Dopo la puntata di sette giorni fa che ha conquistato il record di ascolti del 5.6%, Maurizio Crozza torna a raccontare l’attualità attraverso la sua visione ironica e dissacrante. Molte le parodie realizzate e molti i personaggi della politica che, grazie alle maschere di Crozza, esprimeranno le proprie opinioni sulla realtà.
Ecco tutte le fasi della diretta
Crozza inizia cantando un brano di cui sono protagonisti Salvini e Di Maio con le rispettive fidanzate. Ciononostante il Sole 24 ore dice che l’Italia è in recessione: bisogna lavorare e non sbaciucchiare.
Poi: “guardali qui hanno scoperto la fi.a. Io guardo i giornali di gossip e vi trovo Luigi e Matteo. Pur di punzecchiarsi sarebbero capaci di tutto. Una volta si beccano sulle coperture del debito pubblico, oggi sulle copertine. Il settimanale Chi è diventato la Bibbia del governo”.
Continua Crozza: “L’ultimo scoop di Chi è questo: la fidanzata di Salvini esce dalla casa di Matteo con i pantaloni della Polizia di Stato. E quella di Di Maio deve indossare la tuta di Navigator?. Ma un agente, per avere una divisa nuova deve andare a letto con il vice Premier?”
Da un sondaggio di Milena Gabanelli risulta che Salvini non ha lavorato più di 10 giorni al mese. Poi: “immaginate come è felice Verdini, padre della fidanzata di Salvini: sogna i fiori d’arancio per lei ed evitare le arance per lui”.
Scatta la parodia di Verdini. “Io non faccio più politica. Mi dedico a Matteo, uno che ci tiene davvero a me. E poi, uno con il suo lavoro ha tanti compiti da assolvere… anche me. Mai pensato di sfruttare il fidanzato di mia figlia per i miei affari giudiziari. Però, però, qualche pensierino… E quando l’ho visto indossare la divisa da poliziotto mi si è ghiacciato il sangue”. Alla fine sbotta: “figlia mia, mi sa che abbiamo sbagliato ministro…”
E adesso tocca al Premier Antonio Conti che ha trovato l’amore in Junker venuto in Italia a controllare i conti pubblici. Un incontro affettuoso. L’unico momento difficile è stata la confessione di Junker: ha saputo da un uccellino che l’Italia è in recessione.
Si parla del figlio della moglie di Tria assunto al ministero “per raccomandazione” della sua consigliera Claudia Bugno. Mentre il figlio di Tria, Stefano lavora per la ONG Mediterranea, ovvero quella di Casarini! Tria reagisce e minaccia le dimissioni, come ha fatto almeno sei volte in passato. E’ il momento del Crozza-Tria.
“Se continuano a gettarmi addosso spazzatura, io me ne vado” dice un imbranato Tria che chiede l’acqua dell’Ocse in preda ad un abbassamento di voce. Alla domanda di Andrea Zalone: ma lei la licenzia la Bugno? ha un altro abbassamento di voce. Messo alle strette, Tria- Crozza chiede un grappino dell’Ocse, poi una tequila dell’Ocse e una pillola mandata dalla Lega.La sua voce cambia: era un medicamento per la castrazione chimica… perfettamente riuscita!
Adesso Crozza punta la sua satira su Berlusconi. E’ risceso in campo come Don Chisciotte, o forse come un Don Migno..e, dice il comico genovese. E continua: “la fidanzata Pascale lo accarezza e dice: vorrei godermelo di più, ma lui appartiene alla politica. Una frase che neppure Cicciolina ha detto al suo pitone”.
Berlusconi ha in comune con Tria un problema di acqua. Anche il capo di Forza Italia ne ha chiesto un bicchiere durante un comizio. Gliene hanno portato uno talmente grande da fargli dire: ma non devo mica fare il bagno…
Adesso Crozza punta al Partito Democratico: quando serve, il PD non c’è mai. L’unica cosa che ha fatto è lanciare il simbolo con cui si presenta alle Europee.
Ecco Crozza in una triplice parodia: al centro Calenda, a sinistra Gentiloni, a destra il segretario Nicola Zingaretti. Cercano tutti di spiegare il motivo che ha determinato la scelta del simbolo.Non la trovano.
Crozza, dopo la pubblicità, analizza il caso di Di Battista che ha deciso di andarsene a vivere in India. “Il PD presenta il simbolo, lui il passaporto per l’India”. Poi: “in un periodo in cui tutti cercano le poltrone, lui se la vuole costruire”. Si riferisce al corso di falegnameria a Viterbo, dove si è iscritto. Dopo aver ascoltato il vero Dibba (nomignolo di Di Battista) arriva la parodia.
Crozza- Di Battista ripete pedissequamente quanto ha detto il vero personaggio. Alla sua maniera, però. “Sto costruendo codi di rondine, poi scrivo e mi sento bene. Ma non sono sicuro di voler diventare uno scrittore, devo trovare una trama, mettere i congiuntivi giusti, E stare seduto per ore e ore su una poltrona mi fa venire le bolle. Io non credo alle bolle”. “Poi vado in India. Ma guardando lo spazio profondo nel cielo, penso che mi piacerebbe anche fare l’astronauta”.
Crozza annuncia l’editoriale di Vittorio Feltri che, nel corso della settimana ha fatto dichiarazioni da far discutere. Tra tutte, quella del primo aprile in cui ha annunciato di volersi candidare a sindaco di Bergamo. Era naturalmente uno scherzo.
Feltri: noi gli scherzi a Bergamo alta li facciamo tutti i giorni. E se io dico che mi ritiro dal giornale, prendetela come una ca..ata”. A proposito di Lilli Gruber, ricorda che ha abbandonato il collegamento durante una puntata di Otto e mezzo: “se i maschi non possono parlare di aborto e di nascite, lei non può parlare di… lati B sodi”.
Feltri insiste: “non continuate a rompere il pesce d’aprile al sottoscritto”. Poi se la prende con i romani che non hanno mai visto panini perchè si nutrono solo di topi pescati dalle fogne.
La puntata finisce qui.