Dopo la puntata di martedì scorso, ecco alcuni servizi in onda.
Il rapporto dell’ottobre 2015 dell’Iarc, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (che fa parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità), ha messo in luce come le carni lavorate (ovvero gli insaccati), siano potenzialmente cancerogene. Secondo gli esperti, inoltre, il consumo di carne rossa andrebbe ridotto al massimo a una o due volte a settimana.
Cosa viene dato da mangiare ai malati oncologici negli ospedali italiani? Inchiesta di Nadia Toffa che si reca in diverse strutture ospedaliere per capire quale sia il regime alimentare dei pazienti. In particolare, recuperando i menù dei reparti di oncologia di due ospedali, l’inviata scopre che si arriverebbe, rispettivamente, fino a 16 e 9 porzioni di carne rossa settimanali. Per avere delucidazioni in merito, quindi, la Iena si reca dal personale medico di queste strutture.
L’inviata intervista, inoltre, il dott. Valter Longo, ricercatore italiano e direttore dell’Istituto sulla Longevità all’USC a Los Angeles, l’oncologo Franco Berrino e la dott.ssa Anna Villarini, specialista in Scienze dell’Alimentazione e ricercatrice presso il dipartimento di Medicina preventiva e predittiva all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Continua l’inchiesta di Giulio Golia sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi in Italia. Dopo essersi occupato del sospetto di scorie nocive in Calabria, l’inviato si reca in Puglia, nel comune di Statte, dove si trova il deposito radioattivo dell’ex Cemerad – azienda dichiarata fallita nel 2005 che, per anni, ha operato nel campo della raccolta di rifiuti radioattivi da applicazioni medico-industriali. Si tratta di un vecchio capannone di lamiera, al cui interno sono tuttora contenuti 16.724 fusti: 3.344 racchiuderebbero rifiuti radioattivi, mentre nei restanti sarebbero conservati rifiuti decaduti.
In seguito alla perquisizione del Corpo forestale dello Stato nel 1995, questo deposito, che sarebbe dovuto essere temporaneo, è stato al centro di una lunga vicenda giudiziaria, la quale ha portato, nel 2000, al sequestro preventivo del magazzino con affidamento in custodia giudiziaria all’assessore all’Ecologia del comune di Statte.
Gli abitanti del paese affermano che, inizialmente, non erano a conoscenza del contenuto dell’hangar e, una volta scoperto il possibile rischio, si sono dotati di contatori Geiger – strumenti non professionali per la misurazione dei livelli di radioattività – per tenere la situazione sotto controllo. Lo scorso anno sono stati stanziati circa 10 milioni di euro dal Governo per bonificare il sito entro il 2017/2018.
Per avere maggiori delucidazioni sull’intera vicenda, la Iena intervista Rino Martini, ex colonnello del Corpo forestale dello Stato; Giuseppe Giove, comandante regionale dell’Emilia Romagna del Corpo forestale dello Stato, presente alla perquisizione del 1995, e Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
L’annuale rapporto Istat ha stimato che oltre un italiano su quattro – il 28,7% dei residenti in Italia -, è “a rischio povertà o esclusione sociale”. Il giorno dopo che le agenzie hanno battuto questi dati, si è tenuta a Milano la tanto attesa prima del Teatro alla Scala, a cui partecipa annualmente l’élite milanese e non solo.
Mary Sarnataro decide quindi di compiere un esperimento: vestirsi da senzatetto e chiedere l’elemosina a 100 persone sia fuori dalla Scala che accanto all’ingresso di un supermercato in un quartiere popolare, vicino a via Padova. Tra l’alta società e i comuni cittadini, chi sarà più generoso?