Chi vuol essere milionario? conclude così la sua edizione speciale, pensata come celebrazione in quattro puntate del ventesimo anniversario e poi prolungata per altrettante prima serate, grazie ai risultati sorprendenti.
Nell’immediato, sembra poco probabile la decisione di registrare altre puntate, anche perché lo studio attualmente in uso si trova in Polonia.
Allestirne uno per poche puntate era stato giudicato poco conveniente da Mediaset e un ulteriore prolungamento potrebbe diventare un problema da questo punto di vista.
Resta la performance oltre le aspettative di un format apparso ancora vivo e coinvolgente per i tanti amanti del genere, nonostante il meccanismo sia rimasto quasi del tutto identico a quello di venti anni fa.
A questo ha contribuito un Gerry Scotti particolarmente bravo ad esaltarsi nella conduzione di un quiz come questo.
Seguiamo insieme la diretta dell’ultima puntata.
L’apertura con Zeno Zonato ripercorre gli attimi conclusivi della scorsa puntata. Per il concorrente potrebbe essere il momento di fissare il suo traguardo personale, anche perché non ha più aiuti a disposizione.
Proprio così: il traguardo viene fissato a 30mila euro, corrispondente alla prossima domanda, l’undicesima.
Ecco l’undicesima domanda: “Nel film Premio Oscar 2009 ‘The Millionaire’ qual era l’argomento conclusivo dell’ultima domanda?”. Opzioni: L’invenzione del revolver; la banconota da 100$; i tre moschettieri; un attore indiano.
Prova a ragionare facendo perno su questa reminiscenza, ma il ricordo potrebbe non aiutarlo troppo, perché – gli fa notare Gerry Scotti – tutti gli argomenti citati dalle opzioni sono stati toccati dalle domande poste nel film.
Allora, il concorrente inizia un secondo ragionamento, con lo scopo di capire quale di questi argomenti potrebbe essere adatto all’ultima domanda del quiz.
Il conduttore, tuttavia, gli ricorda che rischia di andare a casa con soli 3mila euro, non avendo ancora raggiunto il suo traguardo.
Ma il concorrente sembra voler cercare la risposta, parlando di quanto “I tre moschettieri” tornino nella sua mente, soprattutto per alcune scene vivide nella memoria. Si sente di escludere, invece, che la risposta possa essere “Un attore indiano”.
Non trovando sbocchi al ragionamento, prima decide di ritirarsi senza rischiare, poi torna sui suoi passi quando Gerry Scotti gli chiede ufficialmente se vuole andare a casa. “Sai che non mi succede più di tornare qui?”, dice.
Di slancio, decide di rispondere “I tre moschettieri”. Incredibilmente è la risposta esatta.
Era ad un passo dall’abbandono, poi questo colpo di reni niente male.
Avanti con la domanda numero 12: “Il cartello che compare all’ingresso delo studio privato di Papa Francesco a Santa Marta in Vaticano recita…”. Opzioni: Prima i poveri; Siate brevi; Vietato lamentarsi; Pregate per me.
Di nuovo, Zeno Zonato prova a ragionare ad alta voce. Le opzioni sono tutte potenziali risposte esatte, dice, soprattutto “Prima i poveri” e “Pregate per me”.
Quest’ultima è una frase che Papa Francesco dice spesso, un fatto che secondo Zeno potrebbe rendere ridondante una ripetizione fuori dal suo ufficio.
Infine, sceglie di rispondere “Vietato lamentarsi”.È la risposta esatta. 70mila euro per Zeno Zonato.
Quella del concorrente piemontese si sta rivelando una delle scalate più avvincenti di tutta l’edizione. Non solo perché Zonato è arrivato alla tredicesima domanda, ma anche per il pathos che riesce a generare grazie ai suoi ragionamenti e all’atteggiamento con cui affronta il suo percorso.
Ora, la tredicesima domanda, da 150mila euro: “Qual è stato il primo telefilm americano ad essere visto nella Repubblica Popolare Cinese?”. Opzioni: Happy Days; L’Incredibile Hulk; L’Uomo di Atlantide; Hazzard.
