La storia del Bagaglino inizia nel 1965 grazie al già citato Pingitore e Mario Castellacci. La prima grande soubrette della compagnia è stata Gabriella Ferri. Televisivamente, la compagnia si è fatta notare prima sulla Rai e poi su Mediaset. Curiosità: negli anni in cui la messa in onda era sulle reti del gruppo di Berlusconi, ogni anno il programma aveva un nome diverso.
Arriva in studio Pierfrancesco Pingitore. “Oggi il Bagaglino si potrebbe rifare, perché la satira e lo spettacolo leggero non muoiono”, commenta. Non a caso, domenica 26 febbraio in seconda serata andrà in onda su Canale 5 “Magnamose tutto”, titolo dell’ultimo spettacolo teatrale, lanciato lo scorso anno. Pingitore si difende poi dalle accuse di aver fatto una satira di regime, soprattutto di destra.
Ecco una delle prime donne più note del Bagaglino: Pamela Prati. “Quando l’ho vista per la prima volta sono rimasto un po’ scosso”, dice Pingitore. “È una persona umile e che ha sempre avuto voglia di fare”, aggiunge. Pingitore ricorda come la “Rai dei professori” decise inizialmente di chiudere il programma, considerato poco elegante, ma Angelo Guglielmi (noto dirigente del tempo) li spinse a ripensare alla loro decisione, vista la grande audience che il Bagaglino riscontrava.
In questa serata celebrativa non può mancare un’altra tra le più famose prime donne, forsa la più nota in assoluta: Valeria Marini. La bionda attrice proveniva dalla moda e dice di aver sostenuto un provino, consistito a quanto pare nel cantare un brano. Pingitore però smentisce la sua versione. Si chiarisce anche una presunta rissa tra lei e la Prati in un compleanno di Leo Gullotta: pare che non ci sia stato niente di eclatante, ferma restando la rivalità di quel periodo. Ora le due si dicono amiche, come sostanzialmente si è potuto riscontrare anche al Grande Fratello Vip, dove entrambe sono state protagoniste.
In collegamento un altro pilastro della Compagnia, Leo Gullotta. L’attore siciliano ricorda con piacere i 20 anni trascorsi all’interno del Bagaglino, ricordando come questa sia stata un’avventura lavorativa importante che ha portato a risultati significativi in termini di audience. Si dice dispiaciuto del fatto che la Rai, in occasione dei 60 anni di storia della tv, non abbia menzionato la compagnia, visto il grande successo ottenuto negli anni cui era ospitata dal servizio pubblico. Interviene in collegamento Vauro, con cui si parla del significato della parola “satira”.
A tal proposito, al Bagaglino erano coinvolti talora i veri politici: si ricorda la “moda” delle torte in faccia. Una delle vittime di questo particolare trattamento è stato Ignazio La Russa, che confessa di essere un fan della compagnia di Pingitore ben prima dell’approdo televisivo. Ilarità per un problema tecnico: salta l’audio e il politico di Fratelli d’Italia continua a parlare ma non si sente nulla. Se ne accorge solo in un secondo tempo, tra le risate generali.
La trasmissione, specialmente in questa parte, si focalizza più sulla politica che sulla storia del Bagaglino in sé: ad esempio La Russa è chiamato a rispondere ad una domanda sulle sorti giudiziarie di Gianfranco Fini.
Naturalmente, questa sera non poteva mancare Martufello. Il comico di Sezze si chiama in realtà Fabrizio Maturani. Prima di sfondare nel Bagaglino, ha svolto diversi lavori, tra cui anche il camionista. L’avventura nel team di Pingitore è iniziata con un ruolo autoriale: faceva, infatti, l’aiutante barzellettiere. Manca Pippo Franco, che non collabora più con il creatore del Bagaglino: ad ogni modo, lo ringrazia con un video messaggio in cui ricorda la sua esperienza con la compagnia romana, percorso iniziato nel 1972.
Chiusura dedicato con un omaggio a Oreste Lionello, uno dei volti più popolari della compagnia. L’attore, noto anche per doppiato Woody Allen e molti altri attori americani, è scomparso nel 2009. La puntata termina qui.