{module Pubblicità dentro articolo 2}
Madrina della mostra è Sonia Bergamasco, con cui si apre la sigla del programma. Dopo alcune immagini da “dietro le quinte”, si entra subito in studio: Camurri fa da conduttore, mentre Villaggio, che compare su uno schermo, interviene dandosi del “raccomandato”.
Per parlare del festival, vengono messi a confronto due personaggi quali Ascanio Celestini e Roberto Andò, due uomini di teatro e cinema: ciascuno di loro ha scelto un film da “adottare”. Nel frattempo, Villaggio disturba parlando spesso sopra gli ospiti. In studio, anche la critica cinematografice del Corriere della Sera, che si dice soddisfatta delle proiezioni a cui ha assistito.
Per movimentare la puntata viene introdotto un gioco: mostrare alle maschere del cinema deigli spezzoni di film celebri. Lo scopo è capire quanto le maschere comprendano del linguaggio cinematografico e quanto conoscano il cinema. FFar vedere un solo minuto di film, commenta Celestini, dimostra che “leggere solo pagina 69 non serve a niente”.
Grazie alle teche Rai, vengono recuparati alcuni momenti dei festival passati: un’intervista a Vittorio de Sica serve per porre una domanda ad andò e Celestini, cioè “perché De Sica ha i capelli così boccolosi?” La risposta è che il regista e attore stava girando un film in cui avrebbe dovuto interpretare Giove.
Le domande proseguono, sempre con il supporto delle preziose Teche: attraverso questo genere di interazioni con gli ospiti, vengono svelate alcune curiosità riguardanti le varie edizioni. Nel 1956 ad esempio, la Lollobrigida arrivò in ritardo di mezz’ora alla proiezione del film Il capitano di Köpenick. Nel 1989 invece, ritirando la Coppa Volpi, Troisi si dichiarò seccato di dover condividere il premio con Mastroianni, che in quel momento era in America.
Vince questa prima puntata Roberto Andò, che ha così 75 secondi per parlare del film Tutti a casa. Avendo invece Celestini perso, ha solo 25 secondi per celebrare Profumo di donna.
La striscia si conclude con le parole finali di Paolo Villaggio, che chiude con un “Roar”. Appuntamento a domani.
{module Macchianera}