Terzo è arrivato Luca Di Stefano, una delle voci più particolari di questa prima edizione. Si è ben comportato ed era stato il migliore nella terza manche, grazie ad un duetto niente male con Ron. Non è bastato.
Ad All Together Now abbiamo ascoltato tante buone voci, alcune ottime, ma nessuna con la certezza di potersi garantire un exploit.
I dodici cantanti che si giocavano la vittoria erano Dennis Fantina (vincitore di Amici nel 2001), Rosy Messina, Samantha Discolpa, Gregorio Rega, Veronica Liberati, Daria Biancardi, Manuel Colecchia, Carlo Paradisone, Alessandra Procacci, Federica Bensi, Luca Di Stefano e Martina Maggi.
La gara si è giocata in tre manche eliminatorie – di cui la terza in duetto con gli ospiti- più la finalissma. Per l’occasione, sono stati in tanti a partecipare alla gran chiusura. Da Renato Zero e Nek, passando per la cantante lirica Ivana Čanović, Ron e Al Bano. Tra i 100 giudici appostati sul muro sono tornati anche Gabriele Cirilli e Youma Diakite.
Michelle Hunziker e J-Ax hanno archiviato, dunque, la prima edizione italiana di All Together Now. Un programma lanciato con entusiasmo e arrivato sugli schermi con non poche aspettative, ma mai del tutto convincente.
Doveva scovare talenti senza essere un talent, essere un gioco senza la struttura di un game-show e intrattenere privo degli ingredienti necessari. Alla fine, si è dimostrato uno spettacolo leggero e a tratti godibile, però senza punti di forza .
L’unico elemento a farsi notare è stata la disposizione del muro dei 100 giudici, una scelta scenografica d’impatto in grado pure di consentire agli ospiti di animare All Together Now in alcuni frangenti. Decisamente poco.
La finale ha confermato i dubbi visti nelle prime puntate, con un’aggravante: è stata impostata in tutto e per tutto come un talent. Via le pretese da game, via anche quelle più strettamente da varietà, tutto è stato centrato sulle esibizioni, la tensione, le emozioni della contesa.
Scelta sulla carta legittima, non fosse che all’esordio i protagonisti avevano ripetuto più volte di non voler mandare in onda un talent e che la forza del format risiedeva altrove.
Di seguito, potrete ripercorrere il racconto in diretta della finale di All Together Now.
Durante l’anteprima, Michelle Hunziker chiede a J-Ax: “Cosa porterai con te da questa esperienza?”. Il rapper: “Beh, la sensazione di essermi sentito davvero a casa. E poi questi dannati stacchetti mi perseguiteranno”.
La finale si apre con Nek, primo ospite ad essere presentato. Canta “Lascia che io sia”, poi accoglie Al Bano con “Il sole” e Ron con “Tutta la vita” – brano di Lucio Dalla – insieme ai conduttori. A loro, si aggiunge la soprano montenegrina Ivana Ĉanovic con “Caruso”.
I quattro si accomodano sul muro insieme agli altri Giudici, lasciando il palco tutto per Renato Zero.
Prima “Mi vendo”, poi “Resisti”, “Triangolo”, “Baratto” e “Morire qui” accendono definitivamente lo studio e la finale.
A fine esibizione, Zero ricorda i trascorsi con alcuni membri della giuria e poi promuove il nuovo album “Zero il folle” e il relativo tour.
Ora inizia la gara. La prima sfida della prima manche la aprono Daria Biancardi e Carlo Paradisone.
Carlo canta “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri e Al Bano ha subito qualcosa da ridire sulla gestione della voce, anche se si alza comunque per il concorrente. Invece, giudizio positivo da Renato Zero.
Daria per esordire sceglie “Think (freedom)” di Aretha Franklin. Rischia più volte di esagerare nei vocalizzi, ma la sua interpretazione è sicuramente di alto livello (e d’impatto per il pubblico).
In effetti, arrivano giudizi lusinghieri da tutti.
Nonostante ciò, passa il turno Carlo Paradisone, con il punteggio di 82 contro i 75 della sua sfidante.
La seconda sfida è quella tra Dennis Fantina e Luca Di Stefano.
Dennis è il primo a cantare con “Oggi sono io” di Alex Britti e fa ciò che deve senza strafare, commettendo qualche errore. Buona la scelta della canzone, adatta alla sua voce.
