“Trovarmi sul podio con Fiorella Mannoia mi sembrava impossibile fino ad oggi: solo negli ultimi minuti ho capito che poteva essere realtà”: il cantautore è ancora incredulo.
Subito dopo arriva Francesco Gabbani: “Naturalmente devo ancora realizzare, ma sono molto felice: c’era un piccolo pensierino dentro di me di poter vincere, ma l’ho sempre rigettato perché non me lo aspettavo. Dopo un anno importante, ancora un’altra soddisfazione: spero di riuscire a gestire questa emozione”. E se l’anno scorso gli Stadio avevano rifiutato, Gabbani parteciperà all’Eurofestival di Kiev.
La parola passa a Fiorella Mannoia: “Io spero che questa canzone faccia lo stesso percorso di altri pezzi, come Quello che le donne non dicono. Ovviamente uno spera sempre di vincere, magari in un angolino remoto, però mi interessa che la canzone entri nei cuori”.
Ancora GabbanI: “Non mi aspettavo di vincere: il riscontro radiofonico che ho avuto sin dal secondo giorno, mi ha fatto capire che c’era un riscontro positivo da parte del pubblico”. “Credo che indipendentemente dal testo, la canzone abbia un suo appeal: la potenzialità è da attribuire anche alla melodia”, dice riferendosi all’eventualità di un testo in inglese per l’Eurovision, perché “ci sono una serie di elementi diversi nella performance”. Insomma: “Devo ancora pensare se tradurre il testo in inglese oppure presentarlo in italiano, dato che la musica è una melodia universale e molti concetti espressi sono spiccatamente italiani”. La canzone prende in giro il tentivo occidentale di avvicinarci alle culture orientali, finendo per occidentalizzarci: “Dietro tutto il nostro modo di essere intellettuali, il movente sono sempre istinti animali”. A chi gli pensa se gli sia venuto in mente De André, Gabbani risponde che in realtà ha pensato a Daniele Silvestri, senza però temere l’accostamento: “Ho ripreso la citazione di Morris da La scimmia nuda. Nel brano c’è una somma di componenti che divertono, ed è difficile non coprenderne il significato”:
“Ho inserito -svela Gabbani- tante citazioni con una funzione di provocazione: mi auguro che, chi le legge e si accorge di non conoscerle, se ne chieda pure il motivo”.
L’incontro con i giornalisti si conclude qui: appena il tempo di ritirare i vari premi e i tre finalisti partono per Villa Ormond, dove Savino conduce l’ultimo appuntamento del Dopo Festival.