Tra i servizi della puntata ve ne segnaliamo alcuni.
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Qualche giorno fa il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha affermato pubblicamente in più di un’occasione di essere single. “Sono momentaneamente single e spero che, dopo le primarie, anche questo possa essere superato, come la difficoltà del PD”, e anche “Penso che sia importante avere una persona con la quale confrontarsi e affrontare insieme anche alcuni passaggi della quotidianità, della vita. Mi sono rassegnato a questa dimensione…”, queste alcune delle dichiarazioni rilasciate in tv dal candidato alla Segretaria del PD.
Per aiutarlo a risolvere la situazione, Mary Sarnataro si è recata dal Ministro proponendogli di lanciare la campagna “Una donna per Orlando” e consegnandogli alcuni gadget a sostegno di essa, come una maglietta e un cappellino.
Andrea Orlando è stato al gioco e ha accettato gli omaggi.
Gaetano Pecoraro racconta il caso di una multinazionale del Nord Italia che, nonostante abbia beneficiato di 12 milioni di finanziamenti pubblici, avrebbe deciso di delocalizzare l’attività produttiva in Polonia. Per far questo, l’azienda ha annunciato circa duecento licenziamenti. La Iena intervista i dipendenti che da oltre due mesi sono in sciopero e in presidio, con le loro famiglie, all’ingresso dello stabilimento. Inoltre, l’inviato prova a raggiungere il Presidente del gruppo per chiedere spiegazioni.
G8 di Genova. Lo scorso 6 aprile la Corte europea dei diritti dell’Uomo rende noto che il governo italiano ha raggiunto una ‘risoluzione amichevole’ con sei dei 65 cittadini italiani e stranieri che avevano fatto ricorso ai giudici di Strasburgo per quanto accaduto nella caserma di Bolzaneto nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001 al termine del summit. Il governo si è impegnato a risarcire le vittime versando 45.000 euro ciascuna per danni morali e materiali e spese processuali.
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Si legge nelle decisioni della Corte che il governo afferma di aver “riconosciuto” i casi di maltrattamenti simili a quelli subiti dagli interessati a Bolzaneto come anche l’assenza di leggi adeguate. E si impegna a adottare tutte le misure necessarie a garantire in futuro il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani, compreso l’obbligo di condurre un’indagine efficace e l’esistenza di sanzioni penali per punire i maltrattamenti e gli atti di tortura”. L’Italia, infatti, era stata accusata di atti di tortura e maltrattamenti e di aver condotto un’inchiesta penale inefficace anche a causa dell’assenza nel proprio ordinamento giuridico di questo tipo di reato.
La Iena Liza Boschin ricostruisce quanto accaduto quella notte di sedici anni fa e si reca dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli per commentare la recente notizia.