La tv entra nelle case degli italiani per raccontare e mostrare come i telespettatori guardano e interagiscono con il piccolo schermo. “Siamo molto contenti di questo nuovo programma”, ha commentato la Casarotto, “crediamo molto in questo nuovo progetto, che si rivolge a un pubblico trasversale. Esso porta grande simpatia e il suo aspetto di inter-generazionalità è per noi simbolo di orgoglio”.
La numero uno di Italia 1 parla di Gogglebox come di una vera e propria “perla”, di “qualcosa di davvero originale che finalmente trova casa anche sulla mia rete”. Il programma in sé è molto semplice: le telecamere entrano per la prima volta in 12 case italiane, trasformando i salotti in veri e propri set televisivi: famiglie, amici, colleghi, riuniti sul divano a guardare la Tv. I loro commenti sui programmi della settimana – si va dal reality al tg, dal documentario all’approfondimento – sono registrati integralmente e successivamente montati e poi mandati in onda.
Protagonisti di questa prima edizione italiana del format inglese sono quattro esuberanti fratelli napoletani, una famiglia di imprenditori milanesi, la principessa con l’amica dirigente di una casa editrice, una coppia gay, due amici nerd, la nonna con il nipote, due fidanzati. E ci sono persino due preti.
“Si tratta dei puri di cuore, quelli che in tv non ci volevano andare; il loro linguaggio pulito, vero, le loro reazioni, il loro modo di accomodarsi sul divano in modo composto, in canottiera, a piedi nudi o con i fantasmini sporchi ai piedi rende il format assolutamente originale”, ha sottolineato la Ercolani, che ha voluto raccontare come l’idea di un simile programma, per altro da lei bocciato, era già venuta qualche anno fa a sua figlia e a una collaboratrice neo assunta: “Ritrovarsi ora a produrre una cosa simile è davvero incredibile”.
Come sono incredibilmente divertenti le reazioni dei telespettatori: c’è chi balla, chi canta le sigle, chi si addormenta, chi piange, chi si arrabbia e critica. Il tutto nel modo assolutamente spontaneo.
“Alla fine si dimenticano persino che ci siano le telecamere”, chiosa la Casarotto, spiegando dunque che “non c’è alcun dubbio sulla originalità e autenticità del format, che è fatto appunto dagli stessi telespettatori. Non pensavo affatto che le persone interagissero così attivamente con lo schermo”.
A tenere insieme il tutto non c’è alcun conduttore, bensì una voce fuori campo, quella Eleonora De Angelis, che presta la voce a Rachel Green di Friends (ossia la splendida Jennifer Aniston). Gogglebox, sia ben chiaro, non è però né un reality pettinato né un observational, ma un fixed-show. Un esperimento latinizzato, che per ora “andrà in onda per sei puntate, poi in futuro vedremo”, ha aggiunto Laura Casarotto, che in questo format, dice, “ci crede molto anche come linguaggio, che va nella direzione di novità della rete e non prevede alcuna aspettativa di ascolti”.
Insomma, accendiamo la tv e guardiamoci mentre la guardiamo. In attesa che al posto dei telespettatori interni e very normal people ci siamo bimbi e vip… Già, perché di Gogglebox esistono anche la versione Vip e la versione Kids. E anche in quel caso… se ne potranno sentire e vedere davvero delle belle.