Luca Di Stefano canta “Bella senz’anima” di Riccardo Cocciante e colpisce tutti. La sua voce profonda, calda e ricca di colori riesce ad emozionare come poche altre in questa edizione del programma. A dire il vero, sembrava più concentrato sulla tecnica che su quanto ha da trasmettere il pezzo, ma è andato a segno ugualmente.
In effetti, è lui a proseguire nella finale con 87 punti contro i 67 di Dennis Fantina.
La pausa per stemperare la tensione è affidata a Michelle Hunziker nella sua ironica versione trapper con “Michkerre”.
La sfida successiva è tra Samantha Discolpa e Rosy Messina.
Inizia Rosy con “America 1979” di Gianna Nannini e al di là delle belle dote vocali, viene apprezzata per la scelta della canzone e per l’interpretazione.
Ron: “Mi sono alzato subito perché mi ha dato uno schiaffo. E poi era di una sicurezza disarmante”.
Samantha sceglie l’intensità di “La vita” di Elio Gandolfi. A differenza della sua sfidante – che aveva dato fondo a tutta l’energia di cui dispone – predilige la precisione e l’emozione.
Nek non è d’accordo con i suoi colleghi: “Sono state bravissime tecnicamente, ma a livello emotivo a me non è arrivata nessuna delle due”.
Alla fine, prosegue nella finale Rosy Messina, con 76 punti contro i 54 di Samantha.
La quarta sfida della prima manche è tra Manuel Colecchia e Veronica Liberati.
Manuel Colecchia canta “…E dimmi che non vuoi morire” di Patty Pravo.
Scelta infelice, dal momento che tentenna sugli acuti, incespica nelle strofe e pasticcia anche con il testo. Prova a risollevarsi con alcuni vocalizzi, mentre i giudici lo incoraggiano dalle loro postazioni, ma non basta.
Veronica Liberati cerca di assicurarsi la vittoria della sfida con “E non finisce mica il cielo” di Mia Martini. Voce estremamente convenzionale nei tratti, ma di ottimo livello. L’interpretazione perfetta le dà anche una marcia in più e finisce per guadaganrsi la standing ovation da parte del pubblico.
Tanti Giudici piangono mentre la applaudono dalle loro sedute. Tra di loro, Giancarlo Genise, un famoso vocal coach e discografico che le chiede addirittura di collaborare.
Complimenti senza riserve anche da Al Bano e Nek. Veronica Liberati porta a casa 95 punti e stacca senza appello Manuel Colecchia, fermo a 48.
Ora, altro break con la promozione riservata a Nek. Il brano che presenta è “La storia del mondo”.
La gara riprende con la contesa tra Martina Maggi e Federica Bensi. Martina è arrivata in finale addirittura con un punteggio di 100 e proprio insieme a Federica è tra le più accreditate per la vittoria.
Inizia Federcia con “I have nothing” di Witney Houston. Ineccepibile dal punto di vista tecnico – pezzo molto impegnativo – ma forse avrebbe potuto fare qualcosa in più per quanto riguarda l’interpretazione.
Martina Maggi sceglie “Shallow” di Bradley Cooper e Lady Gaga. Brano un po’ abusato negli ultimi tempi, data la familiarità per il pubblico, ma lei effettivamente riesce ad esaltarlo anche perché fa emergere le sue particolarità vocali, oltre alle indubbie capacità.
La spunta con 73 punti (pochi rispetto ad altri colleghi) contro i 44 di Federica.
La sesta sfida è tra Alessandra Procacci – altra cantante ad arrivare in finale con 100 punti – e Gregorio Rega.
Alessandra canta Whitney Houston e riesce a sfoggiare tutte le sue doti fuori dal comune.
Gregorio Rega è bravo tecnicamente ma forse non quanto Alessandra Procacci. Solo che la scelta di “Yes I know my way” di Pino Daniele è particolarmente azzeccata, riesce ad interpretarla benissimo e vince addirittura con 99 punti.
Con non poca sorpresa, Alessandra deve lasciare All Together Now.
Il regolamento prevede che il concorrente ad aver raggiunto il punteggio più alto nella prima manche debba decidere chi sfidare.
È Gregorio, dunque, a dover scegliere.
Nell’incredulità generale, sceglie di contendersi il prosieguo della finale con Martina Maggi. La scelta sembra incomprensibile, perché Martina è forse tra le più titolate per la vittoria.
Ma Gregorio rilancia alla grande con un’ottima interpretazione di “Somebody to love” dei Queen. Nek, Al Bano e altri giudici si complimentano con lui, entusiasti.
