Il sisma provocò 309 morti solo a L’Aquila e di questi 55 erano studenti universitari venuti da lontano.
Il film documentario ripercorre le fasi precedenti e susseguenti al terremoto del 6 aprile 2009 sotto un’ottica singolare e significativa: attraverso gli studenti viene reso omaggio alle vittime e si vuole anche comunicare un messaggio di speranza dopo dieci anni.
L’Aquila 3:32 – la generazione dimenticata racconta le ambizioni ed i sogni di molti giovani di età compresa tra i 19 ed i 25 anni. Tutti erano arrivati in Abruzzo per studiare e dare una prospettiva al proprio futuro.
Lino Guanciale è il narratore di questo racconto ed è lui stesso abruzzese, nato ad Avezzano. Nell’aprile del 2009 aveva 30 anni e molti amici studiavano ancora nell’ateneo aquilano. Guanciale accompagna i telespettatori sui luoghi simbolo del terremoto. Qui incontrerà i ragazzi sopravvissuti: Matteo rimasto 18 ore sotto le macerie, Valeria che sotto i detriti è rimasta 20 ore, Marianna che abitava alla Casa dello studente salvatasi solo per caso.
Roberta laureata da poco è salva perché aveva dormito in macchina. C’è ancora Eleonora, sordomuta di Rimini, rimasta 42 ore sotto le macerie. È stata l’ultima ad essere estratta viva.
Il racconto è un vero e proprio excursus tra sei edifici simbolo della tragedia. Tutti erano appartamenti abitati dai giovani universitari compresa la Casa dello studente.
Lino Guanciale incontrerà anche Francesco e Simone, amici e coinquilini che si ritrovano insieme sotto le macerie. Sono proprio le testimonianze dei ragazzi sopravvissuti a rappresentare la parte più emozionante del racconto. Ma a dare la propria testimonianza ci saranno anche i familiari delle vittime, dei sopravvissuti e degli stessi soccorritori. Tutti insieme faranno rivivere quella maledetta notte iniziata già alle 22:48 del 5 aprile. Questa è l’ora infatti in cui si verificò la prima scossa sottovalutata da molti.
Lentamente si arriva fino alle 3:32 del 6 aprile quando la terra tremò paurosamente e tutto crollò. Guanciale con i suoi ospiti rievoca anche la giornata successiva, il 7 aprile quando, 42 ore dopo la prima scossa, venne estratta viva l’ultima studentessa.
Il docu-reality mostrerà ai telespettatori qual è attualmente la vita di questi ragazzi e come sono cresciuti dopo quel terribile trauma.
Anche Rai 1 ricorda il terremoto del 6 aprile 2009 con una serie televisiva dal titolo L’Aquila – Grandi speranze. Nelle sei puntate previste, come vi abbiamo raccontato, viene ripercorso non solo il sisma, ma anche il tentativo di ricostruzione della città fatto da alcuni giovani che il sisma lo hanno vissuto. Per l’occasione la serie viene presentata proprio nella città abruzzese dove verrà celebrata anche una messa in ricordo dei 309 morti di 10 anni fa.
La regia è di Dario Acocella.