Via alla puntata. Primo spazio a Roberto Lipari, protagonista della scorsa edizione, che quest’anno porta i telespettatori nel backstage. Stasera il posto del quarto giudice sarà occupato dalla coppia Ale&Franz.
Le Mosche è il trio di semifinalisti che per primo si gioca la possibilità di andare in finale. Sketch veloce e moderatamente incisivo che prende spunto da ciò che accade nelle fermate dell’autobus romane. I giudici non entusiasti: unanimi nel riconoscere una certa prevedibilità delle battute. La giuria comunque premia i comici mandandoli alla votazione finale.
Adesso tocca alla comica catanese Loredana Scalia, che basa i suoi interventi sui comportamenti tipici che si hanno suoi social network. Per lei i giudizi sono migliori, pur con qualche piccolo appunto da parte di Diego Abatantuono e Ale&Franz sui temi un po’ monocorde scelti nel suo percorso. Anche lei accede alle votazioni finali.
Poi tocca a Giangonario Mingioni, uno dei comici che rimangono più impressi di questa edizione. Propone una comicità muta che divide, si affida solo alla mimica e ad un ballo goffo e non alla voce e alle battue. I giudici non sono entusiasti, ma Mingioni riesce a guadaganrsi il voto finale.
In particolare, Selvaggia Lucarelli si dice totalmente contraria a far passare un comico che in realtà comico non è, perché non presenta un testo, delle battute, uno sketch e si affida solo al suo essere buffo sul palco.
Si continua con il duo Bella Domanda che portano sul palco la loro comicità a tratti surreale, con un improbabile colloquio tra un medico e il suo paziente. Divertenti, raccolgono il giudizio molto positivo di Ale&Franz, Selvaggia Lucarelli – che li definisce “I comici più maturi di questa edizione” – Diego Abatantuono e Paolo Ruffini. All’unanimità e con grandi elogi al voto finale.
Marco Cingolani si cimenta in una comicità più tradizionale, ispirata dalla vita quotidiana. La Lucarelli e Paolo Ruffini stoppano l’esibizione, non ritenendola all’altezza. Anche Ale&Franz danno parere negativo e Marco Cingolani è fuori dal voto finale.
Avanti con il trio I Respinti. Recitano uno scambio tra un fante, un cavallo e un re di un mazzo di carte napoletane. Non entusiasmano, ma riescono a far ridere e i giudici concedono la possibilità di andare al voto finale.
Segue Leonardo Frattini, che si affida ai giochi di parole. Non punge, a tratti scontato. Riesce comunque ad andare alle votazioni di fine puntata.
Ora è il momento di Alessio D’amico, con un monologo in cui mette in scena una telefonata con “la crisi”. Un po’ scontato, ma con buoni spunti. I giudici lo mandano di slancio al voto finale.
Stefano Catoni per far ridere si ispira alle religioni. Stasera è un prete. Non proprio travolgente, ma con una buona idea e qualche bello spunto. Anche i giudici dicono che può proseguire la sua avventura nel programma.
È il turno del monologhista emiliano Andrea Casoni. Gioca sulle dinamiche famigliari in modo un po’ approssimativo e piatto. In extremis passa comunque lo sbarramento.
Ora il Quartetto C’era, che in realtà è un trio. La loro è la parodia di un notiziario televisivo. Riescono ad essere divertenti, brillanti e con un bel ritmo. Per loro nessun problema, vanno al voto finale con i complimenti di tutti i giudici.
Spazio a Filippo Caccamo. Fa fatica e il giudizio è impietoso. Per lui non c’è altro spazio ad Eccezionale Veramente.
Efisio Sergi propone un monologo non proprio travolgente sulla vita quotidiana e il proliferare di talent show. I giudizi non sono eccezionali, ma bastano per proseguire la sua avventura nel programma.
Il palco è tutto per Maurizio Bronzini. Anche lui non proprio spumeggiante, ma strappa sorrisi. Riesce ugualmente ad andare al voto finale.
Momento per Villata e Perone, un duo che stasera presenta uno scambio fra due scout. Alcune battute sono prevedibili, però tra di loro c’è una buona intesa. Ricevono più di qualche osservazione da parte dei giudici proprio sulla loro scontatezza, ma riescono a proseguire.
Tocca a Luca Piazza. Sketch un po’ confuso. Se la cava soprattutto grazie a ciò che ha fatto vedere nelle serate precedenti. Nessuno dei giudici era particolarmente contento della sua esibizione. Va al voto finale.
Adesso lo stralunato Gianluca Ciardo. Ottima impressione sucitata in tutti i giudici, che lo mandano avanti molto convinti.
Geoffrey Di Bartolomeo è un comico che si presenta di volta in volta come un elemento dell’organismo umano. Stasera è “alito”. L’idea sembra buona, anche se le battute non sorprendono più di tanto. Riesce ad andare al voto finale.
Altro duo: Simo&Robi. Il loro pezzo prende spunto da una cena in un ristorante giapponese. Divertenti, affiatati e con un buon ritmo. Per loro passaggio del turno in scioltezza.
L’ultimo comico in gara stasera è Dedio. Aiutandosi con la sua chitarra, rivista i testi di canzoni famose in chiave comica. Idea non originale, anche se se la cava.
Adesso i sette comici più votati dai giudici potranno proseguire la loro avventura nel programma. In più, uno di loro sarà ripescato da Ale&Franz.
Prima di conoscere il verdetto, fa il suo monologo Roberto Lipari.
Vanno dritti in finale: Gianluca Ciardo, Simo&Robi, Quartetto C’Era, Alessio D’Amico, Bella Domanda, Loredana Scalia e Villata e Perone. Oltre a loro, Ale&Franz decidono di riperscare Stefano Catoni.
La puntata si chiude qui.