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Domenica In del 10 novembre ha ospitato su Rai1, tra gli altri, la cantante Patty Pravo. Di fronte a Mara Venier l’ex “ragazza del Piper” si è aperta con la sua proverbiale schiettezza, parlando dell’infanzia e dell’adolescenza a Venezia, dei rapporti con la famiglia e della feroce determinazione con la quale ha vissuto la sua vita personale e professionale.
Patty Pravo a Domenica In 10 novembre – La mia storia con due uomini e i cinque matrimoni
Tra gli aneddoti che Patty Pravo ha regalato al pubblico di Domenica In, non è passata inosservata la storia vissuta contemporaneamente con due uomini. Un bassista e un batterista di una stessa band, i quali – per usare le sue parole – “sapevano che l’amore era dato a tutti e due”.
Nicoletta Strambelli ci ha tenuto a sottolineare proprio la naturalezza con cui questo legame è stato vissuto. “Eravamo tutti consapevoli, loro sapevano l’uno dell’altro ed erano anche amici, non erano gelosi. Ragazzi, così va il mondo”, ha raccontato senza fronzoli.
Allo stesso modo, ha parlato dei suoi cinque matrimoni, tutti durati al massimo qualche anno: “I miei mariti sono stati tutti musicisti, loro mi capivano ed io capivo loro. Nessuno ha mai cercato di cambiarmi. Il problema secondo me nasce quando tu hai una vita troppo diversa da quella dell’altro. Adesso si può dire che abbia cinque famiglie”.
Sull’incontro con i genitori del primo marito, Gordon Faggetter – batterista dei Cyan Three – ha spiazzato tutti: “Quando andai in Inghilterra ad incontrare i suoi, ricordo con piacere che riuscii a lavare l’auto con la pompa dell’acqua, in totale libertà”. “Scusami, ricordi solo questo, non eri emozionata per l’incontro?” le ha chiesto Mara Venier. “Ma certo, ci fu anche altro”, ha risposto la cantante, lasciando però intendere che le rimase impresso quel momento di libertà, senza che decine di fotografi la raggiungessero.
Patty Pravo a Domenica In 10 novembre – Libera fin da bambina
Una ricerca di libertà totale che Patty Pravo ha coltivato fin da piccola. “Quando avevo forse due anni, mi tagliai i capelli da sola. Erano diventati insopportabili, insieme ai vestitini da bambina che si indossavano all’epoca”. Da allora, non ne mise più.
Determinazione innata, dunque, ma anche una famiglia di larghe vedute che l’ha sempre supportata. “Da piccola sono stata felice perché ero libera. A tre anni studiavo danza classica e pianoforte, ma io già allora facevo di testa mia. Avevo già le idee chiare, sono nata così”. A venti anni, sottolinea pure, lavorava e non è mai dipesa dagli uomini.
Patty Pravo a Mara Venier – Ho amato tanto mio padre e mia nonna
L’artista ha raccontato di quanto si divertisse con il padre – particolarmente amato – che quando era poco più che bambina la portò allo stadio, in un’epoca in cui le donne in pratica non si vedevano sugli spalti. In quell’occasione si innamorò del giocatore della Juventus Omar Sivori, con il vezzo ribelle di portare i calzettoni arrotolati alla caviglia.
Così come ha parlato di sua nonna, della quale ha detto: “Donna liberissima e caparbia, una persona speciale come mio nonno. L’ho amata follemente”. La stessa in grado di appoggiarla dopo la sua prima volta, quando aveva 14 anni e le disse di non essere andata a scuola perché era “andata a fare l’amore”. “Semplicemente, il giorno dopo mi portò dal ginecologo” ricorda con naturalezza Patty Pravo.
Patty Pravo – Così sono diventata la ragazza del Piper
Sentirsi libera le permise anche di fare la follia più importante della sua vita. Era andata in Inghilterra a studiare l’inglese – per allontanarsi da casa dopo la traumatica morte del nonno – quando partì con amici da Londra per arrivare a Roma in auto. Fu l’inizio della sua avventura al Piper, dal quale, di fatto, scaturì la sua carriera. La scoprì Claudio Cintoli, mentre lei balla va nello stesso club frequentato da artisti del calibro di Lucio Dalla e Luigi Tenco.
Divenne, così, la ragazza del Piper: “Loro li conoscevo ma degli altri non mi importava nulla e non sapevo neanche chi fossero. Ho tirato fuori dal taschino la tessera del conservatorio e li ho messi in riga. Perché pensavano tutti che ballassi solamente. Da lì, sono diventata una professionista”.
L’intervista può essere rivista su Raiplay.