Quarto giudice della serata Angela Finocchiaro, comica e attrice.
Apre la serata il trio dei Duo&Mezzo, in cui uno dei tre membri parla come Paperino: tentano un bislacco numero di magia, ma il più piccolo fa il guastafeste. Alla fine il numero rimane in sospeso, tanto che c’è chi rimane chiuso in un baule mentre gli altri vanno parendersi un “caffettino”.
Simpatici secondo Ruffini, un po’ sgangherati per la Lucarelli. Per Abatantuono non hanno sviluppato appieno il loro potenziale; la Finocchiaro trova che potrebbero puntare proprio sulla “sgangheratezza”.
Si prosegue con Efisio Sergi, con uno sketch sul navigatore satellitare che gli fa sbagliare strada.
La Lucarelli trova divertente questo rapporto con le macchine elettroniche, ha imboccato la strada giusta. Interessante e originale per la Finocchiaro.
Loredana Scalia fa lezione sulle tecniche di abbordaggio in chat: ne esistono due, o con le parole o le faccine.
La tematica non appartiene ad Abatantuono, però si è accorto che la gente rideva a prescindere. La Finocchiaro suggerisce una ricerca di testi più vicina al linguaggio delle persone, la Lucarelli apprezza la vis comica, ma pure consiglia di affinare i testi.
Alessio Zanoni è titolare di un’osteria: ha sognato dei vegani che costringevano tutti a mangiare vegano. La mattina dopo, al risveglio, ha approfondito con una cliente: era una vegana sottocopertura, che nel privato divora porchetta e salsicce.
Pezzo carino e scritto bene, ma l’incertezza “invalidante” a questo punto della trasmissione, fa storcere il naso alla Lucarelli. Abatantuono è meno severo rispetto al blocco avuto da Zanoni: la memoria, sostiene, è l’incubo dell’80% di chi fa l’attore. Ruffini non ha mai visto qualcuno che non sa stare sul palco allo stesso modo, eppure ciò ha una sua fascinazione.
Davide Cigarini porta in scena il suo robot. Testo troppo “morbido” per la Finocchiaro, secondo cui uno dei due dovrebbe essere libero di tirare le bordate più pesanti.
Tommy Melloni parla della gestualità, specificando i vari equivoci che si possono creare. Originale per la Finocchiaro, così come Abatantuono che pure osserva una narrazione poco approfondita.
Giorgio Como racconta la sua ambientazione a Milano da uomo della Sicilia, salvo poi accorgersi che a MIlano non ci sono i milanesi. La giuria lo trova divertente, anche se lo stile non è ben delineabile.
Torna Enzo Emmanuello, già finalista nella prima edizione. Abbandonato il personaggio del muratore, stasera il monologo è sul debito con la giustizia del padre, per poi proseguire con i suoi sogni d’infanzia. Si gioca molto sui doppi sensi dovuti all’ “ignorantitudine” di Emmanuello, a sua volta padre.
Ruffini trova una grande sensibilità nel raccontare un episodio tanto privato. Fantastico per la Finocchiaro , il primo uomo a cui la Lucarelli è lieta di aver dato una seconda chance. Abatantuono gli consiglia di giocare di più con il siciliano.
Tocca ora a Le Dive, vestite da principesse Disney sul cubo. Parlano con accento romano, parecchio grevi nei testi.
L’esibizione viene bloccata da Lucarelli e Ruffini; Abatantuono dice si, ma la Finocchiaro si trova in imbarazzo e decide di non mandarle avanti.
Chiude la prima manche Shany Martin, 25enne che la madre tratta come fosse ancora un bambino.
Abatantuono gli suggerisce di trovare le chiuse, mentre la Lucarelli lo trova troppo vicino a Brignano e gli considera di affrancarsi.
A questo punto, i concorrenti entrano in studio per le votazioni dei giurati.
