Indice dei contenuti
- 1 Fuori dal coro, la diretta 18 luglio, l’ultima puntata
- 2 Fuori dal coro, l’immigrazione
- 3 Il business sui migranti
- 4 Fuori dal coro 18 luglio, Matteo Salvini
- 5 Fuori dal coro 18 luglio, lo spaccio di droga
- 6 Fuori dal coro 18 luglio, Giorgia Meloni
- 7 Fuori dal coro, l’emergenza rifiuti
- 8 Fuori dal coro, gli autobus in fiamme
E’ andata in onda, giovedì 18 luglio alle 21.25 su Rete 4, l’ultima puntata di “Fuori dal coro” condotta da Mario Giordano.
Premiato dagli ascolti, il talk show tornerà l’11 settembre in prima serata con sette nuovi appuntamenti.
In studio il conduttore affronta il tema dell’immigrazione e della Capitana della Sea Watch3, Carola Rackete si è infatti scagliata contro l’Unione europea. Focus anche sulle recenti aggressioni agli agenti di polizia da parte di migranti irregolari e ai furti per mano di rom, lasciati impuniti.
Il giornalista si occupa anche dell’invasione dei rifiuti nelle città e delle condizioni fatiscenti dei mezzi pubblici. Tra gli ospiti di questa puntata ci sarà il ministro Matteo Salvini e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Fuori dal coro, la diretta 18 luglio, l’ultima puntata
Dopo il lungo riepilogo sugli argomenti che verranno trattati nel corso della trasmissione, Mario Giordano inizia la puntata con un argomento di cronaca: i cuginetti massacrati a Vittoria (provincia di Ragusa), Alessio e Simone. I due bambini sono strati travolti da un Suv guidato da uomini in evidente stato di ebrezza e sotto effetto di droga, appartenenti tra l’altro ad un’organizzazione mafiosa.
Mario Giordano insiste sul fatto che non si è trattato di un incidente bensì di un‘evidente strage e lo Stato è assente. Il fatto incredibile è che il palazzo del commissariato è di proprietà di un clan mafioso. Al grido del giornalista sul “siamo un Paese sconfitto perché lo Stato è assente” il pubblico si alza in piedi battendo le mani.
Fuori dal coro, l’immigrazione
Si passa ora alla prima inchiesta : “Attenti ai buoni: Accoglienza o business?” dedicata al denaro che gira intorno alla questione dei migranti.
Il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, è accusato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato. Con i fondi dell’accoglienza, destinati ai migranti, avrebbe versato 45 mila a Roberto Vecchioni per il concerto tenuto in città. Il denaro sarebbe stato utilizzato anche per le feste e per le manifestazioni a favore di Mimmo Lucano. Avrebbe inoltre gonfiato le fatture sui vari eventi.
A Busto Arsizio Roberto Garavello e Katiuscia Balansino, gestivano la Kb, una srl che si occupava dei migranti. Avrebbero gestito 600 immigrati creando un giro di affari di 8 milioni di euro. Con il denaro la coppia è scappata in una città Thailandese.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti il parroco di Isola di Capo Rizzuto, Don Edoardo Scordio e il presidente della Misericordia Leonardo Sacco organizzavano l’accoglienza per favorire i clan e di conseguenza intascavano ingenti somme di denaro. Sacco è stato condannato a 17 anni mentre il parroco è agli arresti domiciliari. Fuori dal coro ha raggiunto telefonicamente Roberto Garavello che dichiara di vivere da 18 anni in Thailandia.
Il business sui migranti
Viene spiegato al pubblico che il business sugli immigrati rende di più della droga. Ad esempio un’associazione citata da Giordano, per ogni 100 migranti gestiti, riceveva dai 250.000 a 300.000 euro.
Nel 2011 in Friuli Venezia Giulia viene istituita una gara pubblica, vinta da una cooperativa di Trapani che non si mai presentata. Ottenuto l’incarico ha sottratto 27 milioni di euro e successivamente ha ricevuto anche un bonus di 4 milioni di euro.
Non finisce qui. Un altro scandalo legati ai migranti è l’indagine sulla cooperativa Edeco : un centro a Conetta gestito da Simone Borile e la moglie Sara Felpati . Con i soldi destinati ai rifiuti Barile avrebbe finanziato il business della moglie aumentando di ben 350 volte il fatturato. Ai microfoni di Fuori dal coro, Borile nega tutte le accuse.
In un celere collegamento Luisella Costamagna difende in parte Mimmo Lucano.
Fuori dal coro 18 luglio, Matteo Salvini
In diretta da Barzago c’è il Ministro degli interni Matteo Salvini. Spiega fieramente che grazie ai suoi provvedimenti, sono stati ridotti gli sbarchi, dimezzate le richieste di asilo e ridotta la somma giornaliera destinata ai migranti da 35 a 21 euro. Successivamente si discute di Di Maio che accusa la Lega di tramare la caduta del Governo.
Per quanto riguarda l’inchiesta sui soldi russi che sarebbero andati alla Lega, Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha difeso pienamente Salvini. Alla domanda di chiusura, dedicata al futuro del Governo, Salvini sostiene che se si è davvero in democrazia, l’unica risposta possibile è quella di andare alle elezioni.