Zeno Zonato sta cercando di ragionare su quale dei telefilm possa, allo stesso tempo, rappresentare al meglio i valori statunitensi e non incappare nella censura del governo cinese. Non sa nulla su “L’Uomo di Atlantide”, mentre propende per “Happy days”. Scarta “Hazzard” e “L’Incredibile Hulk”, a suo dire troppo esposti con le rispettive simbologie.
Il concorrente dice, però, di non avere abbastanza appigli per rischiare così tanto e si ritira con 70mila euro.
Avrebbe scelto “L’uomo di Atalantide”, che sarebbe stata la risposta esatta e gli avrebbe regalato 150mila euro. La scalata di Zeno Zonato si conclude, dunque, con un altro colpo di scena.
La concorrente successiva è Ines Iacovella, medico internista da Pescara, originaria di Guardiagrele, in provincia di Chieti.
La prima domanda, elementare: “Se ti dico di non spoilerare qualcosa, significa che su quell’argomento non voglio…”. Risponde correttamente “Rivelazioni”.
La seconda domanda, ugualmente semplice ma con le classiche insidie della grammatica italiana: “La coppia singolare-plurale che NON è corretta”. Opzioni: Arbìtrio arbìtri; Dèmone demòni; Condòmino condòmini; Principio princìpi.
Risponde correttamente “Dèmone demòni”. Il plurale corretto di ‘dèmone’ è ‘dèmoni’.
Terzo quesito: “A chi si è ispirato Umberto Eco scrivendo l’incipit de ‘Il nome della rosa”, ‘Era una bella mattina di fine novembre’?”. Opzioni: A Manzoni; A Snoopy; A Cenerentola; A Omero.
Ines Iacovella sceglie “A Snoopy” e indovina.
Il celebre beagle protagonista dell’omonimo fumetto di Charles Monroe Schulz, in effetti, nei suoi tentativi semi-seri di improvvisarsi scrittore, inizia sempre con l’incipit “Era una notte buia e tempestosa…”
Quarta domanda: “Nel tradizionale discorso di fine anno, lo scorso 31 dicembre, il Presidente Mattarella ha mostrato…”. Opzioni: Una cartina; Un dipinto; Una fotografia; Un manifesto.
Ines non ha ascoltato il discorso e non ha la minima idea di cosa potrebbe aver mostrato. Per questo, chiede l’aiuto a Gerry Scotti.
Il conduttore ironizza dicendo “L’ho visto su Canale 5, non so se è stato lo stesso discorso in onda su Rai1”. La battuata è dovuta – specifica Scotti – al fatto che i dati di ascolti non sono bilanciati tra i vari canali che lo trasmettono in diretta. Sembrerebbe che il discorso in onda su Rai1 sia percepito come più affidabile e vero, mentre gli altri canali vengano considerati (immotivatamente) meno affidabili in quella circostanza.
Poi, le consiglia la risposta “Un dipinto”, perché era un dipinto che gli era stato regalato pochi giorni prima dai ragazzi di un centro per l’autismo di Verona. È il consiglio giusto.
Quinta domanda: “I nomi ‘Piemonte’ e ‘Lombardo’ sono legati a Giuseppe Garibaldi perché così si chiamavano…”. Opzioni: I suoi cavalli; I piroscafi dei Mille; I suoi luogotenenti;I suoi piatti preferiti.
La concorrente non conosce la risposta e prova a ragionarci.
Bisogna dire che le ultime due domande sono state abbastanza insidiose, considerato il loro valore.
Ines Iacovella, infine, risponde correttamente “I piroscafi dei mille”.
Il sesto ostacolo della scalata: “Lo studio di un’università olandese ha stilato la ‘playlist’ delle canzoni che migliorerebbero l’umore. La top ten è stata vinta da…”. Opzioni: Wonderful World; Don’t stop me now; YMCA; I will survive.
“Don’t stop me now” dei Queen – che è anche una delle canzoni preferite della concorrente – è l’opzione scelta, per via di un testo particolarmente efficace in quanto a capacità di migliorare l’umore. Ed è quella esatta. 5mila euro per Ines, molto brava.
Settima domanda: “In un tram di 70 persone. A ogni fermata ne scendono 8 e ne salgono 3. L’autobus fa 9 fermate. Quante persone ci sono alla fine sul tram?”. Opzioni: 5 persone; 15 persone; 25 persone; 35 persone.
