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Si parte dalla Basilica di San Galgano, vicino Siena. L’edificio è costruito in onore di Galgano Guidotti, cavaliere messo in relazione dagli studiosi con re Artù. I documenti più antichi che parlano di San Galgano riguardano il suo processo di canonizzazione, perché pare fosse la prima della storia, avvenuta quattro anni dopo la sua morte. Istruito alla vita militare, leggenda vuole che gli sia apparso San Michele, esortandolo alla costruzione di una chiesa.
In groppa al suo cavallo, quando la bestia si rifiutò di proseguire, Galgano piantò la sua spada a terra: la chiesa venne costruita intorno a quella spada, che simboleggia la rinuncia alle armi. seocndo la tradizione nessuno sia mai riuscito ad estrarla; il sacerdote invece, appena prende la parola, svela l’arcano. Insomma: “Si estraeva fino a 60 anni fa, poi è stata piombata per paura che la rubassero”. Cade così miseramente ogni alone di mistero su cui Giacobbo aveva tanto insistito. Ma lui non si dà per vinto, e domanda: i miti su re Artù sono copiati da Galgano?
Spostiamoci ora a Pisa. Grazie “all’ennesima chiave del nostro programma”, Giacobbo entra nella torre per mostrarcene l’interno. Naturalmente, com’è nel suo stile, sale verso la vetta: ben sette livelli di scale, tutti naturalmente ripresi di spalle e con l’immancabile fiatone.
Negli anni ’90 la torre venne messa in sicurezza: vengono trasmesse immagini di reportorio che ripercorrono i lavori. Incredibile, in cima alla torre Giacobbo trova un folkloristico uomo vestito da Galileo: viene ricordata la storia dello scienziato, che “sfruttò le sue scoperte per fare oroscopi a pagamento”.
Sempre in Toscana, siamo ora a Carrara. Passeggiando tra le suggestive montagne di marmo bianco, il conduttore spiega come il blocco da cui Michelangelo scolpì la Pietà, venne traportato e fatto scivolare lungo l’Arno. Tante volte, in questi anni di Voyager, Giacobbo si è imbattuto nel marmo di Carrara in giro per il mondo, persino esportato in Cina da un imprenditore italiano che, ci dice, con la sua vita potrebbero farci un film o un romanzo.
Essendo questo un anno giubilare, Giacobbo si sposta a Roma. Su Via della Conciliazione, incontra Christian: si tratta del fotografo che è riuscio a immortalare Papa Bergoglio che inizia a confessare in strada.
Il meglio però, deve ancora arrivare: si va a caccia di Templari. Stavolta siamo alle porte di Perugia, nella chiesa di San Bevignate. A Bevignate, dichiarato santo nel nel 1453 e solo in un decreto del comune di Perugia, vennero riconosciuti dei miracoli. Sulle pareti dell’edificio, vengono rintracciati simboli riconducibili ai cavalieri. Si vola quindi a Londra, alla volta della Temple Church in cui è stato girato Il codice da Vinci.
Appena il tempo di capire come si è arrivati a Londra, che Giacobbo è ancora nella chiesa di San Bevignate per scendere nel sottosuolo. Nel frattempo c’è pure un leggiadro intermezzo incentrato sui flagellanti.
Dal sottosuolo perugino, in un’ideale continuità sotterranea, l’operatore Marco si ritrova a Osimo. Sculture, simboli da decifrare, labirinti: Osimo sotterranea consiste di nove chilometri di cunicoli, e la maggior parte non è ancora stata esplorata. Addentrandosi all’interno, in una galleria Giacobbo rinviene una presunta simbologia massonica, che ovviamente spiega. In passato, probabilmente la rete di cunicoli era unita a quella di Camerano, in un vero e proprio mondo sotterraneo pieno di segreti ancora da svelare.
La puntata si conclude qui, appuntamento a lunedì prossimo.