Subito per farci due risate, nell’anteprima c’è Marco Marzocca – Ariel al telefono, che chiama Gigi Proietti perché è desiderato. E così piccolo “cavallo di battaglia”: lui al telefono che non riesce a parlare perché l’interlocutore non fa pause.
Ma ecco, che dopo l’anteprima e la pubblicità, ha inizio il vero show e Proietti fa il suo ingresso sul palco e, con orchestra e corpo di ballo, canta la sigla del programma.
Subito Gigi Proietti si avvicina alla cassa contenente i cavalli di battaglia, che scalpitano. Essendo a Montecatini Terme, località rinomata per le acque, racconta un episodio sul consumo delle acque. Poi per sciogliere la platea, ancora una “performance” di Pietro Ammicca, appaltologo, affarologo.
Ma ecco il graditissimo primo ospite, acclamato ed applaudito dalla folla: Renzo Arbore, che entra cantando “Ma la notte no”. Arbore svela che lui e Proietti hanno un cavallo di battaglia segreto. E lo mettono in scena. Arbore indossa la toga da giudice e finge di interrogare Proetti: il tutto sulle note del brano: “Come pioveva”.
Stacco pubblicitario, ma prima piccola anticipazione dietro le quinte: dopo c’è Enrico Brignano.
Invece, con il sottofondo di Quark compare Alberto Angela ovvero Neri Marcorè. Prima tra la platea e poi sul palco, imita alla perfezione con gestualità e voce Angela junior, una tra le migliori e divertenti sue imitazioni.
Poi salendo sul palco, vede su una sedia gestatoria Gigi Proietti, pronto per un altro suo “cavallo di battaglia”: quello del nonno smemorato che racconta le favole, ma non si ricorda bene le trame.
Marcorè lo osserva esanime e crede che sia un personaggio della preistoria. Poi, furbo, vede delle ballerine, che gli sembrano mummie, ne prende una in braccio e guadagna le quinte. Ora Proietti può raccontare la sua sconclusionata favola.
Piccolo sketch tra Proietti e Marco Marzocca nei panni di Michelino che assilla Proietti di domande. Dalla cassa contenente i famosi “cavalli di battaglia” prende una lampada, quella di Aladino. A seguire un bel balletto con le ballerine tutte vestite da odalische, ispirato ad una canzone su Aladino, cantata da Proietti. Altra favoletta: la verità perché Cenerentola non si è mai sposata.
Poi compaiono tra la platea e poi sul palco tante streghe: quelle di Biancaneve, tutte con un cestino di mele. Come per incanto diventano tutte delle bellissime ragazze, le ballerine, e tra queste c’è Bianca Guaccero. Tutte cantano “Che mele, che mele”.
Stasera una sorpresa dopo l’altra, un altro gradito ospite, che ha fatto parte del Laboratorio di Proietti: Enrico Brignano. Un divertente monologo, come lui sa fare, che diverte il pubblico. Il tema del monologo verte sulle banche e su come si comportano oggi con i clienti. Brignano racconta come, paradossalmente, non sia riuscito ad ottenere, dal suo conto corrente, mille euro per comprare la lavatrice per la moglie. E conclude: sapevo che con i soldi non si compra la felicità, ma neppure una lavatrice…
Dopo la pubblicità, Proietti e Arbore entrano sul palco, ricordando gli inizi delle loro carriere, quando si faceva il night e si cantavano certe canzoni, come “Guarda che luna” di Fred Buscaglione, “Tu sei per me la più bella del mondo” di Don Marino Barreto, “Frida” di Fred Bongusto, “Nun è peccato” di Peppino Di Capri.
E poi come ecco Renzo Arbore con il suo cavallo di battaglia, “Il clarinetto”, brano presentato al Festival di Sanremo del 1986. Una canzoncina goliardica con un malizioso doppio senso. La canzone è cantata da un particolare quintetto dove spiccano Sarcinelli e Marzocca, ospiti fissi del programma.
Poteva non rispondere Proietti con un’altra canzone divertente? Ed ecco un altro suo cavallo di battaglia: ispirandosi a cantanti francesi, Trenet, Montand, sigaretta in mano, sguardo da piacione, canta “Non me rompe er car”. Chiaramente una parodia del cantante della mala francese.
E ora due chiacchere tra Proietti e Neri Marcorè, con alcune sue imitazioni più riuscite. Il desiderio di Neri Marcorè? Cantare una canzone un inglese con Proietti. E’ quello che fa, accompagnandosi con un numeroso e divertente coro. Ovviamente è sempre quest’ultimo che canta con Marcorè, mentre Proietti fa solo accenni. Avrete capito che è tutto un gioco. Si va in pubblicità.
Lo spettacolo riprende con un altro “cavalluccio di battaglia”, come dice Proietti: i circoli culturali e le poesie. Ed ecco il personaggio di Narciso Vanesi con la sua poesia “Il lonfo”. Poi ricorda certi suoi professori e gli accenti dialettali che lo divertivano per come declamavano “Davanti San Guido” di “Carduccio” o “La pioggia nel pineto”.
Poi cambio atmosfera e una bella canzone romantica: Fly to the Moon.
Altro divertimento: è in scena Max Tortora, con monologhi, imitazioni, Celentano, Paolo Stoppa, insomma il meglio del suo repertorio.
Ecco nuovamente i cavalli di battaglia. Proietti parla del tempo che passa, degli anni, citazioni e citazioni. E tra una citazione e l’altra si arriva a parlare di quella famosa citazione cinese…… “siediti sul bordo del fiume e vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Ed ecco che canta la bellissima canzone, “Barcarolo romano”, un pretesto per far sentire questo brano.
A seguire un balletto d’ispirazione francese con protagonista Bianca Guaccero. E poi un altro balletto di tutt’altra atmosfera.
Altri graditi ospiti: Lillo & Greg, con i loro brani e le loro performance nonsense, coinvolgendo anche Proietti.
Dopo l’esibizione di Lillo & Greg, che hanno presentato anche il loro cavallo di battaglia, un balletto con protagonista Carlotta Proietti, la figlia di Gigi, con Marco Simeoli che ha fatto il finto direttore d’orchestra.
Proietti, senza musica, ha fatto poi un omaggio all’Abruzzo, per il grave momento che sta vivendo.
Dal momento triste, al momento allegro: uno sketch con protagonista Marco Marzocca e la “spalla” Stefano Sarcinelli.
E, ancora, sulla scena Bianca Guaccero con la canzone “Era di maggio”, un omaggio a Napoli e alla canzone napoletana.
Si torna a ridere con Proietti con un altro cavallo di battaglia: il “suggeritore” della poesia che l’attore pensa di sapere a menadito a memoria, ma non se la ricorda. Con lui, Claudio Pallottini, uno degli ultimi allievi del suo Laboratorio, che fa il “suggeritore”. E dopo, una bella canzone in romano cantata da Proietti.
Non poteva mancare il “varietà”: ci pensa prima Marco Simeoli con una sfiziosa canzoncina napoletana. E si ride ancora con un celebre cavallo di battaglia, che hanno fatto un po’ tutti i comici, un po’ macabro ma divertente, che ha a che fare con le pompe funebri e con il difficilissimo compito di far maritare una ragazza, perché figlia di un impresario di pompe funebri.
Gran finale: anche per questa sera “Cavalli di battaglia” finisce qui. A sabato prossimo.
per colpa di una telefonata ho perduto l’omaggio all’Abruzzo di Gigi, essendo Molisana ed essando stata sul gran Sasso una volta, vorrei sentire l’omaggio: me lo potreste linkare? grazie