Oltrepassata la soglia dei 40 anni, infatti, Costantino ha deciso di rendersi conto del suo stato di salute, mentale ma soprattutto fisico. Lo vedremo recarsi in un ospedale, accompagnato dall’amica Victoria Cabello, e affrontare alcuni controlli ed esami, tra cui il test del dna.
Attraverso un racconto spiritoso e dissacrante, la puntata si prende la libertà di ribaltare la consueta atmosfera oppressiva che richiamerebbe un argomento così delicato, pur senza rinunciare a raccontare il mondo della salute nelle sue varie sfaccettature e col dovuto approccio scientifico divulgativo.
Per esempio, al fine di fare luce su alcune discipline “alternative” in campo medico, Costa raggiunge il Piemonte per conoscere i Damanhur, una comunità “originale” che vive a stretto contatto con la natura e individua nell’energie e nella rimozione dello stress l’elisir di salute più importante, da ricercare attraverso meditazione e altre pratiche curative alternative come la pranoterapia.
L’esplorazione dicotomica fra il “sacro” e il “profano” nel mondo della salute continua attraverso l’incontro in un palco, con il conduttore di Voyager- ai confini della conoscenza, Roberto Giacobbo.
Alla fine del suo viaggio lungo il tema della salute, Costa decide di fare visita anche a un gruppo di anziani particolarmente longevi, residenti in una zona della Sardegna conosciuta anche in ambito scientifico come il Villaggio dei Centenari: un’esperienza che gli farà tirare le somme sulle sue condizioni di salute e sul da farsi per provare a vivere il più a lungo possibile, sebbene nessuna delle abitudini appartenenti allo stile di vita di questi prodigiosi “Ogliastrini” gli risulti allettante o percorribile, fra tutte il dover fare tanta attività fisica: un “supplizio” al quale si dovrà comunque sottoporsi, con risultati tuttavia molto deludenti.