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Nata nel 1952, il maglificio Gran Sasso si colloca tra le principali aziende a livello italiano di distribuzione di maglierie di donna e uomo. Il protagonista è Guido Di Stefano, figlio di uno dei fondatori. Tutto comincia nella provincia di Teramo. Il boss racconta così la storia della nascita dell’azienda.
Il boss racconta anche la propria storia personale. Padre di 5 figli, rivela di avere un buon rapporto con l’ex moglie. Come imprenditore dice di essere una persona tenace, intraprendente ed esigente. Partecipa a Boss in incognito per capire le reali condizioni di lavoro dei dipendenti. Comincia la preparazione al cambiamento. Ecco il nuovo look:
Per una settimana intera lavorerà sotto copertura. Fiorindo Fioravanti è il suo nuovo nome e si spaccerà come il protagonista di un documentario dal titolo “Cambio lavoro, cambio vita”. Il primo tutor è Antonella, che gli spiegherà la fase del rammendo e della specchiatura, ovvero il controllo telo per telo.
Antonella dice di amare il suo lavoro. Racconta di avere avuto una vita un po’ particolare. Il padre ha passato gli ultimi 10 anni della sua vita da non vedente, la madre era costretta a restare a letto per dei problemi fisici. Il suo sogno di giornalista è andato così in frantumi. Una delle figlie, Ilaria, studia a Bruxelles. Antonella racconta di aver temuto per l’incolumità della figlia in occasione dell’attentato.
Il boss va a letto stanco, ma appagato dal buon lavoro svolto dalla sua dipendente. Si passa al secondo tutor, Cristiano, che lavora nella lavanderia dell’azienda.
Lo scattare improvviso della sirena spaventa il boss. Sarebbe utile, come lui stesso riconosce, un corso di aggiornamento sulle pratiche di sicurezza. Cessato il rumore, i due riprendono a lavorare. Il boss non apprezza il fatto che la fase di asciugatura venga effettuata “ad occhio”. Durante la pausa pranzo, Cristiano si confida. Sposato, separato dal 2006, lavora da 18 anni nell’azienda. Attualmente vive con il padre, vedovo da 30 anni.
Serafina è il terzo tutor e lavora nel settore della stiratura.
Con molta precisione, la tutor svela i segreti del mestiere. Ma nonostante tutto, il boss si brucia con il ferro da stiro. Pubblicità.
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Il boss prosegue il lavoro da solo, ma Serafina lo controlla da lontano. Alla sera, i due hanno del tempo per raccontarsi. Serafina è sposata, ha origini siciliane e racconta di essere emigrata in Germania. Con molto dolore, dice che il figlio è affetto da sclerosi multipla.
Anche il boss si commuove. Un’altra giornata volge al termine. Al rientro in albergo, il boss trova una sorpresa: un videomessaggio da parte dei figli.
Alexandra, portoghese, insegnerà al suo boss come si piegano le maglie.
Il boss nota tante piccole cose che non funzionano: il tavolo per la piegatura è troppo basso; una maglia imbustata è stirata male e infine un altro capo presenta una piccola macchia. Il boss si accorge che sarebbero utili ulteriori controlli. Una volta in magazzino, Alexandra si lascia andare a delle confidenze. Rivela di non vedere sua madre da tanto tempo. Un amore sbagliato nel suo passato, le ha cambiato la vita. Per poter dare un futuro ai suoi figlia, ha dovuto mandari a Lisbona dai suoi genitori, facendo degli importanti sacrifici economici.
Dalla camera del suo albergo, il boss si dice provato dal lavoro e dalla storia di Alexandra. Si passa al reparto taglio, dove sarà affiancato da Irene.
Si dimostra una donna molto precisa e amante del suo lavoro. Dopo tre gilet tagliati male, Irene riprende in mano le forbici e prosegue il lavoro.
Dopo 7 ore passate ad abbinare maglie e taglie, il boss torna in albergo. Poi sarà la volta di rivelarsi ai suoi dipendenti. I 5 tutor, ignari del perché si trovino lì, vengono convocati in azienda.
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Il boss dice la sua vera identità. La prima a scoprirlo è Alexandra, a cui viene rimproverato di non aver visto una maglia rotta. Per lei il premio sono dei biglietti andata e ritorno per Lisbona, il suo paese d’origine, dove potrà riabbaracciare figli e mamma, e 30 giorni di ferie da utilizzare quando vorrà. Ma le sorprese per lei non finiscono: c’è anche un videomessaggio da parte della figlia.
La seconda a sottoporsi al giudizio del boss è Antonella, che viene rimproverata per la lentezza mostrata nel giorno dell’affiancamento. Ma la precisione e la dedizione della dipendente mettono tutto in secondo piano. Per lei, un Ipad, un contratto da 3.000 € per la stesura di articoli nel blog aziendale e una settimana in una spa in compagnia della figlia Ilaria, che la saluta tramite un video.
A Cristiano viene recriminato il fatto di essersi levato la maschera protettiva all’apertura della lavatrice e di essere rimasto immobile quando è scattato l’allarme. Il boss si fa carico di tutte le responsabilità. A Cristiano verrà data una mano con il mutuo e gli viene rivolto l’invito a pensare di più a se stesso.
Irene è stata pignola e attenta. Il boss si dice orgoglioso di lei. Per i suoi figli un fondo di 5.000 €, per un futuro più sereno e tranquillo. Pubblicità.
L’ultima è Serafina, ottima insegnante e brava dipendente. Il boss premia il suo entusiasmo, la professionalità e la passione: per lei un assegno da 3.000 € e il viaggio di nozze. Vicino alla situazione del figlio, il boss decide di fare una donazione all’AISM. Anche Serafina devolverà l’assegno ricevuto.
Titoli di coda. Nicola Savino dà appuntamento a martedì prossimo.