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La serata si apre con un saluto inaspettato: la conduttrice annuncia che Bartolomeo ha dovuto lasciare il programma. Motivi familiari l’hanno costretto a lasciare; per la prima volta in quattro edizioni, si applica la sostituzione prevista dal regolamento. Arriva quindi Luca, 34 anni.
Si parte con la prova creativa: la sfogliatella napoletana. I concorrenti hanno 120 minuti per preparare 30 sfogliatelle con tre farciture diverse: l’accortezza da utilizzare, spiegano i giudici, è di lavorare velocemente la frolla. Il nuovo arrivato, senza ben capire all’inizio di dover essere creativo, pensa a una sfogliatella classica.
Federico vuole sperimentare nella forma: per rappresentare l’Italia, pensa di modellare i dolci come ravioli e tortelli. Mattia invece, tenta con una versione salata.
Diversi concorrenti hanno avuto difficoltà con la cottura, mentre per altri è la forma ad essersi rivelata problematica. La D’Onofrio ha il dubbio che gli aspiranti pasticceri non abbiano proprio capito lo scopo della prova creativa, perché tutte le frolle sono uguali. In generale, i giudici sono sconsolati: il giudizio di Knam sulle praparazioni di Martina è “sei un po’ meno peggio degli altri”, e tanto basta per rendeere esultante la ragazza. Più tardi, i conorrenti si sentiranno dire: “Voi non avete avuto rispetto dei nostri stomaci”.
Si procede alla prova tecnica: 150 minuti per il casatiello. Il maestro panificatore e giudice Antonio Lamberto Martino dà ai conocrrenti il suo lievito madre: non potranno infatti usare il lievito birra. Inoltre, ulteriore difficoltà, è vietato l’uso della planetaria: i pasticceri dovranno perciò lavorare energicamente l’impasto affinchè il lievito si attivi. per la prova è stata richiesta anche una salsa di accompagnamento.
La Parodi fa terrorismo psicologico, ricordando continuamente il fallimento della prova creativa: i casatielli dovranno essere, se non esteticamente belli, tutti ben cotti.
Iniziano gli assaggi al buio: i rustici risultano troppo unti, in quanto è stato soffocato il lievito madre e utilizzato troppo strutto. La D’Onofrio è “affranta” dal dispiacere. Anche stavolta il risultato è insoddisfacente: “Una vera tragedia culinaria” per la d’Onofrio. Il fallimento è totale, al punto che viene ritenuto inutile stilare una classifica: insomma, si tratta di un “non classificato” generale.
Visto il disastro generale: il momento decisivo è il seguente, la prova wow. Parte il cross over con il Boss delle cerimonie: divisi in due squadre, i pasticceri prepareranno la torta nuziale per un matrimonio celebrato alla Sonrisa. Michele, che era stato il migliore nella puntata passata, può scegliere i compagni con cui lavorare. Entrano gli sposi per chiarire i loro gusti: appena 10 piani di torta in cui ci dovrà essere la meringa.
L’appuntamento è per il mattino seguente alla Sonrisa. Le ore di tempo sono cinque, e dovrà essere compreso anche un assaggio. Il lavoro a squadre si rivela tutto sommato equlibrato: tranne qualche ansia, i pasticceri non hanno screzi. La composizione si rivela complessa e delicata: l’altezza richiesta dalla sposa infatti, riserva non pochi problemi.
Mentre fuori imperversano i festeggiamenti, le due wedding cake sono pronte. I giudici daranno il loro responso, salvo che poi saranno gli sposi a decidere quale delle due torte servire agli invitati. I concorrenti si sono riscattati.
Gli sposi scelgono il dolce della squadra gialla, dove hanno spiccato Joyce per la capacità di organizzazione, Martina per la manualità e la piccola valentina per le sue meringhe. Proprio a Martina viene consegnato il grembiule blu: alla ragazza spetta anche il bonus, che però scoprirà nel corso della prossima puntata.
L’eliminato della settimana è invece Giovanni: l’uomo se ne va con la speranza di aver lasciato un ricordo positivo nel pubblico. La prossima settimana ci sarà una doppia eliminazione.
La linea passa alla nuova stagione de Il Boss delle cerimonie, per scoprire meglio com’è andato il matrimonio della coppia appena conosciuta.
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