Per Carlo Conti – conduttore insieme a Ludovica Caramis – era già l’ora di trovare la soluzione ad un avvio piuttosto tiepido del programma. Al di là degli ascolti inferiori alle aspettative, la prima puntata aveva mostrato qualche debolezza. In molte fasi, lo show era parso spento e poco incisivo, con esibizioni davvero troppo scialbe anche solo per far sorridere i telespettatori.
È andata meglio nella seconda puntata, grazie ad alcune trovate in grado di dare maggiore vivacità e dinamicità allo show. Lo stesso Carlo Conti si è dimostrato più pimpante e capace di condurre lo spettacolo verso lidi migliori, nonostante una certa prevedibilità. Restano alcuni nodi di fondo da sciogliere sulla difficoltà della formula de La Corrida di continuare a divertire come ha fatto per decenni.
Di seguito, potete ripercorrere la diretta della seconda puntata.
In apertura, Carlo Conti e Ludovica Caramis salutano il pubblico e leggono il giuramento di rito, che chiama i concorrenti ad accettare le regole sopra le righe del programma.
La “Valletta allo sbaraglio” di questa sera è Anna da Andria.
La prima concorrente, invece, è Marta Ardente, impiegata fiorentina di 47 anni. Dice di essere “storiografa della tv”, esperta soprattutto di Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Enzo Tortora e Corrado.
Prima dell’esibizione si lascia andare ad una sequela logorroica e martellante di aneddoti sulla carriera di Pippo Baudo. Il pubblico già rumoreggia, ma tutto sommato si diverte di fronte a questo personaggio alquanto strambo.
Al semaforo verde, dal pubblico arrivano rumoracci assordanti.
Dopo di lei, Giuseppe Petrucci, 72enne di Camaiore (Lucca), che non esita a definirsi un tombeur de femmes, “Il trapano d’oro della versilia”, per usare le sue parole.
È un rumorista e per non smentirsi, come prima cosa, riproduce i versi di due gatti durante un “approccio amoroso”. Poi passa agli uccelli: cuculo, tortora, civetta, piccione. Di certo non un granché, anche lui punta solo sulla simpatia.
Adesso tocca ad Antonio Rustighi, da Marina di Massa. Un giovane timido e solitario, appassionato di soul. “Amo stare da solo e ascoltare la musica nelle cuffie”, dice, e racconta di quanto poco si sia accettato per anni a causa dell’obesità, rintanandosi in casa per sfuggire a quello che temeva essere il giudizio terribile delle persone. Da un anno ha iniziato a mettersi in gioco – dopo aver perso più di 50 kg – e ama cantare le canzoni che apprezza maggiormente.
Canta “(You make me feel like) A natural woman” di Aretha Franklin. Bravino per essere un dilettante e riceve applausi e standing ovation dal pubblico.
Marcello Salustri e Fausta Tora, invece, sono due simpatici e vivaci anziani di Albano Laziale, amanti del ballo.
Questa sera si esibiscono con una sorta di coreografia ideata da loro su un twist. Il pubblico si divide tra applausi e campanacci, ma sostanzialmente apprezza.
Ora arriva Albino Rizzo, 74enne da Grassano (Matera). Coltivatore di “lampascioni” (ortaggi simili a cipolle), da anni suona una sorta di percussione fai-da-te, composta da un lungo mestolo azionato dal movimento delle gambe che colpisce un coperchio posto nella zona pubica.
Prova a suonarlo sulle note di una canzone popolare calabrese, ma è evidentemente un disastro. Tutto è incentrato sull’ilarità che – almeno nella testa del concorrente – dovrebbe suscitare nel pubblico il meccanismo della percussione, posizionato ad altezza pube.
Viene coinvolto anche il Maestro Pinuccio Pirazzoli, che prova a suonare la percussione.
Momenti come questo, che stanno coinvolgendo sia il Maestro Pirazzoli, sia Ludovica Caramis, oltre al pubblico, sono un chiaro tentativo di dare più brio allo spettacolo, rompendo la successione cadenzata e senza intermezzi delle esibizioni. Missione tutto sommato compiuta.
Carlo Conti, adesso, si avvicina al pubblico per scegliere i “Ballerini allo sbaraglio” di questa sera. Dovranno ballare una coreografia ispirata a Mary Poppins, ora mostrata dal corpo di ballo de La Corrida 2019.
Si torna alle esibizioni con Giose Angelo Catalano, autotrasportatore 52enne dalla provincia di Lecco. Indossa una parrucca bionda perché impersona Anestesia, la versione parodiata e caricaturale della pop-star statunitense Anastacia.
Ama cantare le canzoni in inglese, storpiando le parole. Stasera canta insieme ad un cartonato di Eros Ramazzotti (a cui presta la voce Antonio Mezzancella di Tale e Quale Show), perché si cimenterà col brano “I belong to you”, un grande successo del 2005 interpretato dal cantautore romano proprio insieme ad Anastacia.
