A tra poco con la diretta.
Inizia la 69°edizione del Festival di Sanremo. Baglioni, Bisio e Virginia Raffaele scendono dall’alto e cantano “Via”, accompagnati da ballerini,acrobati e coreografie di luci.
La Raffaele indossa uno splendido abito con strascico, che alterna veli neri e bianchi nel sottogonna. Bisio ha scelto un completo spezzato, con giacca damascata e glitterata sulle tonalità del grigio e dell’oro. Baglioni punta sul classico con un completo nero ed il papillon.
Baglioni apre la kermesse con un discorso di benvenuto: inizia un viaggio che ci porterà “verso la meta dell’armonia, il principio fondamentale della musica, delle parole e di questo festival”.
Il primo cantante in gara è Francesco Renga, che propone il brano “Aspetto che torni”. Una ballata romantica, in perfetta continuità con il percorso del cantante. Il sound è quello classico di Renga e l’esibizione è carismatica, il livello è alto, anche se ad un primo ascolto questo brano non convince fino in fondo. Da riascoltare.
“Cantano Napoli da due punti di vista differenti e d’altronde sono di due generazioni differenti”, è ora il momento di Nino D’Angelo e Livio Cori con “Un’altra luce”. L’inedito duo concilia davvero lo spaccato musicale di due diverse generazioni: Cori porta ritmi moderni che incontrano la tradizione di D’Angelo.
Sale sul palco Nek, che gareggia con il brano “Mi farò trovare pronto”. Il pezzo ha tra le firme anche quella di Biagio Antonacci e l’influenza del cantante si percepisce. Nek è grintoso e convincente, romantico ma non smielato. La canzone promette di essere una hit radiofonica.
E’ il turno degli Zen Circus che cantano la loro “L’amore è una dittatura”. Un ritmo serrato e ripetuto, quasi un battito cardiaco, quello della base del brano. Gli Zen Circus propongono ancora una volta un ritratto dell’amore giovane, delle cose semplici, dei dubbi esistenziali, dei problemi delle nuove generazioni divise tra lavoro precario e paura del futuro.
Il Volo propone il brano “Musica che resta”. Una svolta rock per il gruppo che ci aveva abituato a sonorità più liriche e tradizionali. Lontani i tempi di “Grande amore”, i ragazzi de Il Volo strizzano l’occhio alle nuove generazioni, ma rimanendo sempre nel filone della canzone tradizionale italiana. Brano Sanremese, potrebbe arrivare ancora una volta sul podio.
Arriva Loredana Bertè, che con i suoi capelli turchini canta “Cosa ti aspetti da me”. La Bertè si conferma una delle signore della musica italiana. Ha saputo reinventarsi negli anni e risulta sempre attuale e convincente. Il pezzo è intenso e grintoso, a tratti straziante.
Il primo ospite della serata è Andrea Bocelli, che dopo 25 anni ripropone “Il mare calmo della sera”, la canzone che lo condusse alla vittoria del Festival nel 1994. Duetta con lui Claudio Baglioni. Standing ovation per loro.
Subito dopo Bocelli regala al figlio Matteo il chiodo (giubbotto di pelle) che gli portò fortuna 25 anni fa e duetta con lui sulle note del brano “Follow me”. Padre e figlio regalano un’esibizione da brividi.
Sale poi sul palco Daniele Silvestri, che presenta il brano “Argento vivo”. La tematica sociale trattata è impegnativa, l’adolescenza di oggi intrappolata tra tecnologia e tormento. Accompagna Silvestri nell’esibizione il rapper Rancore. La canzone è sicuramente d’impatto e lancia un messaggio importante; a tratti è talmente intensa da risultare claustrofobica.
Bisio ripercorre la carriera di Claudio Baglioni, analizzando i testi dei suoi brani in un simpatico monologo. Entra poi in studio Baglioni che, chitarra alla mano, canta “Io sono qui”.
Federica Carta e Shade cantano “Senza farlo apposta”. Il brano è rivolto ad un pubblico molto giovane. Federica e Shade sono beniamini degli adolescenti ed a loro si rivolgono con questo pezzo moderno e fresco.
Ultimo presenta la sua “I tuoi particolari”. I pezzi del cantante sono sempre piccole poesie. Romantico, intenso, radiofonico..anche stavolta Ultimo non sbaglia.
Pierfrancesco Favino torna all’Ariston dopo la conduzione dello scorso anno con Hunziker e Baglioni. Lo accoglie Virginia Raffaele, che inscena con lui simpatici siparietti. Il duo decide di portare in scena “il musical dell’anno”, ma c’è confusione: la Raffaele sceglie Mary Poppins, mentre Favino propende per Freddie Mercury. Filardo, il direttore d’orchestra, sceglie Sister act.
La performance si trasforma in uno strano mash up tra i brani più popolari dei tre musical, mettendo in luce la bravura e la versatilità della Raffaele e di Favino.
Paola Turci canta “L’ultimo ostacolo”. Sempre più rock e sensuale, la Turci propone un brano moderno e radiofonico.
E’ il turno di Motta, che presenta il suo brano “Dov’è l’Italia”. Il cantautore resta fedele a se stesso ed anche stavolta propone le sue sonorità stranianti e coinvolgenti. “Mi sono perso anch’io” – canta Motta e fa perdere il telespettatore.
