra nel 1991. Si era distinto per aver intrapreso una lotta senza quartiere contro il racket che spadroneggiava nell’isola. Ma è stato lasciato solo e non ha mai ricevuto alcun appoggio da parte delle associazioni di categoria. Non solo: persino le istituzioni ne presero le distanze.
Renata Fonte è stata assessore comunale alla Cultura e alla Pubblica Istruzione al comune di Nardò, in provincia di Lecce. Fu uccisa nel 1984 con tre colpi di pistola per il suo impegno contro la speculazione edilizia nel Salento, in particolare nel territorio di Porto Selvaggio. La vicenda della giovane è stata raccontata in alcuni libri, tra cui La posta in gioco e Lotta civile. Dal testo La posta in gioco è stato tratto il film ominimo interpretato da Lina Sastri.
Mario Francese era un giornalista ucciso nel 1979 dal clan dei corleonesi di Totò Riina. Cronista de Il giornale di Sicilia, aveva pubblicato un reportage molto dettagliato sul giro di malaffare e corruzione che circolava intorno alla diga di Garcia. Nel 2002 il figlio Giuseppe, anche lui giornalista al Giornale di Sicilia, si tolse la vita.
Emanuela Loi era la giovane agente di scorta di Paolo Borsellino. Morì nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992 nell’attentato di Cosa Nostra al giudice. È stata la prima agente donna della Polizia di Stato ad essere uccisa in servizio.
Emanuela Loi
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Quattro persone dunque che sono vissuti tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’90, in un periodo pieno di cambiamenti e trasformazioni sociali. Ma un periodo in cui, oltre al terrorismo, si svilupparono violente trame oscure con un fiorire eclatante della criminalità organizzata. I quattro personaggi sono cittadini comuni che hanno compiuto il loro dovere dando un esempio di onestà intellettuale e di ripudio di ogni compromesso. Per questi ideali hanno trovato la morte, ma sono rimasti il simbolo di un’Italia che non si arrende alla corruzione.
I quattro tvmovie a loro dedicati li raccontano sia da un punto di vista personale che professionale. La presentazione del progetto avverrà mercoledì 22 giugno in un incontro nel quale saranno presenti Pietro Valsecchi, i familiari dei protagoniati delle storie, i registi, gli sceneggiatori e gli interpreti.
La realizzazione della serie è prevista per l’autunno del 2016. Conla casa di produzione Taodue, Valsecchi ha realizzato prodotti conme Squadra Antimafia, Il clan dei camorristi e Romanzo siciliano.