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Ormai i tre pasticceri amatoriali non sono più tali: i tre finalisti possono essere chiamati “colleghi” da Knam. Ciascun concorrente ha avuto un bonus: si tratta di lettere da parte dei propri cari. E dopo le belle parole da leggere, l’abbraccio: un incoraggiamento prima che inizi la gara.
La prova di oggi è una prova da ristorante: preparare il carrello dei dolci, da comporre con cinque dolci e le classiche salse di accompagnamento. Il tempo a disposizione è di 120 minuti: si possono realizzare torte e monoporzioni. Mattia osserva che, in questo modo, si devono cucinare cinque dolci per un tempo in cui, solitamente, se ne faceva uno. Mano a mano, l’ultima prova creativa della stagione giunge al termine.
Per l’assaggio, arriva l’ospite Annie Feolde. La prima a sottoporre il proprio carrello è Joyce: ciascun giudice scegli diversi assaggi. La sua panna cotta piace molto alla Feolde, mentre Knam apprezza che la donna si sia cimentata con preparazioni completamente diverse tra loro.
Il secondo è Mattia, a cui qualcosa inizia a sciogliersi per il troppo caldo. Lamberto Martino si complimenta per la “finta cheese cake”, mentre Knam sottolinea che essendoci due mousse, in realtà ha preparato quattro dolci.
Infine Francesca, che porta il carrello più colorato. Buon lavoro anche per lei.
Per la prova tecnica il dolce metro di Knam. Francesca ha l’ansia già dal nome, per non parlare di quando legge la ricetta: la base è di macaron, ripieno di mousse e molto altro. C’è persino un aroma di legno di cedro, bacche di ginepro, cannella e allora. In totale servono la bellezza di nove preparazioni, il cui gusto è garantito dall’equilibrio delle spezie. Con questo dolce, Knam ha vinto il campionato mondiale di pasticceria. Ad aggiungere ulteriore difficoltà è anche la forma, che infatti non riesce perfettamente a nessuno.
Trascorsi i 120 minuti, comincia l’assaggio al buio. In generale, la cottura della base non è stata indovinata: la ricetta però, era talmente complessa che Knam èè soddisfatto. Annie Feolde lascia il tendone complimentandosi con i tre pasticceri. Essendo state le differenze minime, i giudici hanno deciso di non effettuare nessuna classifica: per decidere l’eliminato inoltre, si danno tempo una notte. Il mattino seguente, ecco il verdetto: si classifica al terzo posto Mattia.
Il ragazzo non ha rimpianti, anche se naturalmente sperava di vincere. Fuori dal tendone, prima di Francesca Joyce, incontra il cmpione di rugby Martin Castrogiovanni.
Per aggiudicarsi il titolo di miglior pasticcere amatoriale d’Italia, il cavallo di battaglia come prova wow. Joyce e Francesca hanno 150 minuti per dimostrare tutto quello che sanno fare. Una summa della loro arte pasticcera.
Agguerritissime ed entrambe stanche, le due non si risparmiano. Joyce ha un momento di panico, tanto che Antonio Lamberto Martino la fa fermare per un attimo; dall’altro lato Francesca sa che si sta scontrando con un’avversaria che punta molto sulla tecnica.
Francesca ha puntato sull’abbinamento cioccolato-arancia, richiamando sapori classici. La torta sembra un dolce da carimonia; estetica peggiore invece per Joyce, che presenta una sorta di cassetta riempita invece con una torta dalla mousse che, a sentire Martino, la rende la “regina delle mousse”.
Le due donne scono fuori, per conoscere il verdetto finale: circondate da amici e parenti, le due ascoltano l’esito del cooking show. Vince Joyce: è lei che pubblicherà il proprio libri di ricette.