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Tornare indietro nel 1960 per ottenere la licenza media dei loro nonni: all’inizio la classe era composta da 18 adolescenti, a cui sono stati tolti tutti i dispositivi digitali e look moderni. Voce narrante, Giancarlo Magalli.
Sono trascorse tre settimane, durante le quali qualcuno ha abbandonato e qualcuno è stato cacciato per motivi comportamentali. Al momento, gli scolari rimasti sono 14. Filippo Moras, Alessio Milanesi e Adriano Occulto hanno dovuto scrivere un tema per punizione: se però il primo si è rivelato all’altezza, gli altri due sono sotto al “confine tra l’impegno e il disimpegno”.
I ragazzi vedono quale materiale dovranno preparare per l’esame: la mole di lavoro è troppo, ma il preside fa notare che quei programmi sono già stati preparati da altri ragazzi prima di loro. Veronica protesta: lei non apre libro da due anni, e adesso si trova a dover studiare Garibaldi. In realtà la sua è insicurezza: ha paura di non farcela.
Mentre tutti i compagni si preparano, Milanesi e Occulto vengono chiamati per un colloquio in privato: rischiano di non riuscire ad accedere all’orale, ma gli insegnanti sanno che possono riuscirci. Più che intimoriti, i ragazzi ne escono incoraggiati.
Intanto, si fa lezione di swing. La voce di Magalli, oltre a raccontare la giornata della classe, dispensa qualche pillola sulla società degli anni ’60.
La giornata prosegue con l’ora di canto corale: Marika si emoziona. Infine, prima che il sole tramonti, tocca all’arte: ciascun collegiale deve lasciare un ricordo di sè, perciò si adopera in ritratti di preside e sorveglianti.
Arriva la notte. Nonostante l’ansia da esame, la notte è difficile dormire: tutti si riversano in palestra. Ma una partita di pallavvolo notturna non può passare inosservata: il sorvegliante irrompe, però anziché rispedire i ragazzi in camerata, si mischia al gioco.
Il mattino successivo l’insegnante prepara gli allievi all’esame, simulando un orale. Poi ancora una lezione di ballo: Ludovica è cotta del professore. Durante la lezione, Adriano Occulto si convince che “negli anni ’60 gli uomini facevano troppo gli uomini”: si accorge infatti che invitandole sempre a ballare, le corteggiavano. Lui al contrario, è abituato ad essere rimorchiato.
Siamo al primo giorno di esami: non era mai successo che gli studenti si “addormentassero subito senza fiatare”. Il preside li incita ad affrontare questa esperienza con entusiasmo: si comincia con gli scritti di italiano e matematica, mentre il secondo giorno sarà quello dell’orale. Cominciano già i bilanci: ognuno ha appreso una qualche lezione, che sia l’importanza dell’amicizia o quella di rispettare le regole per vivere bene con gli altri.
Per l’esercizio di matematica Silvia si rivela fondamentale per un paio di compagni, che riescono a salvarsi copiando. Conclusa anche questa seconda prova, a tavola Occulto e Milanesi si rivelano piuttosto spavaldi sul proprio rendimento. Purtroppo per loro però, i calcoli sbagliati che portano al giusto risultato, vengono notati: insieme a Giovanni Petrigliano vengono chiamati per un’ulteriore verifica. A differenza degli amici, Pitrigliano aveva semplicemente sbagliato a scriverein bella copia.
Il preside comunica i risultati: Alessio Milanesi passa all’orale, mentre Adriano occulto no perché il rendimento non è stato sufficiente nemmeno nel tema. Il gruppo lo sostiene. Lui non ci sta: non può essere punita una sola persona per una cosa, copiare, che hanno fatto tutti. Il professor Maggi ci va a parlare.
Arriva la notte: giusto il tempo di fare gli auguri a Veronica per il suo compleanno, e si va a dormire. Nonostante non si stato ammesso, ad occulto tocca comunque la levataccia. Non solo: durante la colazione, a lui e Milanesi viene ricordato che ieri avevano scommesso di bere olio di merluzzo qualora avessero preso meno di 8. I due rispettano la scommessa.
Si va in aula. Il più giovane estrae la prima lettera: parte l’orale, tra congiuntivi, letteratura, nozioni di storia, scienze e geografia. Nobile viene definito dal preside un “caso disastroso”, mentre Carla Addonisio fatica a tenere a bada l’emotività. Veronica Mastro è in parte fortunata, dato che le vengono poste alcune domande su argomenti che aveva studiato bene. Dopo l’interrogazione, la ragazza trova una sorpresa dei compagni: una torta di compleanno che l’aspetta.
È ora del ballo scolastico: nella camerata femminile, poggiati sulle testate dei letti, ci sono degli abiti per l’occasione. Le ragazze ne sono felici: non si sono mai vestite in maniera tanto elegante.
Oltre che un momento di aggregazione tra docenti e compagni, la serata si rivela dal sapore “agrodolce”: si balla e ci si diverte, ma poi subentra la consapevolezza che preso le strade si divideranno.
L’ultima notte nel collegio, i ragazzi la passano portando cuscini e coperte in palestra: distesi a terra, raccolti in cerchio, si ringraziano l’un l’altro per i rapporti di amicizia creatisi. Qualcuno si sente sollevato, perché ha scoperto che può avere amici che non siano attratti dalla propria ricchezza.
La routine del collegio è ormai giunta al termine: dopo la colazione, arrivano i genitori per la consegna dei diplomi. Si vedono scene di grandi abbracci e lacrime. Adriano Occulto è stato bocciato: il preside comunica la notizia alla mamma e al papà. Chiama in studio anche i genitori di Veronica Mastro, Jenny De Nucci e Federico Nobile per rendere noto l’esito dell’esame: Veronica ottiene il diploma, mentre i due colleghi no. Mezione di merito per Giovanni Petrigliano e Swamy Caputo.
Finalmente gli studenti possono riprendere in mano smartphone e abiti all’ultimo grido: ma qualcuno già sente la mancanza della divisa. Alla fine, inaspettatamente, andare via costa lacrime: i cancelli del 1960 si chiudono.