Settima concorrente: Rosa Bonomo da Napoli. È una casalinga appassionata di musica italiana, dice di conoscere centinaia di canzoni.
Loquace e alquanto stramba, inscena un siparietto con Carlo Conti insieme al Maestro Pirazzoli (al quale dice che le ricorda persone defunte). Infine, si lascia andare: “Ma Michele Cucuzza che fine ha fatto? È più bello!”.
La canzone che prova a cantare è “Io ho in mente te” degli Equipe ’84. Viene sommersa dal baccano, ma qualche applauso trapela. Lei dice che il pubblico no l’ha capita, ma è contenta perché era la prima volta che si esibiva, la prima in tv e la prima esperienza con un’orchestra.
Segue Mattia Mantovani, 24enne da Goro (Ferrara). Allevatore di vongole e altri molluschi, fa anche il cubista in discoteca.
Balla su un medley composto da “Gasolina” di Dady Yankee e “Can’t stop the feeling!” di Justin Timberlake. Riscuote grande successo tra il pubblico (soprattutto tra le donne) e si dimostra piuttoso bravo.
Il nono dilettante è Giuseppe Spinetti da Casola in Lunigiana (Massa-Carrara). Lavora in comune ed è appassionato di film western.
Dopo essersi lasciato andare a confessioni fin troppo intime sulle sue abitudini sessuali, arriva l’esibizione. Recita la scena di un film western, con scarso successo.
Nel frattempo, in sala prove i “Ballerini allo sbaraglio” provano la coreografia che tenteranno di replicare tra poco.
Per ora, si prosegue con i dilettanti. Arriva Francesco Giancaspro da Molfetta (Bari), detto “Magic Boys”. Dice di essere poeta e cantautore ed ha già partecipato alla Corrida ai tempi di Corrado, riscuotendo un certo successo.
Canta, se così si può dire, “Trazim trazum”, un suo brano scritto anche coniando verbi e parole di sua fantasia.
L’undicesima concorrente è Maria Briolotta da Collegno (Torino). Suona la fisarmonica e ne possiede una vecchia 75 anni – regalatale dal padre – con cui ora suonerà un medley di musiche popolari piemontesi, napoletane e siciliane. Non si può dire che sia un metronomo o pulita tecnicamente, ma coinvolge molto il pubblico. Applausi per lei.
Poi, subito le “Magre dentro”, un gruppo di donne tra i 31 e i 55 anni proveniente da Galàtone (Lecce), che prova a divertirsi ballando con costumi ingombranti che regalano qualche chilo di troppo. È il loro modo di prendere con autoironia le diete finite male.
L’obiettivo è tutto sommato raggiunto, infatti racimolano più applausi che rumori dal pubblico.
A stretto giro, Laura Emilia Altavilla, casalinga di Milano. Dice di essere patita per il canto e si esibisce con “Grande amore” de Il Volo.
Beh, la sua passione per il canto sarà anche grande, ma i frutti sono inascoltabili. I rumori del pubblico sono terribili.
Poi, da San Chirico Raparo (Potenza) arriva Domenico – detto “Mimmo dance” – cinquantacinquenne che dice di aver inventato un genere di danza.
Il suo ballo prova ad essere ridicolo e nulla più. Il pubblico non apprezza granché.
L’ultimo dilettante della seconda puntata è Donato Regina da Grumo Appula (Bari), ex operaio ed ora sedicente cantautore, appassionato di musica dance. Canta “Tuc tuc” – un suo brano – dopo essersi lasciato andare ai doppi sensi, questa sera tirati in ballo piuttosto di frequente.
Ovviamente, è un disastro che viene sommerso dal suono dei campanacci agitati dal pubblico.
Non resta che vedere come se la cavano i “Ballerini allo sbaraglio” con Mary Poppins. Alquanto pasticcioni.
Antonio Rustighi, Fausta Tora insieme a Marcello Salustri, Mattia Mantovani e Maria Briolotta risultano i migliori quattro al termine delle esibizioni.
L’applauso finale del pubblico regala la vittoria ad Antonio Rustighi.
La seconda puntata de La Corrida 2019 finisce qui.
Meglio la seconda. È tornata la verve di Carlo Conti e la scaletta è stata movimentata con qualche espediente (non sempre di livello, va detto) in grado si smuovere il susseguirsi monotono delle esibizioni. Inoltre, abbiamo visto concorrenti più bizzarri rispetto alla prima puntata, cosa che pare aver attivato in misura maggiore il pubblico in studio.
Tuttavia, resta la sensazione di fondo che ci siano molte forzature. Le esibizioni, l’ilarità delle reazioni, le ironie, tutto sembra esasperato e in alcuni momenti posticcio. Ciò che va in onda, nella maggior parte dei casi, dà l’idea di non non divertire fino in fondo.
Resta da vedere se la ritrovata vivacità basterà comunque a recuperare terreno anche nel gradimento del pubblico.