Tra i servizi della puntata ve ne segnaliamo alcuni
Giulio Golia si reca a Giardinetto, nel comune di Troia, in provincia di Foggia, dove un’ex azienda di mattoni nel 1997 è stata riconvertita in un sito di recupero di rifiuti pericolosi. Oggi, però, da ormai 20 anni l’area è abbandonata e all’interno dei capannoni e interrati nel terreno circostante ci sarebbero, mischiati a scarti di laterizi, migliaia di tonnellate di rifiuti tossici. Inoltre, i tetti dei magazzini sarebbero ricoperti di eternit e si starebbero rompendo e sfaldando piano piano.
Il piccolo comune di Troia non è in grado di far fronte alla spesa di milioni di euro necessaria per poter procedere con la caratterizzazione dei rifiuti e la bonifica dell’area.
La vicenda è finita per due volte, nel corso degli anni, nelle Aule dei tribunali, ma la situazione a Giardinetto è rimasta immutata.
Dopo essersi recato sul posto e aver mostrato le condizioni in cui verte il sito, la Iena intervista alcuni abitanti della zona, il sindaco del Comune di Troia Leonardo Cavalieri, una delle fondatrici del comitato Salute e Territorio – che da anni porta avanti una battaglia per ottenere la bonifica del terreno – e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Gaetano Pecoraro racconta la storia di Mahmoud, 6 anni, che abita ad Aleppo e che, a causa di una malattia, è nato senza braccia. All’incirca un anno fa, il bambino, mentre cercava di fuggire da un villaggio tuttora occupato dall’Isis nei pressi della città siriana, calpestando una mina ha perso anche entrambe le gambe. Mahmoud, orfano di padre, vive oggi con i pochi familiari rimasti in vita in una situazione di estrema povertà.
Le Iene, con l’aiuto di un’equipe di medici locali, proveranno ad aiutare il bambino, fornendogli l’assistenza medica di cui avrà bisogno nei prossimi 10 anni, fino all’applicazione delle protesi definitive che potranno essere inserite con il compimento del 17° anno di età. A sostenere il piccolo Mahmoud in questo lungo e difficoltoso percorso una testimonial d’eccezione.
Luca è un ragazzo di circa 20 anni che, lo scorso 29 settembre, è stato aggredito al termine di un litigio in un bar di Milano: un uomo lo ha colpito alla gola con un calice da birra, recidendogli carotide e nervo vago e causandogli per questo gravi danni cerebrali. Il giovane è stato sottoposto ad alcuni delicati interventi chirurgici e si trova tuttora in un centro di riabilitazione in provincia di Parma. L’aggressore, invece, condannato con il rito abbreviato ad otto anni per lesioni gravissime, ha richiesto gli arresti domiciliari. Nina Palmieri intervista Chiara e Mattia, fidanzata e fratello di Luca, che sin dal principio assistono il giovane quotidianamente.
Pablo Trincia racconta la storia di Giulia, una ragazza della provincia di Roma, e del suo compagno Liban, un cittadino inglese di origini somale. Dopo essersi conosciuti a Londra nel 2013, i due danno alla luce un figlio, Jordan. Nell’agosto 2015, però, Liban subisce un’aggressione e finisce in coma per due mesi. Una volta risvegliatosi e dimesso dall’ospedale, ma ancora in convalescenza, il ragazzo sarebbe stato portato in Africa con una scusa dalla madre, a detta di Giulia da sempre contraria alla loro relazione. La ragazza non ha notizie del compagno per sei mesi. Dopo questo lungo periodo di silenzio, Liban riesce a mettersi in contatto via mail con Giulia: le comunica di essere in Kenya e che sarebbe stato preso in ostaggio da sua madre, la quale gli avrebbe sequestrato telefono e documenti.
La Iena, che ripercorre tutta la vicenda intervistando Giulia, decide di aiutarla a ritrovare Liban recandosi con lei in Kenya per provare a risolvere la situazione.