“Noi -ha detto- siamo una famiglia, e ci è voluto tempo per conoscersi: adesso che il gruppo si è formato e consolidato, i tempi sono maturi per ripetere l’esperienza e e introdurre novità”. Innanzitutto un maggior apporto di Mika alla scrittura del programma, per cui ha intenzione di scrivere appositamente delle canzoni. Nel frattempo però, è tempo di Festival: ” Vengo senza alcun brano da promuovere: la mia partecipazione sarà un omaggio all’orchestra, elemento essenziale di questo evento televisivo”. Mika infatti non ha dubbi in merito: “L’ anima di Sanremo è l’orchestra: di questo ne sono sicuro. Cambiano i conduttori, ma l’orchestra c’è sempre”.
Questa sera si esibirà in un medley dei suoi successi, ma ricorderà anche George Michael: “Ho lavorato con delle persone del suo team. Però non l’ho mai conosciuto, perché gli eroi musicali devono rimanere tali. Farò una sua cover: non mi piace molto fare cover, mi mette ansia, ma trovo che sia un omaggio doveroso”.
Giudice di X Factor per tre edizioni, dal 2014 al 2016, il pensiero corre subito a Chiara Galiazzo e Michele Bravi: ” È molto bello vedere questi concorrenti che prima partecipano a un talent, e poi li trovi qui. Loro due poi, spinti dalla loro voglia di continuare, hanno lottato tantissimo: ho molta ammirazione per questi due ragazzi, che si sono battuti con ogni forza nella sfida per diventare artisti”.
Si riflette anche sul bullismo: “È strano vedere che chi scrive canzoni pop, poi sia chi non è mai stato popolare a scuola. La musica è una chiave per esprimerti e liberarti: una chiave per la libertà” di conseguenza, a dispetto della leggerezza dell’intrattenimento, “non c’è posto migliore di questo per parlare di bullismo”. “Quando ero a scuola -racconta- mi sentivo inivisibile, perché quando diventavo visbile mi picchiavano, perciò era meglio essere invisibile. Ho sviluppato la passione per la musica sapendo che un giorno avrei vuto la possibilità di cambiare la mia vita”. E a proposito di musica, la riflessione finale dell’incontro è proprio uno sguardo sul panorama musicale italiano: “Non c’è abbastanza musica indie, né locali: anzi, qui manca proprio la cultura dei locali. Ma se non ci sono i locali, dove si esibiscono le band? Da questo punto di vista, vi è una grande frustrazione per la musica. Allo stesso tempo però, anche una grande opportunità: nelle classifiche infatti, la maggior parte degli albume e dei brani sono italiani. Questo dimostra una sorta di orgoglio nazionale, che può essere una grande potenzialità”.