In particolare erano presenti Donatella Milani, Jessica Morlacchi e Barbara Cola.
Naturalmente si sono ripercorse tutte le fasi della lunga querelle che ha diviso la stessa Milani e la sua coach Donatella Rettore. Nelle puntate del talent show condotto da Amadeus il sabato sera su Rai1, la Milani si era scagliata contro la Rettore perchè non riusciva a cantare le sue canzoni, in particolare Splendido splendente. E la coach non aveva più voluto duettare con la sua allieva.
Sabato scorso la Milani, delusa dai giudizi negativi ricevuti per quanto era accaduto, si è rivolta ai giudici dicendo: “ma chi sono questi coach?”. Dalla Balivo ha precisato che lei parlava solo da un punto di vista umano e non professionale. Ed ha detto testualmente: “noi non siamo ragazzini di un talent, abbiamo anche noi un passato professionale alle spalle. Io, in particolare, insegno canto. Un giorno potrebbe anche non venire più nessuno nella mia scuola per le critiche che mi sono state mosse”.
Non è finita. La Milani ha accusato gli autori di aver mandato in onda integralmente il video in cui lei si lamentava della Rettore. Invece la sua richiesta non è stata tenuta in considerazione.
Ancora. Ed è sempre la Milani: “mentre gli altri cantanti facevano le prove per lungo tempo, io con la Rettore ero impegnata solo un quarto d’ora a settimana”.
L’artista ha ribadito poi che l’unico aspetto deleterio del talent erano le canzoni della Rettore che lei non riusciva a cantare. “Ma la Rettore non mi ha mai aiutata” ha infilato alla fine.
Ci sono appunti e critiche anche per gli altri coach. Quando Caterina Balivo le ha chiesto quale sarebbe stato il suo coach ideale, la Milani ha risposto: “inizialmente pensavo I Ricchi e Poveri. Oggi non andrei con nessuno”.
Alla conclusione dello spazio dedicato a Ora o mai più, la Milani ha svelato che, in una interruzione pubblicitaria, c’era stato un abbraccio liberatorio tra lei e la Rettore. Ambedue si erano commosse ed avevano siglato la pace. Ma il fatto è stato sapientemente tenuto nascosto al pubblico a casa per continuare ad alimentare la querelle e la lite.