Ines Iacovella sceglie l’opzione “25”, correttamente.
Domanda numero otto: “In quale film la protagonista odiava girare scene di bacio a causa dell’alito pestilenziale del suo partner?”. Opzione: Pretty Woman; 9 settimane e 1/2; Basic Instinct; Via col vento.
La concorrente conosce i film e gli attori protagonisti, ma non le basta per arrivare ad una risposta, allora sceglie di utilizzare l’aiuto del 50:50.
Infine, opta per “Vial col vento”, con Clark Gable. La risposta è giusta.
Nona domanda: “Secondo l’Istat, qual è la meta preferita dagli italiani per un weekend di vacanza?”.
Di nuovo, la concorrente non se la sente di ripondere e chiede l’aiuto del pubblico, che non l’aiuta troppo.
In ogni caso, sceglie “Francia” e si rivela la scelta giusta.
Ines fissa il traguardo a 20mila euro, cioè all’imminente domanda numero dieci.
“Muhammad Ali nel 1973 si presentò sul ring per difendere il titolo con indosso…”. Opzioni: una maglietta di Andy Warhol; Il guanto delle Pantere Nere; il cappello di Mao Tse Tung; L’accappatoio di Elvis.
Le difficoltà nel condurre in porto il ragionamento, spingono Ines a chiedere l’aiuto di suo padre Remo.
Anche lui non ricorda il momento, ma appigliandosi a qualche ricordo e ragionando sulle ipotesi più probabili, le suggerisce “L’accappatoio di Elvis”. Un’opzione che la stessa concorrente aveva già detto di preferire, non fosse altro per il fatto che l’accappatoio viene sempre indossato dai pugili al momento dell’ingresso.
È la risposta esatta. Il pugile decise di indossare provocatoriamente l’accappatoio di Elvis – personaggio simbolo dell’America bianca – per abbattere simbolicamente i muri della discriminazione nei confronti dei neri, in quel periodo molto pesante.
Undicesima domanda: “Quale di questi fatti NON accadde negli anni ’50?”. Opzioni: Castro conquista L’Avana; Viene eretto il muro di Berlino; Grace sposa ranieri; Elisabetta II viene incoronata.
Per Ines Iacovella non è semplice trovare la rispsota. Nel suo ragionamento sta dimostrando un’ottima padronanza degli eventi indicati tra le opzioni, ma il problema è che anche il fatto non accaduto negli anni ’50 è comunque molto vicino a quel periodo.
Risponde correttamente “Viene eretto il Muro di Berlino”, costruito nel 1961. 30mila euro per Ines Iacovella.
Dodicesima domanda, da 70mila euro: “Quale disegno compare sulle pagine pari dei passaporti italiani?”. Opzioni: Mole Antonelliana; Statua di Marco Aurelio; Bronzi di Riace; Pantheon di Roma.
La concorrente viaggia molto durante l’anno, ma non ha mai fatto troppo caso a questo disegno. Le pare, in ogni caso, di avere un vago ricordo della Mole Antonelliana.
Pur con dispiacere, decide di fermarsi perché non trova elementi a favore della sua ipotesi.
Si rivela la scelta migliore, perché avrebbe risposto “Mole Antonelliana”, sbagliando. Sulle pagine pari del passaporto c’è la statua di Marco Aurelio.
Gerry Scotti chiude la puntata ringraziando i suoi collaboratori e il pubblico per le emozioni che ha potuto provare rimettendo in moto la macchina di Chi vuol essete milionario?. Raccogliendo, tra l’altro, le migliori soddisfazioni.
Le sue ultime parole lasciano trapelare la speranza che il gioco possa tornare tra non troppo tempo: “Lasciandoci a dicembre avevo detto ‘Ci vediamo presto. Forse’, e mi sento di ripeterlo anche in questa occasione”.
La sua espressione da un lato dice che non c’è alcuna certezza in questo senso, dall’altro allude alla possibilità che negli uffici di Cologno Monzese si sia già parlato di riportare il quiz in programmazione. D’altronde, se i risultati sono questi, l’ipotesi non è da scartare.