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Dopo le presentazioni dei conduttori, tocca ai Gomoroidi aprire lo spettacolo. Sono in Albania per un traffico di auto, ma puntano pure all’edilizia: c’è una guerra da vincere contor la mafia albanese. Arriva sul palco Fortunato Cerlino, interprete di Pietro Savastano, per agire tutti insieme.
Salutati i Ditelo Voi, è il turno degli Arteteca. Il duo è protagonista di Hai torto tu o ragione io?, parodia di Torto o ragione; il dibattito con la controparte Carmela viene gestito da Fatima Trotta. Monica interrompe continuamente, spiegando di voler bene alla cognata Monica, al punto da mandarle ogni mattina dei fiori: sa che è allergica. Quindi Cuore, innamorato della Gregoraci.
Ecco Paolo Caiazzo, in arte Tonino Cardamone. Il comico parte dalle magliette gialle che hanno ripulito Roma per poi virare sulla legge sulla legittima difesa: si può sparare solo di notte, perciò “se il mariuolo arriva a mezzogiorno che faccio, metto il piatto a tavola?”.
Si prosegue con il tatuatore Sbaglio: la scorsa settimana gli è arrivata una cliente brutta, che voleva le iniziali del suo nome e del fidanzato, cioè Wanda e Claudio. Lui le ha tatuato “wc”.
Sul palco è il momento di Gigi D’Alessio: stavolta Caiazzo vuole sentirlo cantare, gli propone Non dirgli mai sulla base di My way. Pubblicità.
Si ritorna in studio con il Boss delle Cerimonie, che continua a organizzare feste in Paradiso. In sequenza, Enzo e Sal davanti ai bidoni dell’immondizia: si Enzo parla delle pulizia delle strade a Roma, ma Sal crede si stia parlando di un’orgia collettiva.
Prossimo in scaletta è PigroMan, che vedo nella Trotta qualcosa di familiare: il petto piatto del fratello.
A seguire il personal trainer con Miss’Illude: una coppia in allenamento per prepararsi in vista dell’estate.La “miss” si alza pure la gonna per far vedere che ha qualcosa più delle altre.
Marco Capretti è stato al ristorante vegano: ha ordinato una semplice caprese, eppure nel locale s’è alzata una cappa di gelo alla parola “mozzarella” all’idea di quanto soffrisse la mucca durante la mungitura. Alla fine gli hanno portato un piatto di “pura rughetta”, e non si poteva nemmeno tornare a casa perché la bresaola in frigo se l’era mangiata la fidanzata.
Mariano Bruno racconta come Napoli venga associata a Gomorra: al punto che la città stessa viene chiamata Gomorra. Mano a mano il comico inizia a ironizzare su alcuni pregiudizi su Napoli, senza che però questi vengano davvero smentiti.
Gigi D’Alessio introduce un artista di fede: il maestro Enzo Avitabile con Napoli nord.
Si riparte con gli Arteteca, al parco per un appuntamento al buio. Monica spera che il bel ragazzo che vede sia Enzo, invece si chiama Francesco. Quando Enzo arriva, Monica lo chiama Pikachu per come è vestito. E quando lui sostiene di essere il “lupo di siviglia”, lei gli risponde che sembra più un “ranocchio di Battipaglia”.
Il “fondamentalista napoletano” Simone Schettino parla del made in Italy: tutte le aziende italiane sono volate via, tranne l’Alitalia che invece è atterrata mentre era l’unica che doveva volare via. A proposito di made in Italy e moda, si vira sull’abbigliamento dei giovani.
Seconda uscita per i Ditelo Voi. Stavolta sono nella casa stregata: arrivano telefonate minacciose, si sentono colpi di pistola. voci di fantasmi. I tre avrebbero bisogno di un esperto in paranormale: tipo Muntari, che ha ricevuto offese razziste ed è stato squalificato.
Marco Bazzoni dice di non bere nei locali, invece dopo 5 minuti è già ubriaco nonostante abbia la bottiglietta d’acqua. Ma la colpa è delle donne: se fossero più gentili, non ci sarebbe bisogno di perdere la dignità per abbordare una ragazza. C’è persino che ha ancora il coraggio di provarci con la cubista, ma pian piano che il livello dell’alcol sale, l’avvenenza dell’obiettivo scende.
Breve sketch tra il dottore Nello Iorio e Gigi D’Alessio, quindi l’Uomo dei Fuochi Gino Fastidio. L’Uomo dei Fuochi legge nella spazzatura, con cui crea gli oggetti più disparati: interrogandosi su un rotolo di carta igienica cinese, arriva alla conclusione che per smaltirlo serviranno dieci anni di stitichezza. Irrompe Maria Bolignano, tentata di buttare nella spazzatura il marito.
Momento poetico con Antonio D’Ausilio: non sopporta i demoralizzatori che affossano i sogni altrui. Dalla platea, Ciro Giustiniani su una tragedia della scorsa settimana: il blocco di WhatsApp. Come se non bastasse la mania di fotografare il piatto prima di mangiare, WhatsApp ha introdotto i messaggi vocali e persino i gruppi, di cui fanno parte persone che non si vede da anni. Per non parlare delle emoticon: i simboli, come ai tempi dei geroglifici egiziani.
Gigi D’Alessio spezza l’atmosfera con un monologo sull’odio nei social: la “follia dell’insulto ingiustificato ha fatto troppe vittime”, motivo per cui il cantante sostiene di essere anche lui un “negro” e un “frocio”. Si tratta infatti degli appellativi usati con più facilità per ferire il prossimo. Da qui prende il via il brano Notti storte, eseguito insieme ad Avitabile.
Nello Iorio è Nonno Moderno, alle prese con l’hd: l’immagine si è bloccata durante la partita, senza che nessuno se ne accorgesse. Ai tempi di una volta invece, non bisognava chiamare il tecnico: bastava un cazzotto.
I Quattro Gusti sono al solito funerale. Il morto voleva bene alla sorella, una persona molto cara; grazie al passaparola tra i quattro, alla fine è deceduto perché aveva messo la nutella sulla carbonara.
Alessandro Di Carlo difende l’italianità contro l’aria di superiorità dei francesi: eppure loro non hanno il bidet, e la Tour Eiffel non fa parte delle sette meraviglie del mondo come il Colosseo.
Sul palco ancora Enzo Avitabile: l’artista partenopeo si esibisce duettando con i Sud 58.
A mezzanotte, dopo l’ennesimo break pubblicitario, Rosario Miraggio. Passando per il ciclista, arrivano le Sex & Sud.
La puntata si conclude con il ricordo di Massimo Borrelli, scomparso lo scorso anno. Gigi D’Alessio chiama sul palco tutti i comici, lasciando la parola all’amico fraterno ceh formava con lui i Duo x Duo. Avitabile lo descrive come un fratello, il pubblico si alza in piedi; il conduttore sceglie di non cantare la sigla finale. I titoli di coda scorrono mentre la telecamera inquadra i volti commossi del cast.