Fuori dal coro 18 luglio, lo spaccio di droga
La prossima inchiesta ha un titolo provocatorio:” Vincono sempre i ladri?”. Gli spacciatori milanesi e delle altre città italiane non hanno alcuna paura della Polizia, sia perché sono ormai persone conosciute all’autorità, sia perché vengono liberati subito dopo l’arresto. Ogni giorno in Italia 7 agenti vengono feriti ed aggrediti dagli immigrati irregolari durante le risse e le insurrezioni.
Una di queste vittime è Yuri Sannino accoltellato a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Eì’ sopravvissuto per miracolo grazie all’intervento dei medici.
A Lecco il collega Francesco Pischedda è morto precipitando nel vuoto a seguito di un inseguimento di tre moldavi. I genitori di Pischedda, ospiti in studio in collegamento, gridano giustizia per il figlio. L’uomo è morto a causa della negligenza dei colleghi che oltre a portarlo in ritardo in ospedale, lo hanno portato in un nosocomio sbagliato che non era in grado di accoglierlo per la forte emorragia.
Fuori dal coro 18 luglio, Giorgia Meloni
La seconda ospite della puntata è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Anche lei, come Salvini, è favorevole ad andare a nuove elezioni.
Stando agli ultimi sviluppi politici intorno all’UE, la Lega accusa il Movimento 5 stelle di aver votato per Von der Leyen. Omettendo che c’era un accordo per votarla in cambio del commissario. Una volta compreso che non riuscivano ad ottenerlo e la Lega si sarebbe ritirata. Non condividendo le posizioni di ogni partito la Meloni vuole espressamente che siano gli italiani a scegliere i loro rappresentanti.
Ci si sposta ora sulla vicenda di Bibbiano. Secondo la Meloni i giornali non si sono per nulla occupati dei bambini strappati dalle loro famiglie per essere rivenduti a terzi. Da madre la Meloni è scandalizzata non solo per il tema ma anche per l’assoluto silenzio dei media sul caso.
Sul tema dell’immigrazione la Meloni ha proposto il blocco navale. L’intento è di non far partire i barconi dalla Libia stabilendo degli accordi anche con l‘Unione Europea.
Fuori dal coro, l’emergenza rifiuti
Una volta congedata la Meloni si cambia argomento parlando dell’ emergenza rifiuti con “Chi fa affari con la monnezza?”. Gli italiani spendono 10 miliardi l’anno per la gestione della spazzatura. E allora la domanda legittima è : dove vanno a finire i nostri soldi dato che i cassonetti delle città sono stracolmi?
In due anni in Lombardia sono stati appiccati 31 incendi mentre in Veneto 26. I fumi provocati arrecano gravi danni alla salute. Gli imprenditori che si arricchiscono col business dei rifiuti guadagnando circa 18.000 euro a settimana. Quando la quantità di rifiuti raccolta diventa eccessiva e non sanno come smaltirla, li danno alle fiamme. Non si preoccupano minimamente di inquinare l’ambiente. Si aggiunge il fatto che la raccolta differenziata effettuata dai cittadini è inutile perché i camion addetti alla raccolta mescolano tutto insieme.
Fuori dal coro, gli autobus in fiamme
Dai rifiuti si passa allo scandalo degli autobus. Sono in condizioni fatiscenti, spesso non funzionano o addirittura prendono fuoco. I fondi ci sono ma finiscono in posti sbagliati. I casi più eclatanti si sono svolti a Torino e a Roma. Pochi giorni fa nella Capitale l’ autobus 780 si è scontrato con un cassonetto dell’immondizia, ovviamente stracolmo di rifiuti.
Il capoluogo piemontese è invece alle prese con la metropolitana più lenta del mondo. La metropolitana doveva essere inaugurata nel 2015 ma a tutt’oggi invece i lavori sono ancora in alto mare. Basti pensare che vengono realizzati solo 200 metri l’anno di tratta.
In Umbria la stazione di Sansepolcro è stata chiusa nel 2016 mentre ad Umbertide nei treni abbandonati vivono e dormono persone disagiate. Si trovano infatti indumenti, mozziconi di sigaretta e residui di cibo.
Carlotta Dessì è in collegamento con Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Il problema della città è la viabilità. Risulta difficile per i turisti raggiungere la città dei sassi con i mezzi pubblici. Viene sottolineato che la stazione ferroviaria di Matera è in costruzione dal 1986. Si vocifera che dovrebbe essere pronta per il 2024 ma Mario Giordano coltiva molti dubbi.
Ritornando sul discorso dei pullman, non solo le tariffe per i mezzi pubblici sono aumentate del 37% degli ultimi 10 anni ma i servizi sono nettamente peggiorati. I Comuni per risparmiare acquistano autobus usati con già migliaia di km percorsi. Alcuni arrivano addirittura dall’Israele.
Per ironizzare sull’odissea affrontata quotidianamente dai cittadini sui mezzi pubblici viene organizzata una sfilata in studio. Si va dalla tuta ignifuga alla felpa annessa al sacco a pelo per le notti più rigide.
La puntata di chiude con l‘ultimo saluto a Luciano De Crescenzo, scomparso nella giornata di oggi all’età di 90 anni. Ingegnere , filosofo e grande letterato, le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e distribuite in 25 paesi.