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L’idea di affidare alle show girl degli anni Ottanta due puntate all’insegna dell’amarcord rivisitato in chiave moderna, è stata realizzata con una grandeur solo estetica e non contenutistica. La cornice che ha accolto il varietà è quella del prestigioso Teatro 5 di Cinecittà sempre intriso delle atmosfere felliniane. Per renderlo adatto ad accogliere il programma, l’impegno economico è stato molto consistente. Ed in effetti il colpo d’occhio è di grande impatto. Ma i vari segmenti spettacolari non hanno avuto la medesima valenza. Innanzitutto si è rivelata inadatta la presenza di Lillo e Greg: i due comici sono stati protagonisti, da soli e in compagnia delle padrone di casa, di sketch ripresi dai loro programmi radiofonici, tra cui “610”. Niente di originale, nessuna invenzione creativa, persino la riproposizione del Grande Capo Estiquaatsi che gioca sulla pronuncia in una sorta di doppio senso volgare. Il tutto per la promozione dei loro lavori al cinema e in teatro.
Molto debole è stato anche il monologo di Alessandro Siani: il comico, lo si ami oppure no, ha abituato il suo pubblico a ben altri contenuti. Qui solo una miscellanea di battute, quasi alla rinfusa, su svariati argomenti che hanno anche sfiorato la politica.
I motivi interpretati in coppia dalla Cuccarini e dalla Parisi avrebbero potuto rappresentare, per lo show, il valore aggiunto azzerato, purtroppo, dal play back che ha anche ridimensionato l’emozione dell’amarcord. Un amarcord che ha fatto capolino tante volte ma mai nella maniera giusta, salvo qualche eccezione, come ad esempio la riproposizione di una piccola parte del musical Grease con una Lorella Cuccarini che, bisogna riconoscerlo, non si è risparmiata ed è uscita vincente dal confronto con la “presunta” rivale.
Banale e penoso anche l’intervento di Ezio Greggio visibilmente in imbarazzo sugli schermi di Rai1. Privo del suo habitat naturale (Striscia la notizia) nel quale la dissacrazione è la cifra portante e vincente, Greggio ha tentato di “inventare” una comicità più nazional- popolare, cercando tra il pubblico improbabili sosia dei principali personaggi di Rai1 dalla Carrà a Vespa, da Carlo Conti a Giletti. Idea già sfruttata al tg satirico di Canale 5.
Ad eccezione di pochi spazi condivisi, le due padrone di casa sono state separate sul palcoscenico. Protagoniste di interventi singoli che hanno toccato anche la loro vita privata, la Cuccarini e la Parisi hanno tentato di lanciare messaggi positivi. La prima ha ribadito l’importanza da parte dei giovani di riconoscere l’autorità degli adulti, la seconda ha sottolineato di non essersi mai “rifatta la faccia”.
Tr ospiti più o meno prestigiosi come Zucchero Fornaciari, Roberto Vecchioni e Amadeus, si è consumata non solo una serata di pseudo- varietà, ma anche una grande somma di danaro: quella investita da Rai 1 per la produzione delle due puntate di Nemicamatissima.