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In occasione della ricorrenza dei 60 anni dalla firma dei trattati di Roma, Crozza apre la trasmissione sdoppiandosi: canta L’inno alla gioia travestito da Gentiloni e Merkel. E dopo, arriva anche il finto Cannavacciuolo, che accusa il premier di essere “cameriere” della cancelliera tedesca. Lo chef rimprovera anche lei e la invita ad essere più flessibile su economia e migranti. “Date un senso a questa Europa da incubo” dice infine ai due statisti.
Cosa vuol dire Unione Europea? Come funziona e quali sono gli stati che la compongono? Crozza immagina che la preparazione sul tema da parte degli italiani sia piuttosto scarsa: così, decide di interrogare anche una persona del pubblico, che infatti si dimostra non proprio ferrata. “In Europa non c’è accordo su niente, ognuno va per conto suo. Nessuno ci capisce più niente, nemmeno chi l’ha pensata”, denuncia.
A proposito del concetto di Europa a due velocità, il comico genovese imita Pier Carlo Padoan, l’attuale ministro dell’Economia. Lo ritrae come un politico confuso, disorientato, che non sa bene di cosa si stia occupando e non sa rispondere alle domande poste dal finto giornalista (Andrea Zalone) che lo intervista. Proprio perchè conscio che l’Italia non potrà raggiungere il livello tedesco, Crozza si rivolge alla Merkel chiedendole: “Non è che potresti decrescere tu?”.
Dalla politica europea a quella italiana: il conduttore commenta le ultime vicende in casa del M5S, con i cambiamenti dei candidati alle elezioni comunali in alcune città. Resta perplesso sulla questione della responsabilità dei contenuti pubblicati sul blog di Beppe Grillo, tema che effettivamente ancora non è chiaro dopo le recenti dichiarazioni del fondatore del Movimento. Poi, lo imita immaginandolo come capo di una setta, “Grillology”. Nei confronti dei suoi presunti adepti, dice: “Sono liberi di fare quello che voglio io”. In pratica, lui comanda e gli altri sono schiavi: la pena per l’insubordinazione è l’espulsione dal Movimento.
Crozza ricorda come la giunta della regione Campania, presieduta da Vincenzo De Luca, abbia previsto una sanatoria per 70 mila case abusiva, mostrandosi contariato. Dopo, riecco la parodia dell’ex sindaco di Salerno nata nel corso dell’avventura a La7. Fra le domande che gli sono rivolte, anche un chiarimento per il problema giudiziario in cui è coinvolto il figlio Piero, a giudizio per bancarotta fraudolenta. “Piero De Luca è anche responsabile dell’omicidio Kennedy e del lancio dell’atomica”, risponde tra il melodrammatico e il vittimistico.
Prendendo spunto dal caso che ha portato alla sospensione del programma “Parliamone sabato” su Rai 1, Crozza si traveste da Maurizio Belpietro. Il tema del suo “Dalle nostre parti” è “Furti di mariti”. Lo sketch è esilarante, con la caricatura del programma originale che spesso si concentra sul tema dell’immigrazione. La caricatura demolisce il direttore de “La Verità”, ritratto come un uomo sessista, omofobo e xenofobo.
Continua la galleria di personaggi: stavolta tocca a Napalm51, l’uomo che trascorre tutta la giornata davanti al pc criticando tutto ciò che vede e legge. A furia di navigare su Internet, dice di soffrire di tunnel carpale. Le teorie complottistiche sui fatti di cronaca più recenti si sprecano.
Termina qui la puntata, non prima di aver mandato in onda “Le prove del Nove”, il dietro le quinte delle prove della settimana. Prossimo appuntamento venerdì 31 marzo, alle ore 21:15 su Nove.