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Come vi anticipavamo, Diego Maradona è presente in sala. Ronaldinho, causa un imprevisto ritardo del suo aereo per Roma, manca. Al tavolo, tra gli altri, anche la conduttrice dell’evento Milly Carlucci, il direttore di Rai 1 Andrea Fabiano e Alessandro Antinelli, da due anni al timone de La Domenica Sportiva. Prima di cominciare, viene proiettato il promo del match.
Comincia a parlare José Del Corral, presidente della Fondazione Scholas Ocurrentes: “Per Papa Francesco il gioco del calcio offre una possibilità di cambiamento”. È infatti il Pontefice ad aver voluto fortemente l’organizzazione di questo evento, che ha visto la sua prima edizione nel 2014. Prosegue: “Il bello è essere uniti nella diversità, come pensa il Papa. Il football può concorrere alla realizzazione di quest’intento”.
Microfono a Vittorio Bovio, presidente del Centro Sportivo Italiano: “Credo che il mondo abbia bisogno di pace. Unire calcio e solidarietà è la cosa migliore da fare. La partita sarà una festa, come dovrebbe essere sempre il football”.
“Contentissimi di trasmettere quest’evento”, sostiene Andrea Fabiano, direttore di Rai 1. “Sarà una partita che si giocherà con una tattica un po’strana: il modulo è il 45512, il numero per effettuare le donazioni. Ci auguriamo che i telespettatori utilizzeranno i loro telefoni per sostenere le popolazioni più disagiate nel mondo”.
Milly Carlucci: “Sarò sul campo e avrò l’incredibile onore di calpestare la stessa erba su cui correranno i più grandi campioni del calcio che giocheranno all’Olimpico. Francesco Totti “darà le chiavi” dell’Olimpico a Diego Maradona, che ha coinvolto tanti altri noti giocatori per questo progetto. Lo sport ha la capacità di creare entusiasmo e far rinascere un popolo. La cosa bella di questa serata è che la tv e il calcio, spesso demonizzati, potranno fare da cassa di risonanza ad un’iniziativa così importante che merita di essere sostenuta”.
Interviene Don Matteo Galloni dell’Amlib, che incoraggia gli italiani a credere nella pace: “Con i calciatori abbiamo un’occasione storica di ribadirne l’importanza”, dice. La vicepresidente dell’Unitalsi è entusiasta di partecipare ad un’iniziativa del genere: “I grandi campioni posoono essere veri messaggeri di pace”.
Max Tortora sarà il commentatore tecnico, anzi: “Farò da contraltare a chi capisce veramente di calcio. Sarò un “disturbatore educato”, senza esagerare”. Poi scherza: “Ancora non credo di avere vicino a me Maradona oggi. È la seconda persona più importante, dopo Pippo Baudo, che ho visto nella mia vita”.
La parola passa ad Alessandro Antinelli: “Per noi di Rai Sport questa partita vale come Italia-Spagna, per cui la giochiamo con la “formazione titolare” utlizzata anche per le partite della Nazionale. Chi verrà allo stadio potrà vedere tre campioni come Maradona, Ronaldinho e Totti: è tutto merito del Papa”.
Ed ecco Diego Armando Maradona: “Sono sempre a disposizione di Bergoglio, che sta facendo un grandissimo lavoro in Vaticano. Il mondo ha tanto bisogno di pace. Il Papa può stare tranquillamente seduto: ci pensa Maradona ad andare in campo!”. Prosegue: “A me piacerebbe che quest’invito arrivi a Messi, Ronaldo, che attualmente portano tanti spettatori allo stadio. Siamo stanchi di guardare la tv e vedere che uno lotta contro l’altro: ciò mi spaventa molto, soprattutto per i miei figli. Mi fa rabbia non poter fare di più di quanto faremo mercoledì prossimo. Tutti dobbiamo dare il meglio di noi stessi per la pace”. Maradona è felice anche di poter giocare per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.
Stoccata su Equitalia: “Invito anche loro a pagare il biglietto per entrare allo stadio”. Ringrazia poi Papa Francesco: “Per diversi motivi mi sono allontanato dalla Chiesa: grazie a lui mi sono riavvicinato”. “Quanto sarò in campo? 90 minuti, l’Olimpico è uno degli stadi più belli in cui giocare”. L’ex Pibe de Oro sarebbe contento di giocare con il figlio Diego Junior, anch’egli presente in conferenza. I due si sono definitivamente riappacificati dopo anni di gelo. “Non sono mai stato un atleta, ma solo un giocatore di calcio”, ammetta. “Avrei voluto vedere in campo anche Zlatan Ibrahimovic, peccato”. Fuoco di fila di domande, com’è ovvio, sul calcio: “Berlusconi mi voleva al Milan: come potevo accettare? I tifosi del Napoli mi avrebbero ammazzato!”, afferma. Duro su Icardi, bomber dell’Inter: “Non c’entra nulla con la Partita della pace”: tra i due non corre buon sangue da tempo. Infine, definisce il calcio “in decadenza” dopo gli scandali in Fifa.
Termina qui la conferenza stampa.