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L’inizio è la scena di un rito di purificazione: “Manchiamo da troppo tempo, la gente è disorientata”, esordisce Cattelan. Intorno alle candele a terra, incappucciati, i quattro giudici Arisa, Manuel Agnelli, Alvaro Soler e Fedez giurano a Cattelan onestà assoluta, assicurando che sceglieranno col cuore anziché pensando al fatturato di fine mese. Poi, tutti mano nellaa mano, ironicamente, ripetono le frasi di rito di un qualsiasi talent show, incluso “mi sei/non mi sei arrivato” e “un applauso alle coreigrafie di Luca Tommasini”. Fino a quando irrompe la Maionchi: “Si si, tutto molto bello. Ora però, fuori dalle balle”. Pubblicità ed ecco l’apertura dello spettacolo in musica, affidata a Marco Mengoni: il cantante si esibisce in un medley insieme a Matt Simons, e per un attimo anche con il conduttore, che arriva sul palco proprio durante la sua performance.
Entrano i giudici, accompagnati dal “giusto casino”. Prima di cominciare con le due manche, Cattelan rivolge un pensiero alle famiglie colpite dal terremoto.
Dal Ghana a Verona, fino a X Factor: i Soul System rompono il ghiaccio con un pezzo di Jay Z e Justin Timberlake, Holy Grail. L’esibizione è preceduta da una clip introduttiva. Fedez esordise con un “Wow”, e poi: “Per la prima volta su questo palco vedo qualcuno che fa rap in inglese in maniera credibile. Sono in pochi a unire soul e rap”. Per Agnelli sono “fenomenali”, mentre Arisa si prende i primi fischi del pubblico perché si aspettava qualcosa di più potente: anche lei però, ha complimenti per il gruppo. Soler è molto soddisfatto.
Si prosegue con Caterina: per lei Fedez annuncia La canzone di Marinella di De André. Chitarra in spalla, 20 anni appena, la ragazza secondo Agnelli “riesce a emozionare” ma deve naturlamente crescere: l’artista le fa notare alcuni errori, pur riservandole parole di ammirazione. Arisa la ringrazia per il bel momento. Soler la vorrebbe vedere con un pezzo più movimentato, Fedez ne è orgoglioso perché è riuscita a misurarsi con un “totem” del cantautorato.
Tocca quindi a Fem, con Love runs out dei One Republic. Arisa lo chiama dimenticando il nome del brano. Soler gli invidia il timbro potente e l’estensione; Fedez lo trova molto sicuro sul palco, ma nota alcune imperfezioni. Per Agnelli ha “spaccato”, specie considerando il coraggio a puntare tanto in alto. Arisa è “contentissima”: “Quando c’è tanta energia, si bada poco ai merletti”.
Manuel Agnelli spiega di aver dato a Silva Fortes un pezzo scritto da un uomo e cantato con voce maschile: The blowers daughter di Damien Rice. Per Fedez è riuscita a emergere da una montagna di cover tutte uguali. Arisa è entusiasta: “Hai in gola qualcosa di pazzesco”. Soler non trova niente di meglio che concentrarsi sull’inglese e “accentuazione”, e Arisa e Agnelli gli rispondono che sta cercando il pelo nell’uovo.
Il secondo gruppo ad esibirsi è quello dei Les Enfants, a cui è stato assegnato Bologna è una regola di Luca Carboni. L’esperimento non convince molto i giudici: Fedez aveva apprezzato un precedentemente arrangiamento di Venditti, ma stavolta nutre perplessità.
Chiude la manche Gaia, con Fast car di Tracy Chapman. Secondo Arisa il pezzo l’ha messa a dura prova con il fiato, però è bravissima. Per Agnelli è un grandissimo talento. Quanto all’appunto di Arisa, Fedez spiega che Gaia soffre di allergia agli acari ma che, allo stesso tempo, si sta cercando il pelo nell’uovo: Arisa chiarisce che per lei la ragazza è fantastica.
