Questa sera, alle 21.25 su NOVE, andrà in onda la terza puntata di Fratelli di Cozza. Satira e parodie, con cui il comico genovese analizzerà a modo suo, come sempre, la settimana politica appena trascorsa.
Tra le notizie principali, il taglio del numero dei nostri Parlamentari. Arrivato dopo anni di proclami, è stato sancito con un provvedimento frettoloso che ha ricevuto, al contempo, molti voti a favore e malumori generalizzati.
Probabile sia l’occasione per vedere “The new Conte”, come è stata chiamata la nuova parodia del Presidente del Consiglio. Ma anche quella di Luigi Di Maio, tra i più convinti sostenitori del taglio.
Intanto, Fratelli di Crozza viene da due puntate che hanno fatto segnare ottimi risultati negli ascolti. Se la prima ha segnato il record, la seconda si è fermata appena sotto, confermando una vitalità tutt’altro che scontata del programma.
Seguiamo in diretta la terza puntata di Fratelli di Crozza.
Apertura dedicata proprio al taglio del numero di Parlamentari. Maurizio Crozza ironizza su Luigi Di Maio. In particolar modo per i festeggiamenti sguaiati degli Onorevoli del Movimento 5 Stelle fuori da Montecitorio.
“Non è bello vedere che Di Maio concepisca il Parlamento come un albero da potare. E poi sembra un’ammissione di colpa…”, punzecchia Crozza.
Le sue battute fanno luce su due punti effettivamente controversi: i risparmi per lo Stato saranno in realtà esigui, mentre la rappresentatività democratica rischia di essere indebolita in modo sostanziale. “Avete presente la famosa frase ‘È bravo ma non si applica’? Ecco, per Di Maio sembra valere il contrario”.
Un’approssimazione nel portare in Parlamento provvedimenti, che poi crea problemi. Come quelli previsti per i beneficiari del Reddito di cittadinanza, che dovranno integrare la domanda per errori burocratici. A dispetto dei frettolosi e trionfalistici annunci di abolizione della povertà.
Fratelli di Crozza – Torna l’imitazione del Senatore Razzi
In tutto questo, è tornato in video l’ex Senatore Antonio Razzi. Ha rivendicato con una certa veemenza la paternità di alcune scelte, come proprio il taglio del numero dei Parlamentari.
Allora, non poteva non tornare la parodia del Senatore Razzi. Maurizio Crozza lo presenta nella versione di un ignegnoso detentore di decine di brevetti, da cui tutti provano a prendere spunto.
Con le sue idee tranchant e non proprio esempio di rettitudine morale, Crozza-Razzi ne per tutte le nuove misure. Dalla paventata tassa sui prodotti ad alto tasso calorico ai lavori per l’adeguamento dell’emiciclo di Montecitorio, visto che i Parlamentari diventerano 400. Chiude con una rivisitazione di “Vola vola vola”, famosa canzone popolare abruzzese scritta da Guido Albanese e Luigi Dommarco.
Se Luigi Di Maio gongola per il taglio dei Parlamentari, come se la passa Matteo Salvini? Bene, secondo i sondaggi. Ma anche a lui non mancano grane. Su cui il Direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, si sta impuntando nelle ultime settimane con particolare dedizione.
Ad esempio, c’è da risolvere il cosidetto “Russia gate”. Gianluca Savoini – uomo vicino alla Lega ed a Matteo Salvini – sembra essere stato protagonista di un intreccio tra affari privati e pubblici. Con una serie di finanziamenti finiti nelle casse del partito lombardo, tutti da verificare nella loro natura. Savoini avrebbe partecipato anche a più di un incontro ufficiale tra Italia e Russia.
Martedì scorso, a Di martedì, Matteo Salvini si è difeso dalle domande di Giovanni Floris in maniera approssimativa, sfuggente e molto lacunosa nella ricostruzione dei fatti.
La parodia di Matteo Salvini prende spunto proprio da quell’intervento. Se la somiglianza fisica non è proprio il massimo, quella nell’atteggiamento e nell’eloquio sembra più che azzeccata. La cosa più sorprendente è che la parodia – tra slogan nazionalisti e razzisti – non risulta poi così distante da quell eche ascoltiamo tutti i giorni.
Matteo Salvini è stato molto duro contro i migranti. Ma è di questa settimana una notizia clamorosa: nel 2017, il duo apparentemente più moderato composto da Marco Minniti e Paolo Gentiloni fece accordi con uno dei più grandi trafficanti libici di esseri umani. Un criminale estremamente pericoloso che partecipò con ruolo di primo piano alle trattative con cui l’Italia affidò alla Libia il blocco dei flussi migratori.
Lo scoop giornalistico è del giornalista Nello Scavo, dell’Avvenire. Ha svelato ciò che sembrava chiaro sin da subito: dietro la fantomatica Guardia Costiera libica operano milizie e criminali fuori controllo, con cui l’Italia venne a patti pur di bloccare gli immigrati.
Qualcosa del genere sta avvenendo con la Turchia. Il Presidente Erdogan ha ottenuto miliardi di euro in cambio del blocco della rotta migratoria balcanica. Appena due giorni fa, però, la Turchia ha avviato un attacco militare contro il popolo curdo nel nord della Siria. Si sta prefigurando un vero massacro per scacciarli dal nord del martoriato stato siriano.
Maurizio Crozza rivolge un pensiero ai Curdi, che più di tutti si sono spesi nella lotta all’ISIS in Medio Oriente ed ora sono stati completamente abbandonati dai Paesi occidentali. Ad iniziare dagli Stati Uniti, che di fatto hanno dato il via libera all’attacco della Turchia. Le parole di Maurizio Crozza sono seguite da un lungo applauso da parte del pubblico.
Come se non bastasse, Erdogan è tornato anche a ricattare l’Europa, minacciando di lasciar passare milioni di profughi.
Fratelli di Crozza riprende, poi, dalla questione dell’evasione fiscale. L’Istat e la Banca d’Italia hanno lanciato un nuovo allarme per i livelli crecenti di evasione che compromettono la nostra stabilità economica. Percentuali minime di italiani pagano per tutti. Su questo, il Presidente del Consiglio ha rinnovato promesse alquanto nette, come del resto hanno fatto molti dei suoi predecesori.
E sull’evasione rispunta anche Napalm 51, uno dei personaggi più apprezzati di Maurizio Crozza. La rabbia riottosa del commentatore stavolta si rivolge direttamente all’Agenzia delle Entrate, colpevole di “inviargli email spam con richieste di denaro”.
Evidentemente, Napalm 51 non ha un buon rapporto con le tasse e gli adempimenti nei confronti dello Stato… L’unica in grado di ammorbidirlo e addolcirlo resta la madre. Cui però ha procurato elio al posto dell’ossigeno.
In chiusura, non poteva mancare l’imitazione di Vittorio Feltri. L’input di Andrea Zalone ha a che fare di nuovo con il taglio dei Parlamentari. Il Direttore si lascia andare: secondo lui, se gli Onorevoli attuali venisse sostituiti da donne particolarmente avvenenti, non ci sarebbe bisogno di tagliarli. Poi, passa al razzismo nei confronti della sua nuova, fantomatica domestica, per continuare con le pesanti invettive su Greta Thunberg.
La terza puntata di Fratelli di Crozza finisce qui.
Dimenticanza o ignoranza o ……? Tagliare i parlamentari è legge costituzionale, modificare il sistema elettorale è legge “normale”. Fare tutto insieme, come piacerebbe a Mauri, significherebbe fare NIENTE! Più che satira mi sembra puro fango per il gusto di buttare fango.