Arrivano i Boomdabash con “Per un milione”. Ancora una hit per il gruppo, che ha conquistato le radio italiane nel corso delle ultime estati. Successo assicurato.
Virginia si esibisce insieme ai due Claudio in versione famiglia Addams.
Patty Pravo duetta con Briga sulle note di “Un po’ come la vita”. Un guasto ritarda l’inizio della performance, ma Patty e Briga non si fanno deconcentrare. La canzone è bella ed il duo, sebbene sia davvero inaspettato, risulta convincente. Il rap e la modernità di Briga ben si miscelano alla sensualità ed eleganza vocale della Pravo.
Simone Cristicchi presenta la sua “Abbi cura di me”. Il cantautore ci ha abituato ai suoi testi pregni di significato e di immagini oniriche. La sua dolcezza avvolge e scivola sulla melodia; Cristicchi sembra quasi declamare il testo ed il violino indica la via.
Viene poi omaggiato Fabrizio Frizzi, che oggi avrebbe compiuto gli anni. Baglioni ricorda commosso il presentatore.
Entra la seconda ospite della serata: Giorgia. La cantante propone alcune cover dei brani di Jovanotti (“Le tasche piene di sassi”), Eros Ramazzotti (“Una storia importante”), Whitney Houston (“I will always love you”).
Dopo una breve intervista, duetta con Baglioni sulle note di “Come saprei” – la canzone che la condusse alla vittoria nel 1995.
Achille Lauro canta “Rolls Royce”. E’ sicuramente uno dei nomi più inaspettati di questo Sanremo. Il cantante amato dagli adolescenti e rappresentante della trap, riesce a mantenere il suo stile e movimenta l’Ariston. Forse lascerà interdetti i più, ma i giovani apprezzeranno.
Arisa presenta la sua “Mi sento bene”, un brano decisamente innovativo per la cantante. Arisa ci ha abituato a ballate romantiche e poetiche, invece stasera presenta un pezzo movimentato, spensierato, quasi “ballereccio”. Probabilmente non il suo pezzo migliore, ma orecchiabile.
I Negrita tornano a Sanremo con “I ragazzi stanno bene”. La loro vena rock spicca chiara e come un dardo fa centro. Il brano probabilmente non vincerà il Festival, ma avrà un’ottima resa radiofonica.
Arriva il terzo ed ultimo ospite di questa prima serata di Sanremo: Claudio Santamaria. Il quartetto (tre Claudio+Virginia) canta “Nella vecchia fattoria”, “Baciami piccina”, “Donna” e “Musetto” in stile Quartetto Cetra.
Ghemon gareggia con “Rose viola”, un pezzo che – per stessa ammissione del cantante – vuole essere un “inno alle donne”. Ghemon ci parla della fine di un amore visto dal punto di vista di lei, dei tormenti di una donna con il cuore spezzato, che di notte ancora aspetta lui.
Einar – uno dei due vincitori di Sanremo Giovani – presenta “Parole nuove”. Il brano è estremamente attuale, entra subito in testa e si fa cantare. Ottimo debutto nella categoria Big per questo giovane cantante.
Gli Ex-otago cantano “Solo una canzone”. Una ballata d’amore, una dolce dichiarazione, il brano della band genovese è romantico e sanremese. Potrebbe andare avanti nella gara.
Anna Tatangelo porta il brano “Le nostre anime di notte”. Una storia d’amore al capolinea ha ancora una notte per trovare salvezza. Due innamorati delusi ed amareggiati si confrontano e si svelano le reciproche bugie e le fragilità troppo a lungo celate.
Irama canta “La ragazza con il cuore di latta”. Sonorità orientali introducono un brano ritmato, moderno, ma intenso. La vena cantautorale di Irama sforna successi ed ormai è assodato. La tematica per altro non è delle più leggere, “la ragazza con il cuore di latta” è infatti una ragazza che soffre e che affronta la vita da sola, dopo aver subito molestie ed aver superato ostacoli. Il gospel finale assicura il brivido.
E’ il turn di Enrico Nigiotti con la sua “Nonno Hollywood”. Una delicata ballata, un ricordo d’infanzia, il ritratto di un nonno che ha dato amore e vita ad un nipote che ancora oggi non lo dimentica. Un inno ai valori genuini di un tempo, una canzone che forse non sarà una hit ma emoziona e commuove.
Mahmood chiude la prima serata con “Soldi”. Le origini egiziane del cantante influenzano il suo stile e questa canzone, che è ricca di riferimenti (non solo sonori). Il timbro particolare di Mahmood la fa da padrone, il resto si gioca su un sound deciso e carismatico.
Entra in studio Rocco Papaleo, che dà appuntamento al Dopo Festival.
Momento classifica. I cantanti vengono divisi in tre fasce.
FASCIA BLU: Ultimo, Bertè, Silvestri, Irama, Cristicchi, Renga, Il volo, Nek
FASCIA GIALLA: Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Turci, Tatangelo, Pravo e Briga, Arisa
FASCIA ROSSA: Mahmood, Lauro, D’Angelo e Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, Zen Circus
Viene lanciata la sigla e termina qui la prima puntata del Festival di Sanremo.