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“Un cuore da artigiani, ma una mente industriale”: così Manfredi Barbera presenta la sua azienda. Da oltre 100 cento anni sul mercato, produce olio extravergine d’oliva: “Ho fatto tutti i lavori, dalla pulizia dei pavimenti all’imbottigliamento alla distribuzione. Quando mio nonno mi veniva a prendere, non era per pertarmi a fare una passeggiata al parchetto”, racconta il “boss” Barbera. Essendo però l’uomo molto riconoscibile, il compito di andare sotto copertura spetterà alla “numero due”, cioè la nipote Giulia.
Ed ecco Giulia Adragna: “Non capisco perché quando chiedo qualcosa, non sempre fanno come dico io. Allora adesso mi mischio tra loro”. Per bilanciare tanta fermezza, la clip prosegue con la manager che si commuove al ricordo del padre.
Con occhiali e caschetto corvino, parte il camuffamento. La giornata inizia con la raccolta delle olive: ad attendere la Adragna c’è Cristina, che le deve persino insegnare che le olive si raccolgono con un telo a terra e scuotendo i rami con un rastrello. Poi, visto che si lamenta subito, Cristina le fa notare che sono appena all’inizio. Al termine, davanti alla telecamera, colei che poco prima sosteneva di ricoprire il suo incarico grazie alla capacità, dice un indimenticaile: “Queste sono le mani di un lavoratore, ed è strano vederle su di me”.
Scopriamo ora la vita di Cristina, con cui la Adragna scambia due parole durante la pausa: la donna ha perso il marito da quattro anni a causa di una malattia mortale. I due avevano circa venti anni quando l’hanno saputo, eppure Cristina ha scelto comunque di fidanzarsi e sposarsi con l’uomo amato, pur sapendo che avrebbe dovuto affrontare il grande dolore della sua perdita.
Ajith è invece il tutor del secondo giorno, per la pulizia dei cassoni e dei silos. Il ragazzo, originario dello Sri Lanka, le spiega come lavorare incitandola anche a sbrigarsi, poi, forse un po’ spazientito, le dice che non c’è bisogno di una laurea per questo genere di compito.
Il ragazzo è in Sicilia da 18 anni: sposato con figli, la famiglia è tornata in Sri Lanka per permettere ai ragazzi, Giuliano e Diego, di frequentare una buona scuola internazionale che invece qui non potrebbero permettersi. Li vede ogni due anni: conta di rimanere per altri otto anni in Italia, per poi partire. Vuole assolutamente assicurare un futuro alla famiglia, convinto che per i figli sia fondamentale l’apprendimento dell’inglese. Il poverino, alla morte del padre, non è nemmeno riuscito ad andare al funerale per motivi economici.
La storia di Ajith commuove Giulia Adragna, che non resiste ad abbracciarlo.
Il terzo giorno si procede all’imbottigliamento a campione, sotto la guida di Benedetto. Gli oli vengono inseriti in bottigliette per confezionamenti artigianali: di solito è proprio la Adragna a ordinare questo genere di confezioni. Emozionato dalle telecamere, il ragazzo compie un errore iniziale; in seguito si dimostra un tutor attento, anche se troppo indulgente. “Onestamente io non farei avere ia miei clienti un prodotto confezionato come abbiamo fatto oggi”, dice la “boss”: probabilmente Benedetto voleva metterla a proprio agio. A un certo punto però, accortosi del ritardo, il ragazzo corre ai ripari per accelerare il lavoro.
Durante la pausa si scopre qualcosa di più su Benedetto: ha perso il papà a 11 anni, caricandosi il peso di essere l’uomo di casa. Appassionato di cavalli, ne ha uno che ha chiamato Louisiana: sogna di andare un giorno in America, ma non ora. Il padre lavorava nella stessa azienda.
La Adragna, avendo anche lei perso il padre, non può che empatizzare. “Tu una stretta di mano te la ricordi, la voce…io no”: a queste parole la donna si ferma a riflettere, perché capisce che Benedetto deve farsi bastare quel poco che sa del papà.
Il giorno seguente tocca all’inscatolamento delle bottiglie di olio. Francisco, spagnolo arrivato in Italia per seguire un sogno d’amore: da ingegnere elettrico, è venuto a fare l’operaio. La madre inoltre, vedova, è rimasta sola: una situazione che al ragazzo pesa un po’.
Anche se non è il lavoro per cui ha studiato, Francisco conta di rimanere nell’azienda: “Sono contento, non è un problema se faccio l’operaio. Non la sento come inferiorità”.
Ultimo tutor, Nicolò. Il compito è il riutilizzo dei materiali di scarto: man mano che passa il tempo, lo sguardo dell’uomo si fa diverso. La adragna capisce ben presto che la copertura dev’essere saltata. Ha infatti riconosciuto la “boss”: lei lo porta in un angolo, confessandogli di essersi sentita presa in giro quando lui ha continuato a guardarla senza dire niente.
Più tardi i due parlano: Nicola ricorda i due gravi incidenti avuti sul lavoro prima di entrare nell’oleificio, poi si commuove pensando alle figlie.
È il momento di svelarsi: i cinque tutor vengono convocati in ufficio. Giulia Adragna si rivela ai suoi dipendenti; intanto lo zio segue da un monitor in un’altra stanza.
A una Cristina in lacrime va un contratto a tempo pieno, dato che prima era ssunta come part time: la Adragna le riserva parole di stima, dandole anche due libretti di risparmio da 1500 euro l’uno per i figli, cosicché possano studiare e realizzarsi come vogliono.
Il povero Benedetto viene rimproverato per i campioni “brutti” che ha permesso di confezionare: in compenso però, pur se troppo buono, è stato paziente e capace di prendersi cura di lei. Al ragazzo viene regalato un soggiorno di una settimana in Texas, in un ranch dove potrà andare a cavallo quanto vuole: “La tua purezza d’animo mi ha disarmato”, gli dice la Adragna. La “boss” lo ringrazia anche perché con poche persone riesce a parlare di suo padre. A Banedetto viene dato anche un assegno, così la madre e la sorella “potranno farsi dei regali che si sono sempre negate”.
Il prossimo ad entrare in ufficio e Francisco: “I tuoi errori scompaiono di fronte alla serietà e all’accuratezza con cui svolgi il tuo lavoro”. Il contratto gli viene prorogato di sei mesi, ma il nuovo contratto non è da operaio bensì da impiegato. Non solo: 5mila euro per iniziare a organizzare il matrimonio, e pure la visita della mamma che non era ancora riuscita a venire in Italia.
Nicolò, che in passato aveva avuto qualche attrito con Barbera, ottiene due borse di studio per le figlie.
Infine Ajith. Per lui un aumento di stipendio e 10 biglietti per lo Sri LAnka, da usare quando vuole.
La puntata si conclude qui, appuntamento a martedì prossimo.