Questa sera, alle 21:25 su NOVE, andrà in onda la quarta puntata stagionale di Fratelli di Crozza. Dopo il successo di pubblico delle prime apparizioni, Maurizio Crozza torna con il racconto satirico della settimana politica.
Tra gli eventi principali degli ultimi sette giorni, senza dubbio il confronto andato in scena a Porta a Porta tra Matteo Salvini e Matteo Renzi. Un facia a faccia atteso da tempo che ha mostrato due leader particolarmente a favore di battuta e di telecamera. Dunque, un’imperdibile fonte di ispirazione per il comico genovese.
Ma è stata anche la settimana in cui è stata approvata la Legge di Bilancio 2020. Crozza aveva già punzecchiato sul tema il neo-Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – una delle nuove imitazioni di quest’anno – e c’è da scommettere che lo riporterà in scena anche questa sera.
Intanto, la terza puntata era stata l’occasione per il ritorno di due celebri parodie: quella dell’Onorevole Antonio Razzi e quella di Napalm 51.
Seguiamo insieme la quarta puntata di Fratelli di Crozza.
La prima stoccata della serata è per Matteo Salvini. Maurizio Crozza lo imita ispirandosi ad un video pubblicato dal leader della Lega sui social network da Piazza San Giovanni, a Roma.
È lì che il suo partito sta preparando una manifestazione per domani ed è da lì che Salvini si è rivolto ai suoi fedelissimi, ironizzando anche sul leggero malore patito l’altro ieri mentre era in viaggio (si è trattato di uno sbalzo di pressione o di una colica renale, pare).
Poi, l’ironia vira sul confronto andato in onda a Porta a Porta tra lo stesso Matteo Salvini e Matteo Renzi. Oltre a prendere di mira i due leader politici, Crozza scherza su Bruno Vespa, che ha moderato il dibattito prestandosi in maniera evidente ai battibecchi tra i due.
Come sottolinea il comico genovese, quello visto tra i due Matteo è stato una sorta di spettacolo a colpi di slogan e battutine, in cui ciascuno ha provato a colpire l’altro con uscite ad effetto.
Settimana calda anche dal punto di vista economico-finanziario. È stata approvata tre giorni fa la Legge di Bilancio per il prossimo anno, tra l’altro con qualche ora di ritardo sul termine ultimo per presentarla in sede europea.
Maurizio Crozza scherza sul tetto applicato all’uso del contante tornaro a mille euro – in vigore solo tra tre anni – il bonus ristrutturazioni e il mancato rincaro dell’IVA.
La Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova è stata presa di mira perché tra le prime ad opporsi all’abbassamento del limite di utilizzo del contante, per la lotta all’evasione.
La sua posizione ha destato scalpore per la storia personale della Bellanova, prima braccainte, poi sindacalista, politica di sinistra, infine renziana di ferro che mugugna per le misure contro l’evasione (sulla carta favorevoli alla fasce più indigenti della popolazione).
Subito dopo Maurizio Crozza la mette alla berlina per l’aspetto fisico e il vestiario. Mostra la foto che la ritrae nel giorno del suo giuramento al Quirinale, per la quale era già stata ampiamente umiliata sui social network.
Passaggio comicamente superfluo e umanamente di basso rango.
Ma tra i pareri ambigui sulla lotta all’evasione c’è anche quello di Luigi Di Maio. Apparentemente schierato a spada tratta contro gli elusori, si è pronunciato su alcune distinzioni potenzialmente pericolose, perché rischiano di giustificarne una serie abitudini.
Se parliamo di manovra economica, però, non si può non tirare in ballo il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ecco, allora, che a Fratelli di Crozza arriva la sua parodia.
Inseparabile dalla chitarra classica e dalla sua bossa nova, Crozza-Gualtieri racconta i complicati passaggi parlamentari dell’approvazione a colpi di canzoni.
Le risposte alle domande di Andrea Zalone sono come sempre bizzarre e stralunate, ma tutto sommato neanche troppo distanti dai dubbi che hanno suscitato le nuove misure.
A lui si unisce il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Un Conte sempre più compiaciuto dei se stessso e del proprio ruolo. Duetta con il Ministro Gualtieri, sempre sui provvedimenti economici. “Sono stato il Mogol di questa manovra”, dice.
Tra barzellette imbarazzanti, battute evitabili, uscite confuse e interventi poco felici, negli ultimi giorni è stato al centro dell’attenzione anche Silvio Berlusconi. Ha detto di essere il legittimo erede di Alcide De Gasperi edha preso in giro Greta Thunberg. Ha preso posizione contro le misure per la lotta all’evasione e recitato in pubblico barzellette di cattivo gusto.
Si parla di figuracce? Non può mancare la gaffe del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che nell’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di “amicizia millenaria” tra Italia e Stati Uniti. Una dichiarazione del tutto astorica.
Né si può sorvolare sullo svarione di Massimo Giletti, reo di aver protestato con una certa animosità: “Sono anni che gli italiani non votano il Presidente del Consiglio“. Cosa che non è mai avvenuta semplicemente perché l’Italia è una Repubblica Parlamentare e gli elettori non votano direttamente il Presidente del Consiglio.
Qualche sorpresa anche dal Parlamentare europeo Carlo Calenda, da qualche mese fuoriuscito dal Partito Democratico.
Si è scagliato contro il liberismo, dopo aver fondato la sua formazione, la sua carriera professionale e quella politica su tale ideologia. Lo imita Maurizio Crozza con Andrea Zalone a farlgi da spalla, per una volta davanti alla telecamera.
Il Governatore della Campania Vicenzo De Luca ha battuto un colpo anche questa settimana. Si è fatto sentire per lodare il suo operato nella ristrutturazione del servizio sanitario campano: in due anni ha fatto un balzo senza precedenti nella griglia di valutazione che misura l’efficienza degli ospedali.
Arriva anche la parodia. Crozza-De Luca riepete più volte: “Un’impresa titanica. Abbiamo anche prestato 300 punti alla Basilicata“.
Ma il Presidente della Camera Roberto Fico – del Movimento Cinque Stelle – ha detto esplicitamente di volerlo fuori dagli accordi tra PD e Movimento per le prossime elezioni campane. E il suo sarcasmo ruvido e scorretto stavolta si abbatte su Fico.
Puntuale, per la chiusura di Fratelli di Crozza, arriva il Direttore Vittorio Feltri.
La prossima settimana ci saranno le elezioni in Umbria. Feltri considera la regione come un territorio africano abitato da tribù in conflitto tra di loro. “Tutto ciò che accade al di sotto di Casalpusterlengo per me è Africa“, dice.
Ne ha anche per la Ministra Bellanova, il Presidente del Consiglio Conte e per Lilly Gruber. Infine, si scaglia contro il corso di laurea per influencer introdotto da un’università telematica, gli impiegati statali fannulloni, le misure contro l’evasione e il Premio Nobel per la Pace appena nominato, l’etiope Abiy Ahmed Ali.
La quarta puntata di Fratelli di Crozza finisce qui.