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La gara di X Factor 13 sta entrando nel vivo, tra poche ore avranno ufficialmente inizio i Live.
Il percorso che ha portato i giudici ed i concorrenti fino all’inizio della fase Live, è stato quanto mai tortuoso. Molti sono stati i talenti che hanno calcato il palco delle Auditions: personalità differenti e variegate che spesso hanno anche confuso i giudici.
Malika Ayane, Samuel, Mara Maionchi e Sfera Ebbasta, hanno composto le loro squadre, ma non senza scontento del pubblico per le decisioni prese, spesso spiazzanti.
Prima tra tutte, l’eliminazione – voluta da Samuel – del gruppo Keemosabe ai bootcamp. Scelta che è costata al frontman dei Subsonica critiche da parte dei colleghi e fischi ed urla da parte del pubblico.
Appare evidente che i giudici in questa edizione hanno preferito prediligere talenti che appartenessero a generi a loro peculiari, non lasciando molto spazio a sfide e sperimentazioni. La più audace è stata, sorprendentemente, Mara Maionichi. La discografica ha abbandonato la sua rigida ricerca dell’italianità, aprendosi al nuovo ed al moderno.
Quale strategia si mostrerà vincente? Non ci vorrà molto per scoprirlo, visto che la “dura” legge del live metterà mostrerà subito chi ha la stoffa per debuttare in ambito italiano ed internazionale.
X Factor 13 Live – i concorrenti
Vediamo più nello specifico chi sono i 12 talenti che sono riusciti a conquistare un posto ai live. La squadra degli Under Uomini è composta da Davide, Enrico e Lorenzo. Le under donna che vanno ai live sono Sofia, Giordana e Mariam. I gruppi sono: i Booda, i Seawards ed i Sierra. Gli over sono: Eugenio, Marco e Nicola.
Gli under uomini di Malika
Lorenzo Rinaldi ha 19 anni ed il fascino di un ragazzo di altri tempi. Un po’ figlio dei fiori, Lorenzo sembra catapultato qui tra noi dagli anni ’70. Ha la faccia pulita da bravo ragazzo che fa strage di cuori e non dubitiamo abbia già conquistato molte telespettatrici adolescenti. La sua immagine leggera e spensierata è però bilanciata da una voce profonda ed intensa. Talento e stile ci sono, il suo percorso dipenderà molto dalle canzoni che Malika sceglierà di assegnargli.
Davide Rossi ha 21 anni e studia al conservatorio. E’ un cantante forse più canonico, ma è estremamente elegante nella scelta ed esecuzione dei brani. Si è esibito voce e piano sia ai bootcamp che agli home visit ed ha conquistato Malika con la sua interpretazione sofisticata e la sua abilità a creare atmosfere soffuse.
Enrico Di Lauro ha 22 anni ed è un artista di strada. E’ introverso ed ha difficoltà a manifestare le proprie emozioni (sfida che Malika ha accettato di affrontare portandolo ai live). Ma quando imbraccia la sua chitarra ed inizia a cantare tira fuori una dolcezza ed una tenerezza che arriva dritta al cuore.
Le under donna di Sfera
Giordana Petralia ha 16 anni, ma è già un uragano. Ha un timbro rauco, potente, a tratti mascolino. Le sue esibizioni sono grintose – a volte troppo – ma al contempo sofisticate. Giordana propone cover dei brani più famosi riadattandoli con l’aiuto della sua fida arpa, Dafne. Il connubio tra lirico e rock è inaspettato ed originale. Ha una vasta preparazione musicale, ma come se la caverà qualora dovessero decidere di toglierle o cambiarle strumento? Riuscirà a mantenere il suo quid in più?
Maryam Rouass ha 18 anni e viene da Bergamo, dove fa la parrucchiera. Lo stile di Maryam è fresco, giovane, ma allo stesso tempo ha un’intensità ed una profondità adulte. Alle auditions ha cantato “Gioventù bruciata”, un brano di Mahmood che la rappresenta perchè parla di un rapporto turbolento padre-figlio. Maryam sta vivendo un periodo di forti contrasti con il papà, perchè lui non approva la sua passione per il canto. Prima di regalarle il suo sì alle Auditions, Malika la spronò dicendole: “Ricorda che anche il padre di Mulan non credeva in lei e poi lei ha salvato tutta la Cina”. Che con il suo arrivo ai live sia iniziata la conquista di Maryam? Glielo auguriamo.
