Ecco la diretta:
A Trump hanno dato già il “portabombe” la valigetta con i codici nucleari: esordisce così Maurizio Crozza.
Il comico spiega che la valigetta portatile è più comoda per distrugere il mondo, bastano tre bottoni da premere. E il prossimo 21 gennaio sarà nelle mani di Donald Trump.
Collegamento dagli Stati Uniti con Lutwak. E’ sempre lui, Crozza ad imitarlo. Il politologo afferma di aver preso la valigetta a Trump e preme qualche bottone. Lui dice che dopo un lungo periodo di pace arriva sempre la guerra di cui è un grande estimatore.
Poi Crozza riprende il suo monologo. Sono in confusione su Trump, dice. A che serve oggi la Nato che ci costa ben 70 milioni di euro all’anno? Abbiamo dato ad Obama il Nobel per la pace ed ha bombardato una decina di paesi. A Trump dovremmo darne almeno due, per la Pace e la Letteratura.
Interviene nella discussione sull’elezione di Trump, Carlo Freccero. Voglio portare il funerale dei media su Rai1. Dobbiamo mettere delle Barbara D’Urso nei nostri cannoni. Voglio morire su Rai3, o magari ad Affari tuoi per poi risorgere a Pechino express con una Coca Cola frizzante in mano.
Ma lo avete visto il ministro Padoan che non sa neppure quanto costa un litro di latte o un litro di benzina? Crozza si riferisce alla partecipazione del ministro ad un talk show. E parte la parodia. Con Andrea Zalone che, da spalla a Crozza, gli fa una marea di domande alle quali naturalmente non risponde. “Mi dicono che sono il ministro dell’Economia” dice alla fine al telefono ad uno del suo staff. “Me lo potevate almeno scrivere”.
Dopo l’elezione di Trump, Flavio Briatore è felice. Crozza li definisce “amici di gnocca”. E Renzi potrebbe anche nominarlo ambasciatore italiano in USA.
Parte la parodia:
Donald è il number one. Vedere Franco Oppini che mi dà del lei è più entusiasmante di ricevere il Nobel. Punta il dito su Gianni Riotta che ha sbagliato le previsioni su Trump.
Briatore continua: l’imprenditore al top fa sempre paura.Sono gli ambientalisti che voglionio la guerra non i petrolieri. Il mondo in mano a Trump sta favorendo una rivoluzione copernacchiana: tiutti pensano che Trump sia un marziano, ma io ti dico che c’è vita su Trump. Un mix di frasi scionclusionate che rendono bene l’idea. Conclude così: E come diceva il sommo Water nella Divina commedia di Virgilio.it non ti curar di loro ma lascia che si paghino le spese sanitarie: si riferisce ai poveri d’America.
Si cambia registro: attenzione puntata sul governatore della Campania Roberto De Luca che si è scagliato contro Rosy Bindi presidente della commissione antimafia. Ma dopo la pubblicità.
De Luca ha detto di voler uccidere la Bindi perchè lo aveva definito impresentabile alle elezioni. Crozza-De Luca, nel tentativo di scusarsi rincara la dose. Definisce Orfini un “figlio di ‘ndrocchia”.
Si passa a Marchionne. Con la Ferrari è una stagione da dimenticare e poi c’è Trump che si dice favorevole ad una riforma sui dazi.
Marchionne mostra un libro (enorme) dopo ha appuntato quello che non va nella Ferrari. Sembra che lo sterzo possa essere più stabile se vi si mette intorno un rosario. “Sono un anaffetivo cronico, ho smesso da anni di ragionare col cuore”, dice mentre legge la rivista di gossip Chi.
Crozza mostra una lettera ricevuta da aziende produttrici di camper che ribadiscono di non essere una lobby. Si riferisce ad alcune affermazioni strampalate dette dal suo personaggio Napalm qualche settimana fa.
E Napalm si palesa dopo la pubblicità. Ha una fitta al petto ma non vuole andare dal medico. Il suo medico è Wikipedia che gli ha permesso di curarsi una cisti alle ovaie. Poi svela che avrebbe voluto fare tutto il cammino di Santiago di Compostela. Solo che gli mancavano le scarpe. E quando la madre è riuscita a trovarle, si è accontentato di questo “miracolo”.
Crozza annuncia che tra poco non si possono più pubblicare sondaggi sul referendum. E saluta con la voce di Enrico Mentana.
Arrivederci alla prossima puntata.