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Introduzione del programma, appuntamento fortemente voluto dalla Rai, impersonata da Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale della Rai, e di Ilaria Dallatana, direttore di rete.
Dall’Orto racconta il perché dello show: “Il fatto di riuscire a far si che il talento si faccia valore e si faccia tramite nel rapporto col pubblico. Su Virginia mi sono già esposto. Trovo che è molto bello quando si ha di fronte un talento come il suo in una fase di trasformazione. Quest’anno abbiamo costruito un viaggio,e Virginia ne rappresenta una parte. E’ tutto parte di un ragionamento che porta ad una sfida maggiore, in cui prende uno spazio tutto suo. Per me oggi è un giorno molto lieto perché vedere le cose prendere forma è una grande soddisfazione. Questo tipo di varietà è figlio della scrittura, un condensato di pensieri. Dobbiamo accettare che questo intrattenimento necessita di tempi più lunghi. Alla fine la qualità è figlia di un sacco di lavoro che, unito al talento, genera un accrescimento del valore per chi ci guarda da casa. Sono contento di essere parte di un altro passo”.
Ilaria Dallatana ringrazia innanzitutto la Raffaele: “Il fatto che Virginia sia su Rai 2 è un motivo di grande orgoglio. La sua partecipazione è un lusso da tanti punti di vista: con la sua squadra, Ballandi, abbiamo già lavorato in passato; Rai 2 ha bisogno di tanti personaggi, soprattutto femminili, non è facilissimo trovare prime donne. Virginia sa far ridere, sa far pensare. Quando penso che c’è un programma di scrittura in un programma di intrattenimento, stai facendo servizio pubblico. Qui c’è un altro tipo di lavoro. La scrittura di questo gruppo fa cultura. E’ un pezzo che la Rai deve restituire ai cittadini. Questa operazione vuole rappresentare, nella stessa linea temporale, la Rai di oggi. Questa idea di varietà ha sempre una relazione forte con il passato. Virginia poi vi racconterà meglio e nel dettaglio. Un modello del passato che deve essere fatto dialogare con il presente. L’ultimo lusso è legato alla creazione di un cortocircuito in cui Virginia racconta se stessa”.
La parola passa alla Raffaele: “E’ un lusso anche per me debuttare in Rai con uno show tutto mio. Quando si parte da tanto lontano e poi arrivi in un posto che da piccola vedevi lontano, è una soddisfazione personale e professionale. “Facciamo che io ero” è nato sia dal gioco dei bambini e sia dal gioco che chiedo al mio pubblico con le mie maschere. Sarà una cosa che chiederò ai miei ospiti. E’ un varietà, dalla musica al canto, ci saranno sketch veri, ho cercato di metterci tutte le cose che mi hanno affascinato, le cose per le quali ho studiato. Tra le varie maschere ci sarò anche io. Ci saranno dei cortocircuiti, verranno dell persone, con le quali ci è creato un bel rapporto. Ci saranno ingressi a sorpresa. Cercherò di confondervi il più possibile, parlerò un po’ di me, ho creato uno spazio disordinato ma divertente. Ci sono 3 palcoscenici che cercherò di utilizzare in maniera differente. Ci sarà qualche maschera nuova, come Marina Abramovich. Siamo a Cinecittà, studio 5, Fellini”.
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Si passa alle domande.
La Raffaele parla delle sue maschere: “Spesso si va sul’attualità, su ciò che accade perché è riconoscibile. Ciò che mi affascina è l’interpretazione. Per esempio Sandra Milo è stata un caso a sè, la vidi da Fazio, e ho pensato che io per 5′ volevo essere quella donna. Laddove c’è una sfera da raccontare, un’esperienza, la Fracci con tutti i suoi studi. Diventi un investigatore privato del personaggio che vai ad imitare. A volte ho fatto delle cose che appartenevano alla persona senza saperlo. La Fracci non avrebbe mai detto una parolaccia. Quando l’ho incontrato mi ha rivelato che quella parolaccia lei la dice. E’ stata una soddisfazione aver beccato alcune cose. Quello che mi colpisce è il mondo che si porta dentro yuna persona”. L’attrice parla della struttura: Farò delle maschere dal vivo. E’ una conduzione a giro, si passa la palla tra palcoscenici”.
E ancora: “Quando interpreti un personaggio devi essere scevro dai tuoi giudizi personali. Non c’è un giudizio personale. Cercheremo di mettere l’attualità, in un modo o nell’altro. Non faccio satira politica, faccio satira di costume. Può essere politica anche la Vanoni, la Ferilli”.
Tra gli ospiti della prima puntata ci sarà Roberto Bolle e un altro ragazzo che sarà ospite del Donatella Late Show, ovvero sarà intervistato da Donatella Versace. Stiamo parlando di Gabriel Garko. La Dallatana non rivela altri nomi, ma aggiunge che ci saranno altri personaggi nuovi e interessanti. Il direttore sottolinea come, a suo parere, la Raffaele si affezioni e si innamori dei suoi personaggi.
Virginia incontra Virginia: la Raffaele leverà la maschera per mostrare se stessa. Il dubbio amletico che la attanaglia è se “con le maschere mi nascondo o no. Io mi diverto come se fossi alle giostre. Cerco di tenermi leggera, cercherò di essere il più spontanea possibile. Io in realtà non credevo di fare l’imitatrice. Io rimarco questo. Faccio delle imitazioni attoriali. Ci sono dei maestri ai quali mi sono ispirata, ma sono più le attrici brillanti come Monica Vitti e Anna Marchesini, ad essere state fonti di ispirazione. Per me è fondamentale l’eleganza”.
La Raffaele rivela che “mai come in questo periodo, quando mi prepara il truccatore ritorno a quando mia mamma mi mascherava. C’era una strana sensazione. A 8 anni mia mamma mi ha vestito da vecchia e dai suoi racconti mi ha detto che ho camminato gobba per tutto il giorno”. Il paragone con Crozza? “Lui è un artista bravissimo, lavora tanto, lui fa soprattutto satira politica, io meno”, conclude l’attrice.
Sulle reazioni dei personaggi “il mio unico obiettivo è divertire il pubblico, facendo un lavoro di qualità. Se c’è qualcosa che faccio è perché è suggerito dal personaggio in sè. Le reazioni sono normali. C’è chi è più autoironico e chi è più fragile”, chiosa la Raffaele.
L’appuntamento è per giovedì 18maggio, in prima serata, su Rai 2.