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Entrambi gli spot presentano la medesima struttura, seguendo la crescita del protagonista dall’infanzia all’età adulta. Divisa in diverse tappe, la vita di ciascuno mostra già sin dai primissimi anni le future passioni o inclinazioni.
Lo dimostra il bimbo che, a cinque anni, porta la sua auto a batteria all’autolavaggio. Oppure quello che, nel secondo spot, a cinque anni, gioca servendo al papà una pizza ai frutti di mare fatta con sabbia e conchiglie.
Col passare degli anni, il profilo si delinea in maniera sempre più netta. Non senza qualche immagine ironica, come il dodicenne che vuole imparare a cucinare il coniglio e insegue il gatto di casa con la padella in mano; oppure quando, ormai uomo ventisettenne, riempie di fumo l’appartamento richiedendo persino l’intervento dei vigili del fuoco.
L’appassionato di auto invece, a nove anni porta la macchinina telecomandata dal rifornitore, che lo asseconda fingendo di fargli il pieno. A dodici anni, sbattendo all’autoscontro, si scusa con il bimbo davanti a lui: è la prima constatazione amichevole. A diciannove non ha ancora un mezzo proprio, tanto che il primo passaggio a una ragazza è in autobus.
Tra incidenti e soddisfazioni le passioni si consolidano, divenendo parte dell’identità dell’individuo nonché suo tratto caratteristico.
Grazie ai prestiti BancoPosta poi, giunge finalmente il momento di vedere ciò che si è sempre agognato: l’acquisto di un’auto rossa fiammante per uno, una cucina nuova di zecca per l’altro. Naturalmente sono solo due delle possibilità: la voce fuori campo infatti, sottolinea che di prestito ce n’è uno per tutti.
Non importa quale sia il progetto, chiunque può recarsi alla posta per chiederlo. Tutto è possibile insomma, per concretizzare il sogno che ci ha accompagnati sin da quando eravamo bambini.
La campagna era stata lanciata nell’arile dello scorso anno, ma negli ultimi giorni è stata abbondantemente rilanciata sul piccolo schermo.