“In questo pezzo ci sono quattro anni di me: volevo parlare degli errori che mi porto dietro”, racconta il ragazzo. “Questo è un pezzo molto importante, se il rifiuto del 2014 è servito a portarmi qui, sono contento: ho molto rispetto di questo palco, e penso che si debba partecipare solo quando si ha qualcosa da dire”.
Star del web, il cantante è molto attivo nei social: “Credo molto nell’intrattenimento sul web. Io rivendico con orgoglio la mia giovane età: utilizzo i miei canali per raccontare il mio lavoro nelle tante sfaccettature”. E sul rapporto con i follower: “Prima di essere follower sono persone, perciò io parto da questo presupposto. Sono loro che mi permettono di vivere questo lavoro, e lo fanno senza interesse”.
Bravi partirà presto con un tour: “Io ancora bisogno di esperienza, anche di imparare a smontare il palco. Ho bisogno di viaggiare nel furgone con gli strumenti dietro”. Stasera porterà una cover di Battiato: “L’elettronica trova un suono all’anima. Mi piaceva l’idea di ricorrere a un autore che avesse capito la modernità con i propri occhi”. “Rispetto al passato, adesso ho avuto la fortuna di trovare qualcuno che mi proteggesse. E io ne ho molto bisogno, perché mi approccio con ingenuità: alla fine però, con tutti i miei limiti, sono orgoglioso del mio percorso”.
Inevitabile l’argomento talent: “Io spezzo una lancia a favore: il talent è un progetto televisivo che ha lo scopo di durare per tre mesi. Ci sono tutti i rischi, ma di cui tu sei consapevole: mi sembra un vittimismo inutile dare le colpe ai talent. Si sbaglia ad attribuire le colpe delle leggi di mercato al talent: io mi sono divertito tantissimo, avevo 18 anni e per bene tre mesi, il mio unico pensiero settimanale era una canzone. Adesso forse non ci riuscirei più, magari qualcun altro invece si”.
al momento il pezzo sanremese di Michele Bravi, Il diario degli errori, è secondo in classifica iTunes dopo quello di Fiorella Mannoia.