Sofia Tornambene è tra i concorrenti più quotati ad arrivare in finale. Ogni anno infatti, durante le Auditions, ci sono due o tre talenti che sbaragliano la concorrenza, emozionando il pubblico e facendolo sognare. Fu così per Marco Mengoni, che da lì iniziò la sua brillante carriera. Altri invece, dopo un sorprendente inizio, ai live si persero, schiacciati dal peso dei meccanismi di gara e dalla tensione. A quale gruppo appartenga Sofia ancora non lo sappiamo, ma seppur giovane la cantante sembra mostrare un bel carattere ed una sufficiente tenacia. La semplicità del suo stile e dei suoi modi e la sua voce pura potrebbero portarla lontano.
Gli Over di Mara
Eugenio Campagna – in arte Comete – è un cantautore romano e rispecchia perfettamente lo stile del filone indie-pop-rock che ha conquistato la Capitale negli ultimi anni. Eugenio canta senza strafare, senza gorgheggi o acuti. Racconta con semplicità le sue storie; delinea con pochi tratti gli amori moderni; ci parla della sua inquietudine senza incupirsi, ma commuovendo. Emozionante la sua versione di “En e Xanax” di Bersani, ma fino ad ora la sua migliore performance è “Glovo”, il suo inedito. Il brano in questo caso fa la differenza. Un ritratto dolce e scanzonato della nostra quotidianità.
Marco Saltari ha 34 anni ed è operatore di una Ong per i richiedenti asilo. Il suo è un talento fuori dagli schemi. La voce è potente, il ritmo reggae è coinvolgente e trascinante. Agli home visit ha cantato un brano di Alborosie, una canzone che l’ha accompagnato in un momento difficile della sua vita, un momento di confusione. La sua esibizione è stata talmente potente da spingere la Maionchi al turpiloquio.
Nicola Cavallaro è un ex parà dell’Esercito Italiano. Dopo essersi arruolato, ha capito che la sua vera vocazione era la medicina. La grande passione per il canto però lo accompagna da sempre. Il suo timbro è grezzo, graffiato, roco di dolore e malinconia. A volte troppo, ma Nicola avrà tutto il tempo – durante i live – per imparare a calibrare l’intensità. La sua voce rauca graffia e avvolge, accoglie e respinge.
I gruppi di Samuel
I Booda sono un gruppo di recente formazione, suonano insieme da soli due mesi, ma hanno già uno stile che li contraddistingue. Hanno un sound dalle influenze orientali. Federica Buda, la cantante e frontwoman, è un volto noto del piccolo schermo; è stata semifinalista in due talent targati Rai: The Voice e Forte forte forte. Nelle loro performance predomina il ritmo della batteria, che accompagna la voce e segna il cammino, quasi fosse un battito cardiaco. Appena fanno il loro ingresso, i concorrenti tremano. Che piaccia o no, sono indiscutibilmente forti.
I Sierra sono un duo di rapper-trapper, Giacomo e Massimo. Sono carismatici e rappresentano un mondo musicale che, seppur molto criticato, sta predominando nel mercato discografico. Samuel ne riconosce il talento ed è profondamente interessato al loro mondo. “Ho la necessità di darvi una sedia” – ha detto loro ai bootcamp. I Sierra “spaccano”.
I Seawards sono un duo voce e chitarra. Hanno avuto un intoppo dopo le Auditions, la formazione del gruppo è cambiata. Uno dei membri del duo, il chitarrista, ha deciso di cambiare vita ed abbandonare la musica. La cantante ha però prontamente trovato un sostituto e si è rimessa in gioco. La sua voce è elegante e limpida, il sound è davvero originale. L’elettronica dell’armonizer si fonde al suono della chitarra acustica creando un’atmosfera eterea, mistica. “Fools”, l’inedito dei Seawards potrebbe tranquillamente essere un brano dell’ultimo artista emergente internazionale. Con molta probabilità avremo la possibilità di ascoltare questo duo per molte settimane. Fino alla finale?