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Come era da aspettarsi Maurizio Crozza inzia con un monologo su Matteo Renzi al quale dedica il brano “Perdere il lavoro” rivisitazione di “Perdere l’amore” di Ranieri. Crozza svela che a votare No al referendumsono state particolarmente le donne. E qui casca la battutta: “il Premier stava sul ca..o anche a chi non ce l’ha”.
Un focus su Giorgio Napolitano ex Presidente della Repubblica che si era sbilanciato per il SI. E parte la parodia di Napolitano che legge i quotidiani all’indomani della sconfitta del SI. L’ex capo dello Stato ha un odio viscerale per il Fatto quotidiano. Poi all’improvviso suonano alla porta. E’ Silvio Berlusconi (sempre Crozza, of course) che lo rimprovera per averlo fatto dimettere nel 2011. Poi viene anche Bersani. Intanto l’infiltrato Lo Turco al Quirinale gli dice di comprare e far sparire tutte le copie del quotidiano diretto da Travaglio. Non solo, ma Napolitano viene a sapere che Bersani e Berlusconi gli hanno chiesto i danni.
Il monologo si sposta su Beppe Grillo che ha detto di voler tornare a teatro: “che fa si occupa un po’ di Camera e un po’ di camerino?
Chi è il candidato più accreditato per sostituire Renzi? E’ Padoan che adesso sa anche quanto costa un litro di latte. Lo dice lui stesso nella parodia del ministro.
Maurizio Crozza continua con il monologo politico: si prospetta un Renzi-bis. Ma il bis non si chiede a chi ha fatto una performance ottima? Crozza incalza: e legge tutte le volte in cui il Premier ha annunciato la sua ritirata dalla politica in caso di sconfitta del SI alla consultazione elettorale.
Adesso si cala in Fabio Rovazzi che canta “che ca..o me ne frega”.
Ancora politica: Chi è stato sconfitto oltre Renzi? Ma Roberto de Luca, governatore della Campania. “Era talmente incazzato, come se avesse ricevuto un cazzotto da San Gennaro”. Pubblicità.
Ecco la parodia di De Luca. “ho fatto un bagno di umiltà con un bagnoschiuma all’aroma di rispetto”. “Se avesse vinto il SI saremmo adesso talmente ricchi con i soldi promessi dal Premier da costruire una seconda reggia di Caserta”.
Andrea Zalone, spalla di Crozza, ricorda la “frittura” promessa da De Luca agli abitanti di Agropoli (provincia di Salerno) se avessero votato SI. Un fatto di cui si è parlato enormemente nei giorni scorsi.
Ma allora, chi ha vinto il referendum? Antonio Razzi, naturalmente che aveva indovinato anche la percentuale. Crozza ripercorre la storia politica di Razzi: con i suoi cambi di casacca è riuscito a stare a galla e a farsi eleggere di nuovo. E adesso c’è la possibilità che possa diventare anche Premier.
Lo spazio dedicato a Razzi è molto ampio. Questa è una delle imitazioni più riuscite. “Se diventa premier chi vorrebbe nel suo gabinetto?” chiede Zalone. Il finto Razzi strabuzza gli occhi. Il doppio senso è evidente e il senatore lo sottolinea con sorrisi maliziosi. Su Maria Elena Boschi: “è una bella donna, la portiamo all’estero ci fa fare bella figura. Anche l’occhio vuole il suo sguardo”.
Dopo la pubblicità arriva Napalm 51. Ha 36 e mezzo di febbre e la colpa è della lobby dei termometri. Ancora: “Renzi ha voluto il referendum perchè è in combutta con i produttori di matite. E a chi denuncia questo fatto, come Piero Pelù, gli fanno cantare canzoni orribili da oltre vent’anni”. E continua così svelando altre ipotesi complottiste, lui che vede i complotti dappertutto. Ancora pubblicità.
Alla fine Crozza augura “buon riposo” ad Enrico Mentana che, dopo dirette fiume, adesso dorme. Ha lasciato un biglietto: “svegliatemi alla vigilia delle elezioni anticipate”.
La prossima puntata sarà l’ultima.