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Si comincia da un argomento sempre di attualità: la pensione dei parlamentari. Il 15 settembre quelli della legislatura corrente matureranno i requisiti per il vitalizio. Tra loro ce n’è uno, l’onorevole Dino Secco, che non “vedrà” la pensione. Infatti, è entrato come subentro appena 10 mesi fa. Non sembra passarsela nella ricchezza come altri, stando a Roma in un bed & breakfast.
Arriva in studio il primo cittadino di Latina, Damiano Coletta, con un passato da calciatore. Prima di candidarsi faceva il cardiologo. È in carica dallo scorso anno dopo aver vinto le elezioni con il supporto di tre liste civiche. “La mia città aveva bisogno di normalità, è questa la cosa che è stata più rivoluzionaria”, dice il sindaco.
La direttiva Bolkestein prevede che tutte le licenze pubbliche dovranno essere messe in discussione e riassegnate con un bando pubblico europeo cui potranno partecipare le grosse società di capitale. Questo spaventa molti, tra cui coloro che vendono pesce o frutta al mercato, la cui attività potrebbe essere messa a rischio da questa direttiva europea. Non è un caso, dunque, che ci siano state manifestazioni di piazza. In un servizio vengono intervistati alcuni esercenti, preoccupati ma anche determinati a difendere i loro spazi.
Ritmo veloce, sul palco del programma è il momento dell’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Nei consueti 3 minuti di tempo a disposizione dell’ospite, concentra la sua riflessione sull’Europa e la sua attuale situazione. “Le regole europee non vanno bene se applicate alle piccole imprese”, dice.
Lo scorso weekend Matteo Salvini si è recato a Napoli per un comizio. Enrico Lucci è andato nella città partenopea per seguire l’evento. Come è noto, numerose sono state le manifestazioni di protesta, anche violente, contro il segretario della Lega Nord. L’ex Iena con il suo operatore riprende tutti i tafferugli scoppiati nei pressi della Mostra d’Oltremare, che ha ospitato Salvini. Poi, ne segue l’intervento e alla fine lo intervista: “Mi scuso per i miei cori da stadio di cattivo gusto nei confronti di Napoli. Tutti uniti si vince”, dice il politico. Lucci riesce a fargli anche mangiare una pizza e a fargli indossare una mascherina di Pulcinella.
Si cambia argomento focalizzandosi su TripAdvisor, il sito che raccoglie i commenti dei clienti sulla qualità dei ristoranti costruendone (o distruggendone) così la reputazione. Nel servizio dedicato all’argomento, si prova un esperimento: inventare un ristorante finto per capire cosa succede. Addirittura arrivano numerose prenotazioni pur essendo il locale inesistente. Grazie anche alle testimonianze di alcuni gestori, si scopre che non tutto è trasparente: c’è chi scrive recensioni false (sia in positivo che in negativo) e le vende pure.
L’esperto di sicurezza telematica Giuliano Tavaroli affronta il tema dei rischi nel mondo digitale, riflettendo sui pericoli per la privacy sul web. E a proposito di rete, la trasmissione ha preparato un servizio dedicato alla vita sociale su Internet. Si segue l’attività di un gruppo di Facebook di uomini e donne di mezza età, quasi tutti separati o divorziati. La loro esistenza non è solo social, anzi: vanno a mangiare, a giocare al bowling, a cena fuori. C’è spazio anche per avventure galanti, naturalmente. Per concludere il blocco, un simpatico monologo di Paola Minaccioni: dice di aver trovato l’amore sui social, ma il suo presunto fidanzato è praticamente un ragazzino che va ancora a scuola.
Un oste lodigiano ha ucciso un ladro rumeno che era entrato di notte per entrare nel suo locale. Viene intervistato il fratello del malvivente: dice di aver saputo di quanto accaduto da una telefonata anonima. Nei confronti dell’oste rivela: “Mi ha provocato un grandissimo dolore, da lui non voglio niente, soltanto che la giustizia faccia il suo corso. Se lo avessi di fronte? Gli chiederei se mio fratello meritasse una fine del genere. Se una persona sbaglia, non abbiamo il diritto di togliergli la vita, qualunque cosa faccia. Interessante il confronto tra due persone che hanno vissuto esperienze simili: uno ha sparato e ucciso il rispettivo assalitore, l’altro no.
A Milano, nella zona di via Padova, c’è l’esercito. Molti sono gli stranieri che vivono lì, suscitando preoccupazioni in alcuni cittadini. Gli immigrati che abitano in zona condividono le abitazioni in cui vivono anche con 15 persone. Questo ha creato un vero e proprio business per i proprietari di questi immobili, in barba a qualsiasi problema di igiene. A volte i prezzi di queste “case” sono davvero assurdi: 400 o 500 euro mensili per locali piccoli e a dir poco sporchi.
Le telecamere si spostano in Spagna, a Barcellona, entrando in un bordello. Colei che lo gestisce racconta come funziona il “lavoro”: le ragazze che si prostituiscono sono libere professioniste e danno al locale una percentuale per esercitare la loro professione. Vengono intervistate alcune di loro, che sembra guadagnano piuttosto bene: una rivela di percepire 110 euro in media all’ora, un’altra ha acquistato un’auto potente con i proventi della sua prostituzione. C’è chi poi “esercita” a casa, guadagnando anche di più per soddisfare le esigenze più strane e perverse dei clienti. A fine blocco, interviene Oria Gargano, presidente della cooperativa sociale BeFree, impegnata contro la tratta, le violenze e le discriminazioni sulle donne.
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Termina qui la puntata. La prossima sarà trasmessa giovedì 23 marzo, alle 21.20 circa, su Rai 2.