Apre la seconda manche Urbano Moffa. Legge il diario della cugina, che essendo bruttina si pone domande esistenziali: “perché la prima volta che m’ha visitato il ginecologo, poi è partito missionario in Africa?”.
La Finocchiaro si trova in difficoltà, perché erano riuscite solo alcune battute. La Lucarelli l’ha trovato vecchio, mentre Ruffini nota la sicurezza del mestiere ma pensa che potrebbe fare di più.
Antonio Tirelli si è sempre chiesto cosa muove l’animo dell’uomo durante la sua esistenza. Si è risposto: la fiducia, ma come si fa?.
In generale, i giurati lo trovano carismatico sul palco ma con un testo poco efficace. Abatantuono gli fa notare che un comico, quando porta in scena un personaggio, dovrebbe trasportare il pubblico in un altro mondo.
Si prosegue con I Toni Marci: mettono in scena l’intervista a un profilattico.
Per Abatantuono dovevano osare di più, mentre per Ruffini il numero non si è “alzato”. Secondo la Lucarelli è mancato il contatto con il pubblico.
Stefano Cairone ha un messaggio per il suoo bambino: si è rotto dei giocattoli.
Testo da mettere a posto per Abatantuono, che comunque trova positivo ci sia una storia.
I prossimi sono i Fatti Così: i due cantano alcuni pezzi dimostrando che bastano quattro accordi, gli stessi, per avere una ht di successo. Alla fine l’esibizione si dimostra un virtuosismo musicale e canoro: 33 canzoni in 3 minuti, cambiand tonalità e voce.
Abatantuono ne apprezza l’aspetto circense, pur faticando a immaginarsi la coppia in una produzione televisiva o in un film. Alla Finocchiaro sono piaciuti; la Lucarelli ha cliccato perché li trova “fuoritema” rispetto al contest.
Lino Barbieri riflette sull’attualità, partendo dalle bollette alle mozzarelle prodotte dal latte di bufale che hanno mangiato erba inquinata.
Testo di qualità per Abatantuono, visto che si mescolano satira e quotidianità: bisognerebbe renderlo però più umoristico. Testo interessante per la Finocchiaro, che però preferirebbe le battute “buttate lì” senza troppa enfasi sulle stesse.
Geoffrey Di Bartolomeo entra in accappatoio giallo: è una caccola. Il monologo è tutto sulla caccola, maltrattata rispetto al mocio, che ivece viene sempre tirato su.
“Hai fatto diventare lirica una schifezza”, gli dice Ruffini. L’aria abbattuta e mesta funziona, Abatantuono suggerisce di dare più spessore; la Finocchiaro si complimenta.
Piergiorgio Bianchi riflette sui ruoli all’interno della propria azienda, inclusi i nomi inglesi in cui tutti sono manager di qualcosa.
La Lucarelli gli suggerisce di scrivere, perché il testo è carino ma non c’è la presenza scenica del comico. “Mollo” per Abatantuono, la Finocchiaro trova le battute sui termini inglesi già sentite.
Rino Ceronte con Cristina Amarù propongono una serie di battute giocate sulla contrapposizione.
Numero interessante per la Finocchiaro, tentativo poco riuscito per la Lucarelli. Abatantuono si aspettava un’evoluzione, ma rimane comunque un loro tifoso.
Tutti gli artisti della seconda manche i sono esibiti: si procede perciò alle votazioni. Prima di conoscere il verdetto finale, il monologo di Roberto Lipari: la riflessione parte dai talent in cui i concorrenti sono sempre più piccoli, fino ai comici ridotti in tempi di tre minuti scarsi.
Superano il turno: parimerito Geoffrey Di Bartolomeo ed Enzo Emmanuello, Duo & Mezzo, parimerito Loredana Scalia e Rino Ceronte con Cristina Amarù, Giorgio Como, Lino Barbieri, Efisio Sergi, Alessio Zanoni. La Finocchiaro ripesca I Fatti Così.
La puntata si conclude qui.