Doping e sport: nuova inchiesta con testimonianze inedite di Alessandro De Giuseppe.
Inchiesta di Gaetano Pecoraro sulla mafia rurale in Sicilia, una mafia legata alla terra, ai grandi latifondi e ai milioni che l’Unione Europea elargisce ai contadini ogni anno.
In Sicilia esistono migliaia di ettari di terreni agricoli e chi ne possiede una parte ha accesso ai fondi europei. Per diversi anni, le terre degli enti pubblici sarebbero state una fonte di finanziamento per le associazioni mafiose. Da quando Giuseppe Antoci è diventato il presidente del Parco dei Nebrodi – un’area di 86 mila ettari di terreni agricoli e boschivi affittati a delle aziende agricole – le cose sembrano, però, essere cambiate. Prima che Antoci assumesse il suo incarico, una norma prevedeva che, per terreni dal valore inferiore a 150 mila euro, fosse sufficiente un’autocertificazione antimafia per poter partecipare a qualsiasi bando pubblico. Il nuovo protocollo introdotto da Antoci, invece, obbliga i concessionari dei terreni demaniali a presentare un certificato antimafia rilasciato dalla prefettura anche sotto la già prevista soglia di 150 mila euro.
Per questa sua battaglia contro le associazioni mafiose, il Presidente del Parco dei Nebrodi, nella notte fra il 17 e il 18 maggio scorso, è stato vittima di un agguato a colpi d’arma da fuoco, a cui è sopravvissuto grazie all’intervento degli agenti della scorta.
La Iena intervista Giuseppe Antoci e, successivamente, incontra Fabio Venezia, sindaco di Troina, anche lui in prima linea per combattere la mafia rurale.
Per far luce sulla vicenda, l’inviato si reca, inoltre, nelle provincie di Messina, Enna e Siracusa, dove incontra i familiari di presunti appartenenti alla mafia rurale e alcuni membri delle istituzioni che avrebbero agevolato questi appalti.
Ogni anno, in Italia, alcol e droga sono complici di una vera e propria strage tra gli automobilisti. Quando le forze dell’ordine trovano una persona alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il ritiro della patente è immediato. Per riaverla, non è più sufficiente effettuare solo l’esame del sangue, ma anche quello tossicologico del capello, più difficile da superare perché riesce a risalire a sostanze consumate molto tempo prima. Secondo una segnalazione giunta alla redazione delle Iene, esiterebbe un parrucchiere che avrebbe messo a punto un trattamento in grado di falsare i risultati del Test Antidroga del capello. Inchiesta di Matteo Viviani.
Risale a un mese fa, in Belgio, il primo caso di eutanasia su un minorenne autorizzato dai genitori. Sono moltissime le polemiche che ne sono scaturite, anche la Chiesa ha protestato. Umberto Veronesi sul quotidiano “La Repubblica” ha scritto “Il problema non è l’età ma la qualità di quella vita”, e ha ricordato il caso di Davide, “il bimbo nato con la sindrome di Potter, nato cioè senza reni e uretere”, una malattia rara alla quale mai nessun bambino è sopravvissuto. Le Iene intervistano i genitori di Davide, Maria Rita e Massimo, ai quali fu tolta la patria potestà per aver chiesto ai medici di sospendere le cure.
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“Last year, African Americans were shot by police at more than twice the rate of whites.[…] because of the color of their skin, they are not being treated the same”,queste le parole del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama su un grave problema ormai molto diffuso in America. Qui, ogni anno, oltre 1.000 persone vengono uccise dalla polizia e i cittadini di colore, secondo le statistiche, hanno il doppio delle probabilità di essere colpiti rispetto ai bianchi. Quest’estate è scoppiata una vera e propria rivolta dopo che due ragazzi afroamericani sono stati uccisi in Minnesota e Louisiana durante un fermo di polizia. Ma sono molti i cortei di questo tipo dagli esiti drammatici. A Dallas, ad esempio, durante una di queste proteste, un cecchino di 25 anni, ex soldato in Afganistan, ha ucciso cinque poliziotti.
Nadia Toffa si reca a Los Angeles dove incontra alcuni membri del “Black Lives Matter”, una delle più grandi associazioni che lotta e manifesta per i diritti dei neri. Dopo aver intervistato i famigliari di alcune persone uccise durante i controlli di polizia, la Iena incontra anche un capitano della polizia di Los Angeles che spiega il punto di vista delle forze dell’ordine.
L’inviata affronta, quindi, un altro grosso problema legato a queste scie di violenza e documenta quanto sia facile per chiunque in America procurarsi e possedere un’arma. Negli Stati Uniti, infatti, circolano 270 milioni di armi ad uso personale che si possono comprare negli innumerevoli negozi. 89 americani su 100 ne posseggono una.