Martina Maggi rintuzza l’attacco con “Because the night” di Patti Smith. Meno precisa del solito, ma poco da dire sulla sua esibizione, anche grazie ad un timbro tutto suo. Sarà interessante capire chi la spunterà.
Vince Gregorio Rega con ben 97 punti: quella che sembrava una scelta folle si è rivelata una grande giocata.
Veronica Liberati – la seconda con il punteggio più alto (95) – sceglie di sfidare Carlo Paradisone.
La prima a cantare è Veronica, con “Don’t let the sun go down on me” di Elton John. Altra grande prova, la sua.
Carlo Paradisone prova a fare qualcosa con “Stand by me”. Migliora rispetto alla prima esibizione, ma è dura per lui.
In effetti, il tabellone è implacabile: Veronica porta a casa la sfida con 98 punti.
Il colpo di scena, però, arriva ugualmente. Perché Carlo, al momento di congedarsi, chiama sul palco la sua compagna e le chiede di sposarlo.
A questo passaggio alquanto sorprendente, ne segue un altro, con Al Bano che dice a Veronica di volerle regalare un cavallo. La cantante è appassionata di cavalli e ne possiede già due, tanto da aver dichiarato che in caso di vittoria utilizzerà la somma ricevuta per curare uno dei suoi due animali, affetto da una grave malattia.
Prima di chiudere la seconda manche, Ron canta “Almeno pensami”.
È l’inedito di Lucio Dalla con cui ha partecipato a Sanremo 2019 e sceglie di introdurlo facendo ascoltare ad un pubblico commosso la sublime introduzione che l’indimenticato cantautore bolognese regalò a “Se io fossi un Angelo” nel Live a Tindari.
Subito dopo, Rosy Messina e Luca Di Stefano chiudono la seconda manche.
Luca sceglie di giocarsi una carta perfettamente aderente alla sua voce: “Just the way you are” di Barry White.
Rosy Messina si difende alla grande con “No more tears” di Barbra Streisand e Donna Summer.
Peccato che per lei arrivi la beffa. Per un solo punto – 81 a 80 – vince Luca.
Al momento dei saluti, Rosy ci tiene a spendere qualche parola in più rispetto alle frasi di circostanza, sia per i Giudici, sia per suo padre.Lo fa anche per la sorella non udente, seduta in platea. Un momento che diventa commovente quando tutto lo studio la saluta con la LIS – Lingua dei Segni Italiana.
Tre i concorrenti rimasti in gara. Nella manche successiva dovranno duettare con gli ospiti, ma al momento sono dietro le quinte e non sanno con chi.
Per Gregorio Rega c’è Nek. Cantano insieme “Se telefonando” di Mina, di cui Nek ha fatto una cover di successo nel 2015.
All’inizio, il concorrente viene un po’ offuscato dall’artista emiliano, ma sul finale emerge a dovere e il duetto ne esce più che bene.
Poi arrivano Luca Di Stefano e Ron con “Futura” di Lucio Dalla.
Luca fa ascoltare una qualità che non sempre era riuscito a mettere in primo piano, cioè la duttilità del suo timbro.
Veronica Liberati e Al Bano cantano “È la mia vita” del cantante pugliese.
La potenza vocale di Al Bano toglie un po’ di respiro al talento di Veronica.
Al termine dei tre duetti, un po’ a sorpresa viene eliminato Luca Di Stefano. I suoi colleghi non hanno certo demeritato, ma lui era stato forse quello più preciso insieme a Ron.
In ogni caso, J-Ax lo invita per un featuring nel suo prosismo album e lui è contento lo stesso.
Inizia la finalissima tra Gregorio Rega e Veronica Liberati. Le loro esibizioni saranno votate in segreto dai Giudici.
Gregorio gioca la carta “Ancora” di Eduardo De Crescenzo, mentre Veronica chiude con “Caruso” di Lucio Dalla.
Per tecnica e intensità, è lei ad assestare un colpo notevole, ma Gregorio conferma quanto ascoltato durante tutte le esibizioni, ovvero la capacità di regalare un abito suo alle canzoni, mantenendo comunque alto il livello tecnico.
Prima di conoscere il vincitore, il regista Roberto Cenci manda in onda un video in cui tutti coloro che hanno lavorato al programma – compresi i Giudici – salutano e ringraziano i conduttori e i compagni di viaggio.
È una serata in cui si commuovoto tutti e molto facilmente…
Gregorio Rega vince la prima edizione di All Together Now.
La puntata finisce qui.