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Lo spettacolo si apre con un finto dietro le quinte, con Zero davanti allo specchio dle suo camerino. quindi pubblicità. Al rientro, si parte subito con la musica: vestito di bianco, Zero apre con Vivo, quindi Chiedi. Si prosegue con Figli della guerra, In questo misero show e Una magia, in cui il coro è affidato al gruppo dei Neri per caso.
Il pubblico è calorosissimo, l’atmosfera dell’Arena intensa; quando le note terminano, gli applausi sono scroscianti. Il momento musicale viene intermezzato da una scena nel camerino, dove Renato Zero è affiancato da Castellitto, che ricalca il suo ruolo da psicologo nella serie In Treatment. Zero ha un problema: si sente “posseduto”, e si sentono le voci di Panariello e Carlo Conti.
Riprende il concerto: La lista, Il cielo è degli angeli. Dopo la pubblicità, il brano in scaletta è Mentre aspetto che ritorni. A Mentre che aspetto che ritorni, fa seguito un secondo dialogo con lo psicologo Castellitto: lo scambio di batturte serve a introdurre Cercami, cantata insieme ad Elisa. Ascoltiamo Elisa anche in versione solista: l’artista propone la sua versione di Almeno tu nell’universo di Mia Martini.
Inventi viene invece eseguito con i Neri per caso, che poi lasciano Zero da solo per Voglia d’amare.
Al rientro dal break pubblicitario, il concerto va avanti con Più su, Figaro.
“Un ragazzino di15 anni che imbraccia una chitarra e sogna di cambiare il mondo: quel ragazzo ero io”, così Zero si racconta a Castellitto. È il trait d’union per accogliere Emma sul palco e cantare insieme Spiagge. “La tua energia fa ben sperare”, le dice alla fine: “Tu sei l’esempio di come perseverare sia fondamentale per raggiungere i propri obiettivi”. Parte il ricordo di Gabriella Ferri con Sempre.
Di nuovo solo, Zero si scatena in Sesso o esse. Poi, di nuovo davanti a Castellitto, rievoca il periodo in cui e cantine erano aperte alle cinque dle mattino, e vi si incontrava la gente più interessante.
Si va avanti: I nuovi santi, Magari. Con Canotto Zero porta una ventata di leggerezza: il pubblico balla, mentre lui si esibisce con un mega salvagente addosso e remo in mano. Il clima festoso dura poco: il tempo di un brano, che già In apparenza cambia completamente l’atmosfera. Da Gesù, si passa nello studio del dottor Castellitto, a cui Zero confida che il padre aveva fiducia in lui.
Ancora: Voyeur, Rivoluzione. Alle 23.04 fa la sua comparsa: Francesco Renga, per esibirsi con il padrone di casa con il classico, appunto, Amico. Inutile specificare che il pubblico canta all’unisono su questo pezzo-simbolo di Renato Zero.
Dopo l’ennesimo stop publicitario, stavolta è Castellitto a confessarsi: ha sempre desiderato “renatizzarsi”. Segue Gli anni miei raccontano; a I migliori anni della nostra vita si scatena il karaoke del pubblico.
La serata si conclude con Il Cielo, tra gli applausi scroscianti dei presneti. Zero saluta il pubblico urlando “Non dimenticatemi eh”. Titoli di coda.