Oggi pomeriggio Lucci è stato ospite, in collegamento telefonico, con Un giorno da pecora, il programma condotto da Giorgio Lauro e Geppy Cucciari su Radio 1 alle 13,35. Ha dato un’anticipazione surreale, all’antica maniera delle Iene: giovedì sera, per l’esordio del secondo ciclo di Nemo- nessuno escluso, rivelerà al pubblico di volersi candidare a Segretario del Partito Democratico. Una maniera per tener desta l’attenzione sul programma in continuazione con quanto aveva già fatto solo il giorno prima.
Infatti l’ex Iena aveva “partecipato” naturalmente al di fuori dell’edificio dove si svolgevano i lavori, al Congresso del PD vestito da soldato dell’Armata rossa con un colbacco in testa e un inquietannte paio di baffi alla Stalin. In questa “mise carnevalesca” ( e siamo proprio in tema) era stato intercettato da giornalisti e inviati delle varie tv nazionali e locali. A scovarlo, prima degli altri, l’inviato del Tg La7 Paolo Celata che lo ha messo in contatto con il direttore Enrico Mentana. Successivamente Lucci è andato anche nello studio del notiziario, sempre in tale costume, ed ha fatto, con la complicità di Mentana, un grandissimo spot a favore del programma di cui è conduttore insieme a Valentina Petrini.
Oggi il solerte Lucci ci ha riprovato: e dai microfoni di Un giorno da pecora, ha ancora una volta promozionato la trasmissione che, al momento, non sappiamo ancora come etichettare. Solo giovedì sera sapremo se si tratta ancora di un talk show o di un progetto di approfondimento informativo.Infatti Nemo nessuno escluso ha subito un forte rimaneggiamento nella formula.
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Poi Lucci ha spiegato che, in caso di elezione, potrebbe decidere di mandare in Siberia molti esponenti politici del tutto inutili. Farebbe restare in Italia solo Teresa Bellanova, afferma. E poi svela che, nel corso della sua vita, ha votato per tutte le continue evoluzioni del Partito Comunista fino alla più recente, il Partito Democratico.
Insomma che cosa non si fa per salvare un programma dalla rovina nella quale era caduto nel corso della prima edizione. Questa è l’ultima chance per un appuntamento che non ha mai superato la soglia del 4% di share.