Signor no, ma quanti no ha detto nella vita?
“Ma no! Sono sempre stato più che altro un Signor Sì, perché per ogni no che dicevo a un concorrente, ne tutelavo due, che rimanevano in gara”.
Le è pesata la fama di cattivo?
“Io e Mike ci spartivamo i ruoli, ma un certo pubblico allora, fortunatamente una minoranza, non lo capiva. In cantina conservo ancora uno scatolone con tutte le lettere minatorie che ho ricevuto in quegli anni. Insulti pesanti, ma che oggi fanno sorridere. Ci sono persino le mie foto trafitte dagli spilli. . D’altra parte l’arbitro è cornuto per eccellenza e lo stesso vale nel mio caso. I tifosi se la prendono sempre con chi decide. È la legge di un Paese malato di calcio”.
Si mormora che ora lei sarà più sorridente…
“Sì, è vero, e se lo faccio in trasmissione è grazie a Fabio con cui c’è stima e complicità. Sono qui perché mi è piaciuto il suo modo, il suo approccio, il rispetto dell’originale e la traduzione moderna di questo pezzo di storia. È stato infatti mantenuto il modello autentico, con aggiornamenti che lo rendessero più contemporaneo”.
Allora qualche sì lo dirà?
«Certo, ma in fondo lo facevo anche allora. Ci tengo a precisare che i miei no a un concorrente hanno sempre protetto gli altri in gara. Tanto più oggi, che i soldi in ballo sono di più. Io non voglio essere severo, voglio essere giusto».
Quali sono le regole del gioco?
“Il quiz prevede le storiche tre fasi composte dalle domande preliminari, dal tabellone e dalle domande finali in cabina. Dalla scorsa primavera sono state inserite due novità. La prima è rappresentata dalla Casella Mike composta da una domanda tratta dalle puntate degli anni Settanta. La seconda novità è la Casella Web con un quesito che offre al concorrente la possibilità di trovare una soluzione anche attraverso un computer connesso a internet. Il pc sarà all’interno della cabina e grazie alla regia vedremo esattamente quello che il concorrente sta cercando. 30 secondi con il pc, 10 secondi a domanda”.
Cosa direbbe Bongiorno di questa scelta di riproporre il suo Rischiatutto?
“Ci ho pensato, sa? E sono certo che se Mike ci vedesse, sarebbe contento. E avrebbe nostalgia, come ce l’ho io, per le nostre schermaglie”.
Come è stato tornare in questo studio, senza Mike accanto?
“Incredibilmente emozionante. É stato come entrare in una macchina del tempo. Sono stato catapultato in pochi secondi a 45 anni fa. L’atmosfera è la stessa”.
Ora, in questa avventura, ha accanto Fabio Fazio. Quale emozione le suscita questo cambio di partner?
“Con Fazio c’è una complicità diversa, si è più rilassati; poi, nonostante siamo in diretta, c’è una emozione di altra natura, che non è quella di Mike, una emozione più legata ai ricordi che al presente. Se poi i risultati sono buoni c’è anche uno stimolo in più, però la grana dell’emozione è molto diversa da allora”.
E quando aveva accanto Mike cosa provava?
“L’emozione con Mike era molto più forte perché erano diversi i tempi. Pur non andando in diretta sentivamo su di noi un ascolto fortissimo, cioè ci guardava tutta Italia (erano circa 25milioni i telespettatori che seguivano il quiz, ndr); ne eravamo consapevoli e questo dava una grande emozione. Poi Mike, nonostante fossimo molto amici e tra di noi ci fosse molto affetto, era una persona che metteva molta soggezione, quindi io l’ho sempre patito un po’, ma sempre con grande affetto e stima reciproca, però era una persona con cui non eri mai completamente a tuo agio perché ti stimolava in un modo molto forte2.
Avevate un rapporto strettissimo voi due: Daniela Bongiorno ha rivelato che era gelosissima delle lunghe telefonate serali tra lei e Mike a parlare di concorrenti più o meno validi…
“Vero, non lasciavamo nulla al caso. Cercavamo concorrenti particolari. Per questa nuova edizione abbiamo selezionato 80 persone da più di 500 video. Mike approverebbe, ne sono certo”.
Il gruppo di autori di questo Rischiatutto contemporaneo è molto eterogeneo…
“Sì, ci sono autori giovani e meno giovani, ognuno con le sue competenze e le sue passioni, per cui assieme facciamo un lavoro che. Nel caso del tabellone, è composto da tante domande di materie diverse. Siccome l’ho sempre fatto, mi viene naturale fare giocare le persone con le mie domande. L’ho fatto con le mie figlie quando erano piccole, facevamo giochi e feste. Far giocare mi piace molto, mentre mi piace meno giocare, perché sono molto competitivo e se perdo soffro”.
Il nuovo Rischiatutto attirerà anche i giovani o solo pubblico nostalgico?
“Chissà. Di certo è uno show di vecchia generazione, che prevede cultura generale e non ha la risposta a scelta multipla come Chi Vuol Essere Milionario. Quindi è tosta. Certo Il Rischiatutto dà il buon esempio: dimostra che se uno sa qualcosa può vincere dei soldi e avere successo”.
L’hanno definita il Signor no in versione 2.0. Come è cambiato?
“La mia versione 2.0 è data da internet; siamo tutti cambiati attraverso la rete perché l’approccio alla cultura, all’informazione che paradossalmente adesso è più facile informarci, forse in realtà ci informiamo meno. Oggi ci sono paradossalmente meno stimoli. L’approcciarsi a una tecnologia nuova, a dei sistemi di comunicazione diversi ti cambiano. Anche io sono cambiato, sono più contemporaneo. Spero almeno”.
Oggi la tv è molto cambiata. Qualche rimpianto del tempo che fu?
“Rimpiango quando in tv si andava come in un posto magico. Per rispetto mettevi giacca e cravatta”.
In palio ci sono somme notevoli. Una percentuale sarà devoluta in beneficenza?
“Non abbiamo istituzionalizzato la beneficenza, è una scelta assolutamente personale. Con Mike all’epoca lo avevamo fatto”.
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Il nuovo Rischiatutto non ha più la parola d’ordine “Allegria” ma “passione”. Lei che passioni ha oggi?
“Io amo moltissimo l’arte e sia del passato che contemporanea. Sono pieno di libri, vado a mostre”.
Quanto oggi studia ancora per fare i quiz?
“Io ho una passione incredibile per la lettura e grazie a Dio, nonostante l’età, ho una buonissima memoria, per cui quello che leggo me lo ricordo; il che mi permette poi di farci delle domande carine, interessanti, per fare i giochi”.