In attesa che inizi la seconda manche, Marco Mengoni torna per cantare il suo nuovo singolo Sai che,incredibilmente in kway a dispetto della solita eleganza di Mengoni.
Arriva il verdetto del primo turno: a rischio ci sono i Les Enfants, che dovranno scontrarsi con il meno votato della seconda manche. Cattelan apre il televoto.
Si riparte con Roshelle, la “quota rosa shocking” di Fedez: Heavy Dirty Soul dei Twenty One Pilots. Per Agnelli è una “bomba”, forse la cosa più bella della serat: il leader degli Afterhours si complimenta con Fedez per la scelta e l’arrangiamento. Pure Arisa apprezza parecchio. Unica voce fuori dal coro soler, e gli altri non lo lasciano fiatare: Fedez gli snocciola una serie di nomi nella cui scia si inserisce Roshelle, Arisa lo canzona.
Il prossimo è Andrea Biagioni,l’unico “uomo” dello show per Agnelli: per lui Fake plastic trees dei Radiohead. Arisa lo trova molto bravo, però non le è scattato l’ormone “e sai che è facile”; per Soler è stato impeccabile. Per Fedez il compito era difficile, perché i Radiohead hanno dei fan che sono “l’Isis della musica, però più permalosi” perciò non ci si può affidare a una semplice cover.
Arisa presenta Loomy, la sua “scommessa del cuore” che è ai live “nonostante tutto e tutti”: si esibisce con un mash up in cui Kanye West si fonde con Lucio Dalla, Don’t touch me. Fedez fa urlare di giubilo Arisa, perché Loomy gli è piaciuto, tecnicismi inclusi: anche Agnelli si accoda, pur essendosi preparato a massacrarlo. Solo che rendere omaggio a Dalla rappando sembra ad entrambi inappropiato: “Prima di morire -spiega Fedez- ci ha tenuto a farci sapere quanto gli facesse schifo il rap”.
I Daiana Lou portano il rock degli AC/DC: Back in black. Fedez è shocjkato dalla capcità della coppia di stravolgere i classici, mentre Agnelli, ormai annoiato dall’essere sempre d’accordo con il rapper, trova che abbiano “violentato” a dovere la canzone. Complimenti da Arisa, che ne ha sentito l’energia, e dal coach Soler, che attinge dal vocabolario di Agnelli per definire la performance “disturbante”.
Diego Conti porta L’estate di John Wayne di Rapahael Gualazzi. Alvaro Soler non lo trova all’altezza dei compagni: arisa si dà la colpa ammettendo di aver sbagliato il brano. Fedez, dispiaciuto, sostiene che l’esibizione fosse debole e la chitarra “un elemento di design”; Agnelli suggerisce di dargli una direzione più “british”. Arisa si scusa con il ragazoz per non avergli reso il miglior servizio augurandosi che il pubblico gli dia un’altra possibilità.
Si chiude la seconda manche. Manuel Agnelli innanzitutto saluta i tre ragazzi eliminati agli home visit, in studio per assistere al live show, quindi chiama Eva: per lei la ballad colonna sonora del film Magnolia. Eva rice e complimenti da tutti, e per Agnelli è stata l’ospite internazionale della serata.
Cattelan legge il verdetto di questa seconda parte di gara: Diego Conti va all’ultimo scontro contro i Les Enfants.
Per il confronto finale, due brani in italiano: i Les Enfants con Che fantastica storia è la vita di Venditti, Diego Conti con Io vivrò di Lucio Battisti. i giudici prendono la propria decisione: Alvaro Soler sceglie ovviamente di eliminare Diego, mentre Arisa difende il suo concorrente. Purtroppo per lui però, sia Fedez che Agnelli preferiscono riascoltare i Les Enfats: Diego Conti è il primo eliminato. Entrano subito Mara Maionchi e Stazzitta per l’ Extra Factor: Arisa non nasconde di essere mortificata per l’uscita di Diego, di cui si assume la piena responsabilità.