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Era l’estate del 1937. Un Camilleri ancora ragazzino scopre grazie a lei il “fascino della natura”: la incontra in campagna, una donna appena sposata e prorompente. Tra le cicale che cantano, portando una capretta a pascolo, Camilleri si imbatte in questa figura verace e affascinante, pur nella grossolanità di alcuni atteggiamenti. E sempre in campagna, il piccolo Camilleri la vedrà amoreggiare con un uomo.
Giorno dopo giorno, Nunzia diviene un affetto: il ragazzino andrà a trovarla, alimentando questa sua fantasia erotica. Ma tra i due si stabilisce un vero legame: lei non lo tratta come una sorella maggiore, ma come suo pari. Fino a quando però, una mattina, Camilleri non ritrova Nunzia al solito posto: ascolta suo malgrado la conversazione di due uomini, uno interpretato da Nino Frassica, che discutono del tradimento della ragazza mentre il marito è al fronte. “Nunzia è una cagna, e come tale va trattata”, dice il suocero disonorato.
Cosa intenda l’uomo, il piccolo Camilleri lo capisce quando va in cerca di Nunzia: la vede incatenata in uno spazio buio, seminterrato, in cui riesce a scorgerla attraverso una fessura. Lei però, nel guardarlo, gli sorride.
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Con l’inizio della scuole, terminano le passeggiate in campagna del ragazzino. Rivedrà Nunzia durante le festività pasquali, appena tornato a dalla nonna: Nunzia è incinta, e partorisce tra i campi insieme a lui. Il piccolo è cresciuto: sta tenendo la mano a una donna in preda alle doglie, provando un grande orgoglio per una responsabilità inaspettata.
Il cortometraggio si chiude con la nascita del neonato, tenuto in braccio dalla mamma. La prossima puntata avrà come protagonista Nicola Grimaudo, e si intitolerà Oriana: andrà in onda domani, e ritroveremo ancora un Camilleri molto giovane. Oriana invece, dalle immagini ianticipate, si preannuncia molto diversa da Nunzia: sofisticata, raffinata, elegante.
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