Tra i servizi della puntata, ve ne segnaliamo alcuni:
Giulio Golia si reca ad Africo, un comune nella provincia di Reggio Calabria, in cui sembrerebbe esserci un’alta incidenza di tumori. Qui, dopo la perdita della sorella malata di cancro, un cittadino ha deciso di stilare personalmente una mappa, andando di porta in porta per capire chi e quante persone si fossero ammalate e avessero perso un famigliare a causa della stessa patologia. I dati ufficiosi rilevati dall’uomo hanno registrato un 30% di mortalità per tumore.
Qualche anno fa l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha avviato un’indagine epidemiologica-ambientale nel territorio del comune. In particolare, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, è stato finanziato il progetto “MIAPI” – Monitoraggio e Individuazione delle Aree Potenzialmente Inquinate nelle Regioni Obiettivo Convergenza – che prevedeva un moderno meccanismo di studio dei siti potenzialmente inquinati attraverso rilievi aerei e indagini geofisiche nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
I risultati di queste analisi relative al sottosuolo, però, non sono stati resi noti. Il progetto prevede infatti che, nel momento in cui siano riscontrate delle anomalie e finché queste non siano state accertate, gli esiti vengano secretati. Qualcuno in paese punta il dito sui rifiuti tossici. Anche in alcune intercettazioni tra boss della ’ndrangheta e dichiarazioni di pentiti si farebbe riferimento a rifiuti nocivi e radioattivi sotterrati in alcune zone della Calabria. Si tratta di una nuova Terra dei fuochi?
Terremoto Centro Italia: inchiesta di Roberta Rei. In Umbria sono oltre 5mila gli sfollati che, dopo il recente terremoto, sono costretti a vivere in auto, tende o alberghi distanti quasi due ore dalle loro case.
A poche decine di chilometri da Norcia, però, esisterebbero oltre 700 prefabbricati in legno, costruiti in seguito al terremoto del 1997 che colpì Umbria e Marche. Nonostante ciò, la Regione ha recentemente aperto un bando per la costruzione di nuove “casette” che potrebbero essere disponibili solo la prossima estate. Alcuni consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno quindi presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta della Regione di riutilizzare a favore degli sfollati parte dei prefabbricati già esistenti, poiché “le strutture, ormai affidate ai Comuni, sono largamente disabitate e si trovano per lo più in buone condizioni grazie all’onerosa manutenzione in carico agli enti locali”.
Per avere maggiori spiegazioni in merito, la Iena Roberta Rei raggiunge Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria e vicecommissario alla ricostruzione post sisma.
Gaetano Pecoraro torna ad occuparsi delle presunte irregolarità nelle assunzioni di 13 dirigenti da parte di Anas, società per azioni che gestisce la rete stradale e autostradale italiana, il cui socio unico è il Ministero dell’Economia e che è sottoposta al controllo e alla vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel primo servizio, la Iena aveva sollevato dei dubbi sulla modalità di assunzione di queste persone perché, nonostante la normativa vigente, il Presidente e AD di Anas Gianni Vittorio Armani li avrebbe presi alle proprie dipendenze tramite chiamata diretta e senza un bando di selezione.
La legge Madia dell’agosto 2016 stabilisce che sia le aziende pubbliche che quelle partecipate dallo Stato, per la selezione del personale, siano obbligate a pubblicare un bando nel rispetto dei criteri di trasparenza, pubblicità e imparzialità.
Ai microfoni delle Iene e in una mail successiva, Armani aveva sostenuto che “Anas opera nel pieno rispetto della normativa vigente, la quale, nello specifico, non prevede alcun obbligo di pubblicare il tipo di procedura seguita per la selezione”.
Anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio aveva sostenuto la facoltà di Armani di chiamare direttamente i dirigenti. Per fare chiarezza, l’inviato aveva intervistato Raffaele Cantone, dell’Agenzia Nazionale Anticorruzione, colui che ha scritto la legge anticorruzione del 2015 a cui si ispira la legge Madia. Quest’ultimo aveva evidenziato che anche le società partecipate, come Anas, debbano rispettare questa norma.
L’inviato, quindi, raggiunge nuovamente il Ministro Graziano Delrio, per sottoporgli la dichiarazione di Raffaele Cantone.
Di seguito alcuni stralci dell’intervista.
Iena: Ministro, chi è che aveva ragione? Io o lei?
Delrio: Beh, dal punto di vista formale, io le ho detto quello che Anas ha detto e che secondo me Anas ha…
Iena: Lei aveva detto che secondo lei aveva ragione Armani e che io avevo sbagliato. Chi ha ragione, io o lei?
Delrio: Cantone non ha mica detto che lei ha ragione. Cantone ha detto la legge. Anas ha detto…
Iena: Ministro, per favore… secondo lei chi ha ragione, noi o lei?
Delrio: Secondo me Anas è una società per azioni che ha libertà di assumere e non chiede a noi il permesso. La verifica sulla legittimità di queste assunzioni la fa esattamente Anac (ndr, Agenzia Nazionale Anticorruzione).
Delrio: Se Cantone, sulla base delle carte che Anas gli ha trasmesso dirà che quei tredici dirigenti non potevano essere assunti con queste procedure, dovrà tornare indietro Armani, punto.
Iena: Io le avevo detto: “Queste 13 assunzioni sono un po’ strane” e lei mi aveva detto “Non vale, perché lui può chiamare come vuole”. E io le ho detto: “Sicuro?”. E lei mi aveva detto: “Sì, secondo me si sta sbagliando”.
Delrio: Perché io le continuo a dire che quelle 13 assunzioni per Anas sono legittime. Noi vogliamo che tutto venga assolutamente fatto in maniera correttissima.
Iena: Siccome però la legge anticorruzione l’avete fatta pure voi, allora non ve ne potete poi fregare.
Delrio: Ma no, ma chi se ne frega? Anzi.